OTTO OTTOBRE
È l’otto ottobre,
giorno di un presente
che è rimpianto di ieri.
L’estate si congeda. Sulle
foglie,
scompigliate dal vento di settembre,
si screziano i
colori.
Ancora un poco, e sarà stanco il sole.
Il lento declinare della
vita
riversa in coppe di memoria
il compimento dei miei anni.
La luce
che si spegne mi assomiglia.
Così, come la sera,
tramuto in ombre i
desideri.
Il cielo è immagine lontana.
Rugiade sulle siepi,
trasparenti
silenzi si diffondono, languori
della malinconia.
Rammento
quando il tempo sorvolava
superfici radiose. Ora raccolgo
quello che resta
al fondo dei pensieri.
Trepida, mi domando quante volte
mi avvolgerà il
domani
in abiti d’autunno.
La risposta, che odo pervenire
dalla
coscienza di un presentimento,
conferma il mio timore.
Il cuore si fa
scuro. Non c’è nulla
che possa consolarlo.
Giovanna Colonna
che è rimpianto di ieri.
L’estate si congeda. Sulle foglie,
scompigliate dal vento di settembre,
si screziano i colori.
Ancora un poco, e sarà stanco il sole.
Il lento declinare della vita
riversa in coppe di memoria
il compimento dei miei anni.
La luce che si spegne mi assomiglia.
Così, come la sera,
tramuto in ombre i desideri.
Il cielo è immagine lontana.
Rugiade sulle siepi, trasparenti
silenzi si diffondono, languori
della malinconia.
Rammento quando il tempo sorvolava
superfici radiose. Ora raccolgo
quello che resta al fondo dei pensieri.
Trepida, mi domando quante volte
mi avvolgerà il domani
in abiti d’autunno.
La risposta, che odo pervenire
dalla coscienza di un presentimento,
conferma il mio timore.
Il cuore si fa scuro. Non c’è nulla
che possa consolarlo.
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