"Mea nox obscurum non habet, sed omnia in luce clarescunt"
("La mia notte non conosce tenebre, tutto risplende di luce" )
San Lorenzo Martire, Liturgia delle Ore
SAN LORENZO
San Lorenzo è, dopo Santo Stefano, uno dei
martiri più venerati della Chiesa.
La fama del santo molto probabilmente è dovuta alla leggenda secondo la quale, durante la notte del 10 agosto - data in cui fu martirizzato e pertanto a lui consacrata- il cielo "piangerebbe" le lacrime da lui versate durante il suo atroce martirio sotto forma di stelle cadenti.
In base ad altre versioni, le stelle cadenti rappresenterebbero invece i tizzoni ardenti su cui San Lorenzo fu, da tradizione, martirizzato.
La fama del santo molto probabilmente è dovuta alla leggenda secondo la quale, durante la notte del 10 agosto - data in cui fu martirizzato e pertanto a lui consacrata- il cielo "piangerebbe" le lacrime da lui versate durante il suo atroce martirio sotto forma di stelle cadenti.
In base ad altre versioni, le stelle cadenti rappresenterebbero invece i tizzoni ardenti su cui San Lorenzo fu, da tradizione, martirizzato.
Da ciò trae origine la credenza popolare
secondo cui chi in questa notte vedrà una stella cadente e guardandola ricorderà
il supplizio del Santo Diacono, potrà chiedere una grazia o, in linguaggio più comune, esprimere un desiderio con buone speranze di realizzazione.
Padroni di crederci o meno, reale è che questa notte dell'anno è una delle più propizie per vedere le scie luminose prodotte dallo sciame meteorico delle Perseidi, popolarmente dette stelle cadenti.
Padroni di crederci o meno, reale è che questa notte dell'anno è una delle più propizie per vedere le scie luminose prodotte dallo sciame meteorico delle Perseidi, popolarmente dette stelle cadenti.
Beato Angelico - San Lorenzo distribuisce le elemosine
Si
ritiene che San Lorenzo fu arso vivo a fuoco lento il 10 agosto del 258 d.C. quindi, il suo
emblema è la graticola (strumento del supplizio) e viene
invocato soprattutto da coloro che per lavoro rischiano bruciature come pompieri ,cuochi, pasticcieri,
vermicellai, rosticcieri e lavoratori del vetro .
Considerato
altresì patrono dei diaconi, Lorenzo viene generalmente raffigurato come un giovane diacono rivestito della dalmatica, cioè la lunga veste liturgica, con il ricorrente attributo della graticola o, in tempi più recenti, della borsa del tesoro della Chiesa romana da lui distribuito, secondo i testi agiografici, ai poveri.
Santo protettore pertanto anche dei poveri e ancora, poiché era custode di libri sacri, anche di bibliotecari e librai.
Secondo un’antica leggenda, San Lorenzo ogni venerdì scende nel Purgatorio per liberare un’anima e portarla in Paradiso, pertanto è invocato persino contro le fiamme del Purgatorio.
Santo protettore pertanto anche dei poveri e ancora, poiché era custode di libri sacri, anche di bibliotecari e librai.
Secondo un’antica leggenda, San Lorenzo ogni venerdì scende nel Purgatorio per liberare un’anima e portarla in Paradiso, pertanto è invocato persino contro le fiamme del Purgatorio.
Juan de Miranda- San Lorenzo martire, 1785 circa
Chiesa della Concezione- Santa Cruz de Tenerife
Riguardo
alla sua vita le notizie sono piuttosto scarse, ma si ritiene che Lorenzo fosse
originario della Spagna e più precisamente nato nel 225 a Huesca, antica cittadina dell’Aragona,
regione ai piedi dei Pirenei.
Di
famiglia nobilissima e santa, fin da bambino si astenne sempre da ogni divertimento
puerile e fu modello di docilità e innocenza.
Ancora
giovinetto Lorenzo fu inviato alla celebre università di Saragozza per
completare gli studi umanistici e teologici, come allievo del futuro papa Sisto
II, insegnante tra i conosciuti e apprezzati dell’epoca.
Tra
maestro e allievo nacque una grande
amicizia e collaborazione che li portò a
trasferirsi dalla Spagna a Roma per meglio servire la Chiesa.
Papa San Sisto II incontra S. Lorenzo mentre è condotto al martirio
Vetrata della Basilica di S. Patrizio - Ottawa
Il
30 agosto 257 Sisto II venne eletto Papa
e affida a Lorenzo il compito di
arcidiacono della Chiesa Romana, corrispondente all’ attuale dignità
cardinalizia, ruolo che gli consentiva di assistere il papa nella celebrazione
dei riti, distribuire l’Eucaristia e
amministrare le offerte donate alla Chiesa.
