28 dicembre 2011

Luciana Littizzetto e le feste di Natale



LUCIANA LITTIZZETTO E LE FESTE DI NATALE


Le feste di Natale raccontate dalla Littizzetto... spassosa come sempre!

Anno nuovo.
Vita? Tendenzialmente identica.
Con qualche certezza in più.
Tipo Cindy Crawford che nella pubblicità di un aspirapolvere ci fa sapere che detesta gli acari.
Fantastico. Doveva venire lei col suo neo dall’America a dircelo.
Pensare che noi invece andiamo pazze per gli acari. 
Li alleviamo con orgoglio negli orli dei tappeti.
Con gioia lasciamo che si riproducano negli anfratti del camino.
Vai, Cindy… torna pure nell’Illinois e, se puoi, portati anche quella bietola di Richard Gere con le sue praline.
Che stanchezza. Non so più cosa sia la tolleranza.
Sarà stata la magia del Natale. Eh, sì. D’altra parte sono una donna…
E cosa fa una donna durante le feste? Si sfrange l’anima e il corpo.
Con una mano ritira la tredicesima e con l’altra paga le bollette, compra i regali ai figli, fa il presepe, addobba l’albero, salda la rata del riscaldamento, sistema le camere per i parenti, fa la spesa, prepara gli agnolotti, compra la stella di Natale
per la suocera, corre dalla parrucchiera, fa il pieno alla macchina, appende il vischio alla porta, cura l’acetone del figlio piccolo che si ammala sempre durante le feste,spedisce gli auguri di Natale ai colleghi del marito, mette a mollo le lenticchie, compra i petardi per il Capodanno e, per non perdere tempo, con una scopa legata al sedere, spazza il parquet.
E l’uomo? ‘Sto balengo?
Si mette il costume rosso e la barba bianca e fa Babbo Natale.
Stop. ‘Sto grandissimo minchione.
Poi gioca tutto il tempo coi figli e dice:
“La mamma di giocare non ne ha più voglia perché non è rimasta bambina come me!”.
Tu non sei rimasto bambino, amore mio invertebrato, sei rimasto cretino… capisci?
Certo.. son quelle tre o quattro letterine che però fanno la differenza.
Per te, tesoro mio, il massimo della trasgressione è dormire senza mutande…
lo sai, fragolina mia di bosco, che sei un uomo di seconda scelta?
Sei come il prosciutto di spalla coi polifosfati.
A mangiarlo non è che muori, ma a lungo andare ti danneggi la salute.
Ah, dimenticavo.
Le vedi quelle corna scintillanti rimaste sotto l’albero?
Sono per te!


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