29 luglio 2014

LA NUTELLA HA 50 ANNI




A proposito di cioccolata, quest’anno la Nutella ha compiuto 50 anni e allora leggiamo un po’ la storia di questo dolcissimo, amatissimo alimento...


La data ufficiale di nascita della Nutella è il 20 aprile 1964, quando dallo stabilimento Ferrero ne esce il primo barattolo di vetro, ma è lunga la storia prima che diventi la crema spalmabile irresistibile tentazione  un po’ di tutti.
Le sue origini, infatti, risalgono al periodo postbellico quando soldi ne giravano veramente pochi e i dolci erano diventati un lusso per gran parte della popolazione.



Il prezzo del cacao aveva subito un forte rincaro e nel 1946, Pietro Ferrero, un pasticcere di Alba in Piemonte, prova allora a sostituire parte del costosissimo cacao con le nocciole di cui le Langhe piemontesi sono grandi produttrici.
Provando a miscelare nocciole, zucchero, cacao e burro di cocco venne fuori la Pasta Gianduia o Giandujot (proprio come la nota maschera piemontese) confezionata in rettangolari panetti solidi avvolti in carta stagnola, da affettare sul pane per addolcire il palato anche della gente meno abbiente. 


Il successo fu immediato e Pietro Ferrero decise allora di distribuire il suo prodotto non solo in panetti da tagliare a peso, ma anche in piccole porzioni da vendere singolarmente, creando così il cremino.



Poi fu il caso ad avere parte importante nella sua creazione, infatti, alcuni sostengono che a causa dell'eccessivo caldo nell’estate del 1949, i panetti di “Giandujot” si sciolsero dando l'idea di trasferire il prodotto in barattoli di vetro con il nome di Supercrema a un prezzo sempre certamente tra i più economici del mercato tra quelli a base di cacao.Inutile dire che l'idea piacque tanto che si decise di ritoccare la formula per renderla spalmabile sempre, a prescindere dalla temperatura stagionale.




Nel 1963, Michele Ferrero, figlio di Pietro, con l'intenzione di commercializzarla in tutta Europa decise di rinnovare completamente la Supercrema.
 La composizione fu ancora modificata: l’impasto non contiene più burro di cacao, bensì una miscela di oli vegetali che tuttora costituisce il grande segreto inviolabile della Nutella.
Cambia anche il nome da Supercrema in "Nutella", unendo “nut”, che in inglese sta sia per noce sia per nocciola, al suffisso diminutivo femminile "ella" che facilmente evoca dolcezza e tenerezza.

 

 Anche la scelta della nuova grafica si dimostra azzeccata: la “N” in nero per richiamare l’attenzione sull’ingrediente nocciola e tutto il resto della scritta in rosso, un colore che evoca calore ed energia.
Il logo viene depositato il 10 ottobre 1963 e  sei mesi più tardi la Nutella è sul mercato così come la conosciamo ora.



 Oggi, a cinquant'anni dalla nascita, si vendono circa ogni anno 365 mila tonnellate di nutella in 75 paesi diversi e il suo clamoroso successo mondiale ha portato nel 2007 alla creazione della “Giornata mondiale della Nutella“, che si celebra ogni anno il 5 febbraio.


Lode dunque alla Nutella e concludiamo con una scanzonata ode...



ODE ALLA NUTELLA


Questi versi sono un'ode alla Nutella
perché é buona e pure bella,
perché quel sapore di nocciola
mi accompagna sin dai primi giorni di scuola.

Sono versi davvero sentiti
e con licenza poetica ti dico che
al solo pensarti spalmata, Nutella mia,
io mi lecco i diti!

Nutella ti adoro,
per me sei grande
sia nel bicchierino da collezione
che nel barattolone gigante.

Nonostante il tempo passi
tu non sei mai cambiata
e per questo tu 
sempre sia lodata.

E perché i peccati di gola
non sono blasfemia
Ave Nutella
e Ave Maria. 

Che sei famosa come una star Hollywoodiana
é cosa assodata e tutt'altro che strana,
hai fatto tanta strada
e non hai bisogno di pubblicitá,
la tua bontá é cosa nota 
sia in paese che in cittá.