Mentre
la Chiesa si espandeva sempre più fra i pagani, soprattutto grazie alla fervente
predicazione di Lorenzo, nel 258 l'imperatore Valeriano scatenava una nuova persecuzione
cristiana, che secondo San Dionisio fu tra più terribili.
Tra
i perseguitati, il vescovo Cipriano di Cartagine, che morirà decapitato e lo stesso
papa Sisto II, catturato mentre celebrava l'Eucaristia nelle catacombe di San
Callisto e decapitato con quattro diaconi il 6 agosto del 258.
Come
spesso capita nelle persecuzioni e nelle guerre, la motivazione decisiva a
scatenare l’ennesimo bagno di sangue, fu in realtà un fattore economico: era,
infatti, forte la convinzione che la Chiesa avesse accumulato grandi ricchezze su
cui l'impero romano, sempre più in crisi, bramava mettere le mani per
risollevarsi.
Lorenzo,
in quanto tesoriere, fu quindi inevitabilmente fermato e la tradizione narra che gli fu promessa salva la vita se avesse consegnato
i tesori della Chiesa entro tre giorni.
Lorenzo usò però il tempo a disposizione per distribuire ai poveri tutto quanto in
suo avere, per poi presentarsi al cospetto del prefetto accompagnato da una
turba di malati, storpi ed emarginati pronunciando le leggendarie parole:“ Ecco, questi sono i nostri tesori: sono
tesori eterni, non vengono mai meno, anzi crescono sempre”.
San Lorenzo distribuisce gli arredi sacri ai poveri
Bernardo Strozzi - 1615-1620 circa
Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini - Roma
Ciò
scatenò il furore di Valeriano e Lorenzo fu ovviamente condannato a morte per
la disobbedienza.
Riguardo al modo in cui fu giustiziato, un’antica
“passione” raccolta da sant’Ambrogio, precisa: "Bruciato sopra una
graticola", un supplizio che ispirerà opere d’arte, testi di pietà e detti
popolari per secoli.
Ambrogio si dilunga, dapprima, sull'incontro e sul dialogo fra Lorenzo e il Papa, poi allude alla distribuzione dei beni della Chiesa ai poveri, infine menziona la graticola, strumento del supplizio, rimarcando la frase con cui l'arcidiacono della Chiesa di Roma, rivolgendosi ai suoi aguzzini dice:” Assum est... versa et manduca”, ossia : "E' cotto... girami e mangia".
Ambrogio si dilunga, dapprima, sull'incontro e sul dialogo fra Lorenzo e il Papa, poi allude alla distribuzione dei beni della Chiesa ai poveri, infine menziona la graticola, strumento del supplizio, rimarcando la frase con cui l'arcidiacono della Chiesa di Roma, rivolgendosi ai suoi aguzzini dice:” Assum est... versa et manduca”, ossia : "E' cotto... girami e mangia".
Probabilmente
fu per via di questo passo che si diffuse nel Medioevo la macabra credenza secondo cui
il corpo del martire fu fatto a pezzi e dato in pasto alla plebe pagana, in
preda alla fame a causa di una grave
carestia.
Il Martirio di San Lorenzo - Cesare Giuliani
Studi
più approfonditi, però dichiarano leggendaria questa tradizione, poiché pare
che Valeriano non avesse ordinato torture ai cristiani, e propendono più per la
decapitazione di Lorenzo, proprio come Sisto II, San Cipriano e tanti altri in
quel periodo.
Il corpo di Lorenzo fu tumulato sulla via
Tiburtina e sulla sua tomba, agli inizi del IV secolo, l’imperatore convertito Costantino
fece edificare un piccolo oratorio, ampliato e abbellito in seguito da Pelagio
II tra il 579 e il 590.
Fu
invece Sisto III, tra il 432 e il 440, a far costruire la grande basilica a tre
navate, con l'abside appoggiata all'antica chiesa.
Dobbiamo
però a Onorio II, nel XIII secolo, l’unificazione dei due edifici che
costituiscono la basilica tuttora esistente e restaurata nel XX secolo dopo i
danni del bombardamento americano su Roma del 19 luglio 1943.
Secondo una tradizione un soldato romano che
assistette al supplizio, raccolse con uno straccio gocce di sangue e grasso
mentre il martire spirava e portò la reliquia al paese di Amaseno, in
provincia di Frosinone, dove tuttora è custodita e ogni 10 agosto, avviene il miracolo della liquefazione
del Sangue di S. Lorenzo, proprio come accade a Napoli con il sangue di San Gennaro.
Nonostante i dubbi sullo
svolgimento del martirio, non vi sono dubbi sull'esistenza del santo, sul luogo
del martirio e sulla data della sepoltura.
Basilica di San Lorenzo fuori le mura - Roma
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