Buonanotte inseguendo una chimera ...
LA CHIMERA
Non so se tra rocce il tuo pallido
Viso m'apparve, o sorriso
Di lontananze ignote
Fosti, la china eburnea
Fronte fulgente o giovine
Suora de la Gioconda:
O delle primavere
Spente, per i tuoi mitici pallori
O Regina o Regina adolescente:
Ma per il tuo ignoto poema
Di voluttà e di dolore
Musica fanciulla esangue,
Segnato di linea di sangue
Nel cerchio delle labbra sinuose,
Regina de la melodia:
Ma per il vergine capo
Reclino, io poeta notturno
Vegliai le stelle vivide nei pelaghi del cielo,
Io per il tuo dolce mistero
Io per il tuo divenir taciturno.
Non so se la fiamma pallida
Fu dei capelli il vivente
Segno del suo pallore,
Non so se fu un dolce vapore,
$Dolce sul mio dolore,
Sorriso di un volto notturno:
Guardo le bianche rocce le mute fonti dei venti
E l'immobilità dei firmamenti
E i gonfii rivi che vanno piangenti
E l'ombre del lavoro umano curve là sui poggi algenti
E ancora per teneri cieli lontane chiare ombre correnti
E ancora ti chiamo ti chiamo Chimera.
Viso m'apparve, o sorriso
Di lontananze ignote
Fosti, la china eburnea
Fronte fulgente o giovine
Suora de la Gioconda:
O delle primavere
Spente, per i tuoi mitici pallori
O Regina o Regina adolescente:
Ma per il tuo ignoto poema
Di voluttà e di dolore
Musica fanciulla esangue,
Segnato di linea di sangue
Nel cerchio delle labbra sinuose,
Regina de la melodia:
Ma per il vergine capo
Reclino, io poeta notturno
Vegliai le stelle vivide nei pelaghi del cielo,
Io per il tuo dolce mistero
Io per il tuo divenir taciturno.
Non so se la fiamma pallida
Fu dei capelli il vivente
Segno del suo pallore,
Non so se fu un dolce vapore,
$Dolce sul mio dolore,
Sorriso di un volto notturno:
Guardo le bianche rocce le mute fonti dei venti
E l'immobilità dei firmamenti
E i gonfii rivi che vanno piangenti
E l'ombre del lavoro umano curve là sui poggi algenti
E ancora per teneri cieli lontane chiare ombre correnti
E ancora ti chiamo ti chiamo Chimera.
Dino Campana
La Chimera è un mostro fantastico della mitologia che ,nella versione più comune è rappresentata con tre teste: una di leone, una di capra e una di serpente, che sputano fuoco dalle fauci e con il morso della coda velenoso ed era considerata come un'incarnazione di forze fisiche distruttrici (vulcani o tempeste).Era figlia di Echidna e Tifone, ed era stata allevata dal re di Caria che la teneva come se fosse un animale domestico.
Racconta le sue vicende, nell’Iliade, il più antico dei poeti greci, Omero. Da lui apprendiamo che il re della Licia, Iobate, ordinò all’intrepido Bellerofonte di ucciderla perché il mostro devastava i villaggi della sua terra. L'eroe riuscì con un’astuzia nella terribile impresa galoppando in groppa al cavallo alato Pegaso, del quale si era impadronito grazie alle briglie d'oro dategli da Atena..Trafisse mortalmente Chimera, trafiggendola con la punta della sua lancia a cui aveva legato un pezzo di piombo che, al contatto con l’alito ardente del mostro, si sciolse ,risultando letale per la bestia. Per questo sυo caratteгe fantastico e irreale, lа chimera è diventata simbolo dі qualcosa di vаno ө іnverosimile, un’illusione che ѕi insegυe senza alcuna possibilità di suсcesso ,un desiderio irrealizzabile.
Racconta le sue vicende, nell’Iliade, il più antico dei poeti greci, Omero. Da lui apprendiamo che il re della Licia, Iobate, ordinò all’intrepido Bellerofonte di ucciderla perché il mostro devastava i villaggi della sua terra. L'eroe riuscì con un’astuzia nella terribile impresa galoppando in groppa al cavallo alato Pegaso, del quale si era impadronito grazie alle briglie d'oro dategli da Atena..Trafisse mortalmente Chimera, trafiggendola con la punta della sua lancia a cui aveva legato un pezzo di piombo che, al contatto con l’alito ardente del mostro, si sciolse ,risultando letale per la bestia. Per questo sυo caratteгe fantastico e irreale, lа chimera è diventata simbolo dі qualcosa di vаno ө іnverosimile, un’illusione che ѕi insegυe senza alcuna possibilità di suсcesso ,un desiderio irrealizzabile.
1 commento:
Il tuo blogger mi ha già affascinato.
"Chimera" di Dino Campana da sempre fa risuonare in me corde mai sopite.
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