SAN MARTINO DI TOURS
San Martino di Tours è uno dei Santi più amati e popolari, a lui sono dedicate nella sola Francia quattromila chiese e sono migliaia i paesi in Italia, in Europa e nelle Americhe che portano il suo nome.
È uno tra i primi santi non martiri proclamati dalla Chiesa.
Nato in Pannonia, l’attuale Ungheria, tra il 316 e il 317, si trasferì con la sua famiglia a Pavia dove intraprese, per volere del padre,militare dell'esercito romano. la carriera militare.
Secondo la legge vigente al tempo, si arruola, a circa 15 anni, nell'esercito romano nella cavalleria imperiale, prestando servizio in Gallia. Sembra potersi collocare in quest'epoca il conosciutissimo episodio del mantello.
Era l'11 novembre: il cielo era coperto, piovigginava e tirava un ventaccio che penetrava nelle ossa; per questo il cavaliere era avvolto nel suo ampio mantello di guerriero. Ma ecco che lungo la strada c'è un povero vecchio coperto soltanto di pochi stracci, spinto dal vento, barcollante e tremante per il freddo.
Martino lo guarda e sente una stretta al cuore. "Poveretto, - pensa - morirà per il gelo!" E pensa come fare per dargli un po' di sollievo. Basterebbe una coperta, ma non ne ha. Sarebbe sufficiente del denaro, con il quale il povero potrebbe comprarsi una coperta o un vestito; ma per caso il cavaliere non ha con sé nemmeno uno spicciolo.
E allora cosa fare? Ha quel pesante mantello che lo copre tutto. Gli viene un'idea e, poiché gli appare buona, non ci pensa due volte. Si toglie il mantello, lo taglia in due con la spada e ne dà una metà al poveretto.
"Dio ve ne renda merito!", balbetta il mendicante e sparisce.
San Martino, contento di avere fatto la carità, sprona il cavallo e se ne va sotto la pioggia, che comincia a cadere più forte che mai, mentre un ventaccio rabbioso pare che voglia portargli via anche la parte di mantello che lo ricopre a malapena. Ma fatti pochi passi ecco che smette di piovere, il vento si calma. Di lì a poco le nubi si diradano , l'aria si fa mite e apparve il sole a riscaldare la città.
Quella notte Martino sognò Gesù che si recava da lui,lo ringraziava per il suo atto di bontà e gli restituiva la parte del mantello che aveva condiviso col poveretto. Udì Gesù dire ai suoi angeli: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito». Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro. Il mantello miracoloso venne conservato come reliquia ed entrò a far parte della collezione di reliquie dei re Merovingi dei Franchi.
Dopo il sogno Martino si fece battezzare, diventando cristiano e lasciò l'esercito, per il quale non aveva mai avuto propensione.
Da allora l'estate di San Martino, si rinnova ogni anno per ricordarci che la carità verso i poveri è il dono più gradito a Dio.
"L’estate di san Martino dura due giorni e un pochino"
Lasciato l'esercito viene ordinato sacerdote dal Vescovo Ilario, nel 360 circa.
Un anno dopo fonda a Ligugé (vicino a Poitiers) una comunità di asceti che è da considerarsi il primo monastero di data certa in Europa.
Nel 371 viene eletto Vescovo di Tours e intraprende la sua ultraventennale missione di cristianizzazione delle campagne .
Martino si fa protettore dei poveri contro il gravoso fisco romano e promuove la giustizia tra deboli e potenti: col suo aiuto le plebi rurali migliorano le loro condizioni di vita.
Quando muore a Candes, l' 8 novembre del 397, gli abitanti di Poiteirs e quelli di Tours se ne disputano il corpo e quelli di Tours, una notte, lo portano nella loro città tramite barca viaggiando sui fiumi Vienne e Loire.
La sua festa si celebra l'11 novembre nell'anniversario della sepoltura-
San Martino è patrono dei mendicanti, dei sarti per il gesto del mantello e dei conciatori di pelli e dei lavoratori del cuoio per la cinghia sulla quale era sospesa la sua spada. Patrono anche degli osti, dei fabbricanti di brocche e dei bevitori perché ha trasformato l’acqua in vino.
San Martino simboleggia, nella tradizione, anche il cambiare casa quindi è pure considerato il patrono dei viaggiatori. Una volta l’11 novembre era per i contadini una data molto importante perché era la data del “rinnovo del contratto”: in quel giorno i loro padroni decidevano se tenere ancora per un altro anno i propri contadini o mandarli via. Da questa storia è nata così la dicitura “fare San Martino” che significa appunto trasferirsi, traslocare.
San Martino è finito per diventare anche patrono dei cornuti e si pensa che questa tradizione abbia avuto origine dal fatto che in questo giorno si svolgevano feste e fiere di bestiami con corna .
Altra tradizione di questi giorni è aprire le botti per il primo assaggio del vino nuovo ,da qui il proverbio:
"A San Martino ogni mosto diventa vino"!
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