Se devi prendere un uomo per la gola:
torta o crêpe alla Nutella e passa parola.
Se un giorno ti senti un po' sconsolata
vai con la Nutella che batte anche alla cioccolata.

Crema spalmabile dalle tante virtú
cosa avrei fatto da bambina
senza di te, i cartoni e la tivvú?
E oggi da adulta ti continuo a scoprire
o crema spalmabile dalle mille funzioni
davvero non smetti mai di stupire.

Che altro dire di te che non si sa giá,
che dai dipendenza, ma cosa non la da?
E se proprio devo farmi di qualcosa
fanc*lo alcol o droga
datemi pure Nutella a iosa.
  
Questi sono versi un po' sbilenchi,
me ne rendo conto, per caritá,
ma col cuore e le papille gustative
ti ringrazio di esistere 
cara Nutella
perché senza di te
avrei qualche chilo in meno
ma non avrei energia per fare
e neanche per pensare.

Grazie Nutella e a chi ti ha inventata!

( Francesca Silveri)

LA VITA - Shinyashiki Roberto



Ecco come va assaporata la vita... magari immaginando che sia cioccolata!

LA VITA

Non mangiare la vita con la forchetta e con il coltello,
ma sporcati la faccia….
Molti risparmiano la vita per il futuro…
La vita, anche se in frigorifero,
se non la vivi, deperirà!
Per questo certe persone si sentono ammuffite
già nella mezz'età….!
Esse mettono la vita da parte
e non si dedicano all'amore o al lavoro…
Non hanno osato,
non sono andati avanti ma poi arriva il momento
che se ne accorgono.
“Accidenti, ho avuto fame
ma per risparmiare queste patate si sono marcite”.
E allora non lasciare che la vita diventi troppo seria
e vivila come se fosse un gioco,
assapora tutto quello che riesci ad ottenere
sia le sconfitte che le vittorie,
la forza dell'alba e la poesia dell'imbrunire…

Shinyashiki Roberto


21 luglio 2014

CRESCENDO IMPARI COS' E' LA FELICITA'...



Crescendo, teoricamente impariamo tanto, ma in pratica poco...
Bisogna "crescere" tanto, ma veramente tanto per capire davvero che la felicità è fatta da tante piccole cose... iniziando dal profumo del caffè al mattino!
Inizi a capire la felicità quando vivi attimo per attimo quanto ti circonda consapevolmente e non quando vai come un kamikaze dritto all' obiettivo, perdendoti nel frattempo tutto quello che trovi nel mezzo.
E’ avanzando con l’età, infatti, quando rallentiamo i ritmi e quando ridimensioniamo le ambizioni che iniziamo a dare il giusto apprezzamento a quelle che consideriamo cose di poco conto ma che in realtà sono piccoli assaggi di felicità.
Dobbiamo quindi crescere soprattutto mentalmente, per imparare a essere felici, e farlo prima  di diventare irrimediabilmente vecchi!

CRESCENDO IMPARI COS’ E’ LA FELICITA’

Crescendo impari che la felicità non è quella delle grandi cose. Non è quella che s’insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi...
La felicità non è quella che affannosamente s’insegue credendo che l'amore sia tutto o niente...
Non è quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari...
La felicità non è quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità è fatta di cose piccole ma preziose...
 E impari che il profumo del caffè al mattino è un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve.
E impari che la felicità è fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi, e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.
E impari che l'amore è fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei cinque minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore, e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.
E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccoli attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.
 E impari che tenere in braccio un bimbo è una deliziosa felicità.
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami...
E impari che c'è felicità anche in quell’urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'è qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.
E impari che nonostante le tue difese, nonostante il tuo volere o il tuo destino, in ogni gabbiano che vola c'è nel cuore un piccolo-grande Jonathan Livingston.
E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.

Richard  Bach 
(tratto da "Il gabbiano Jonathan Livingston")




20 luglio 2014

SERENATA ESTIVA - G. Striuli



Buonanotte con una serenata alla luna innamorata... a domani, si spera!

