I "turdilli" sono tipici dolcetti natalizi della pasticceria calabrese molto friabili e simili nella forma a grossi gnocchi, tradizionalmente impastati con il vino moscato e ricoperti di miele di fichi.
L’origine dei turdilli è antichissima, risale addirittura a qualche millennio fa quando, nelle regioni affacciate sul Mediterraneo come la Calabria, si celebrava il solstizio d’inverno, ancor prima quindi dell’avvento dei Romani e del loro Natalis Solis Invicti.
Il loro nome deriva dal greco e significa "piccolo".
Esistono diverse ricette, con e senza uova, io personalmente li preferisco con le uova che li rendono più morbidi.
TURDILLI CALABRESI
Ingredienti
4 uova
250 ml di vino moscato o vermouth bianco
250 ml di olio extravergine di oliva
succo di 1/2 limone
scorza di 1 arancia
1 bustina di lievito per dolci
100 gr di zucchero
farina tipo 00 q.b. (circa 1 kg)
olio di semi per friggere q.b.
miele di fichi q.b.
1 stecca di cannella
Fate bollire in un pentolino per qualche minuto vino moscato (o vermouth bianco),cannella, olio, zucchero e il succo di limone mescolando di tanto in tanto fino ad ottenere uno sciroppo, togliere la stecca di cannella e lasciate raffreddare.
Disponete la farina sulla spianatoia o in una ciotola, formare una conca al centro dove romperete le uova, grattugiatevi una scorza d’arancia e versate poco per volta lo sciroppo impastando fino ad ottenere un composto morbido e liscio.
Praticamente poi si procede come per gli gnocchi, solo un po’ più grossi: infatti li faremo di circa 3- 4 cm di spessore e 4 -5 cm di lunghezza.
Dopo averli rigati tutti, procediamo con la parte più delicata, cioè la frittura: devono essere ben dorati da entrambi i lati, io preferisco proprio per questo friggerli nella friggitrice dove la temperatura dell’olio si mantiene costante.
Man mano che friggono li depongo su diversi strati di carta assorbente con cui ho rivestito uno scolapasta e anche fra uno strato e l’altro di turdilli metto altra carta assorbente per assorbire ogni l’eccesso d’olio.
Quando tutti i turdilli sono fritti e freddi, metto a scaldare in una pentola di medie dimensioni e dai bordi alti il miele di fichi o d’api fino a renderlo bello fluido e ci tuffo pochi per volta i turdilli, rigirandoli fino a ricoprirli tutti e sistemandoli man mano a piramide in un vassoio con un bordo in grado di contenere il miele che man mano cola.
Per renderli più belli e golosi cospargerli di diavoletti colorati o anche mini-smarties.
I turdilli si conservano per parecchi giorni se ermeticamente chiusi.
In mancanza di miele di fichi, i turdilli si possono ricoprire col miele d’api o anche mischiare entrambi… sempre buoni saranno!
Se volete donarli, molto carina è l’idea di confezionare delle mini porzioni in piccoli contenitori chiusi con il cellophane per alimenti con fiocchetti e decori natalizi.
Per scaricare la ricetta
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