Dopo aver letto questa leggenda,son sicura che i ragni smetteranno di essere tra gli animaletti più detestati sulla faccia della terra!
IL DONO DEL RAGNO
Non tutti erano felici, quando nacque Gesù. Un uomo era furioso
e sconvolto. Il re Erode, che governava la Palestina per conto dei Romani, era
morso da una díssennata gelosia. Aveva sentito dai Magi che a Betlemme era nato
un re. Immaginò un piano feroce: uccidere tutti i bambini della città.
I soldati di Erode portarono terrore e dolore in molte case
felici. Giuseppe e Maria presero il Bambino Gesù e si incamminarono in fretta
verso l'Egítto.
La sera del primo giorno di fuga, stanchi e affamati, cercarono
rifugio in una grotta. Faceva freddo, tanto freddo che la terra era bianca di
brina.
La famigliola si sistemò come poté in un angolo. Stavano stretti
stretti, per scaldarsi un po'. Di accendere un fuoco non si parlava nemmeno. Si
sentivano in lontananza galoppare i cavalli dei soldati.
Giuseppe e Maria credevano che nessuno li avesse visti. In
realtà un testimone c'era. Un piccolo ragno che si dondolava attaccato ad un
filo proprio all'entrata della grotta. Quando il ragno vide il bambino Gesù,
desiderò molto fare qualcosa per lui. Sapeva che tanti animali fortunati
avevano potuto fargli a loro dono.
Decise di fare la sola cosa che poteva fare un ragno: tessere la
sua tela di fronte all'entrata della caverna, per fare una bella e delicata tendina.
Improvvisamente, lungo il sentiero, venne un drappello di
soldati di Erode. Cercavano il bambino per ucciderlo. Quando giunsero alla
grotta, stavano per entrare e perquisirla, ma il comandante notò la ragnatela.
La brina bianca l'aveva ricoperta e sembrava una serie di trine stese a
chiudere l'entrata della grotta.
«Lasciate stare» disse il comandante. «Non vedete che c'è una
grossa ragnatela intatta? Se qualcuno fosse entrato nella grotta l'avrebbe
certamente rotta!».
I soldati passarono oltre. Così un piccolo ragno salvò la vita a
Gesù facendo l'unica cosa che sapeva veramente fare: tessere la sua ragnatela.
Per questo, ancora oggi, mettiamo «baffi» e frange scintillanti
sugli alberi di Natale e nelle case. I nastri scintillanti rappresentano i fili
della ragnatela, bianca per la brina, indorati dai raggi della luna, che
stavano all'entrata della grotta sulla via dell'Egitto.
E ricordiamo il dono del piccolo ragno che salvò la vita a
Gesù.
(Don Bruno
Ferrero, Tutte storie, LDC)
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