SERENATA ESTIVA

Nella notte prodigiosa
tutta polline di stelle,
grilli, assioli e raganelle
van tessendo senza posa
una dolce serenata
alla luna innamorata.
E la luna guarda e ride
da un guancial di puro argento,
mentre il pettine del vento
sui maggesi passa e stride
deponendo ad ogni fiore
una lucciola sul cuore...

G. Striuli

FARFALLE ZUCCHINE E GAMBERETTI


Ecco una ricetta semplice e abbastanza veloce da preparare, perfetta se arrivano ospiti inattesi.
Il sapore è delicato, ma molto gustoso e  ogni volta riscuote un discreto successo.

FARFALLE ZUCCHINE E GAMBERETTI

Dosi per 4 persone

400 gr pasta tipo farfalle
300 gr gamberetti sgusciati
300 gr zucchine
1 bicchiere vino rosso o bianco
prezzemolo q.b.
1 dado gusto classico o delicato


Iniziamo a mettere in una padella i gamberetti sgusciati e ben lavati se freschi, ma io la preparo spesso per praticità con quelli surgelati di buona marca che sciacquo velocemente sotto l’acqua fredda e ben gocciolanti li metto in padella con un dado e un bicchiere di vino rosso o benissimo anche quello bianco.
Quando voglio evitare il dado, lo sostituisco con un filo d’olio extravergine d’oliva e sale q.b.
Badate bene a non mettere dado e sale insieme: o l’uno o l’altro.
Regolo la fiamma non troppo alta e chiudo con il coperchio.


Mentre i gamberetti iniziano a cuocere lavo e taglio le zucchine che devono essere non molto grandi altrimenti, elimino un po’ della polpa centrale troppo piena di semi e acquosa.
Io le taglio a semirondelle dallo spessore di pochi millimetri.


Unisco le zucchine ai gamberetti e lascio cuocere a fiamma bassa e coperchio chiuso finché le zucchine sono ben cotte, poi tolgo il coperchio e lascio evaporare facendo attenzione a non addensare troppo.
 Se voglio renderla più cremosa aggiungo una confezione da 200 ml di panna da cucina,  io solitamente la preferisco senza.


Nel frattempo ho cotto in abbondante acqua salata le farfalle e una volta scolate al dente, le amalgamo per bene alle zucchine e ai gamberetti.
Servo nei piatti con una macinata di pepe nero, del prezzemolo fresco tritato fine a chi lo gradisce e tutti son soddisfatti!

OLIO E ACETO - Alfonso Gatto


Édouard Vuilard-Natura morta con insalata

Una natura morta può essere immortalata a colpi di pennello su tela o descritta con  l'inchiostro su carta, ma  in entrambi i casi così bene da sembrare "viva"... 

OLIO E ACETO 

Per la verde lattuga trasparente,
fresca la foglia aperta al suo ventaglio,
c’è quest’olio di luce, queste mente
di poggio e dal suo tartaro fiorita
la viola d’aceto, spicca l’aglio.
Il carciofo nell’indaco s’abbruna
al suo verde di panno e di laguna.
Rosso il radicchio a prendere s’avvita
nel suo cespo croccante. E’ la tua tavola,
un giorno che riposa – nel nome d’ogni cosa.
Ed è quasi una favola.

Alfonso Gatto
(da Rime di viaggio per la terra dipinta, Mondadori, 1969)

J.B.Chardin-Natura morta con olio e aceto

ODE AL PANE - Pablo Neruda



Ancora profumato buon pane da dividere tutti in armonia...

ODE AL PANE

Del mare e della terra faremo pane,
coltiveremo a grano la terra e i pianeti,
il pane di ogni bocca,
di ogni uomo,
ogni giorno
arriverà perché andammo a seminarlo
e a produrlo non per un uomo
ma per tutti,
il pane, il pane
per tutti i popoli
e con esso ciò che ha
forma e sapore di pane
divideremo:
la terra,
la bellezza,
l’amore,
tutto questo ha sapore di pane.

Pablo Neruda


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