17 maggio 2020

QUADRO BAGNATO - Jaroslav Seifert



Buona domenica!

QUADRO BAGNATO

Quelle bellissime giornate
quando la città somiglia a un dado
o a un ventaglio
o al canto di un uccello
o a una conchiglia sulla spiaggia del mare
(addio, addio, belle fanciulle,
ci siamo conosciuti
e non ci rivedremo mai più).

Quelle bellissime domeniche
quando la città somiglia a un pallone
o a una carta
o a un’ocarina
oppure a una campana a festa
(nella strada assolata
le ombre di passanti si baciavano
e la gente si allontanava come se non si conoscesse).

Quelle bellissime serate
quando la città somiglia a una rosa
o a una scacchiera,
o a un violino
oppure a una ragazza che piange
(giocavamo a dominio insieme alle ragazze esili dei bar
guardando le loro ginocchia
che erano emaciate
come due teschi coronati dalla seta delle giarrettiere
nel disperato regno dell’amore).

Jaroslav Seifert
(da Il piccione viaggiatore, 1929)

11 maggio 2020

PAURA DELL'AMORE - Maria do Rosário Pedreira



"Quante cose non realizzate: i fiori schiantati dal gelo, i libri non scritti, i sogni dispersi dall’alba, gli amori mai nati per paura di amare."
(Fabrizio Caramagna)

PAURA DELL'AMORE

Non aver paura dell’amore. Posa la tua mano
lentamente sul petto della terra e senti respirare
i nomi delle cose che lì stanno
crescendo: il lino e la genziana, la verzura odorosa
e le campanule blu; la menta profumata per
le bevande dell’estate e l’ordito delle radici di una
pianticella d’alloro che si organizza come un reticolo
di vene nella confusione di un corpo.
Mai la vita
è stata solo inverno.

Maria do Rosário Pedreira

10 maggio 2020

TUTTO IN UNA DONNA - dal web


TUTTO IN UNA DONNA

C'è una donna che ha qualcosa di Dio per l'immensità del suo amore e molto di un angelo per l'instancabile sollecitudine verso i suoi cari.
Una donna che, da giovane, ha la saggezza di un'anziana e, nella vecchiaia, lavora con il vigore della gioventù.
Una donna che se è povera, è soddisfatta dalla felicità di coloro che ama, e se è ricca darebbe volentieri tutto il suo tesoro per non subire la ferita dell'ingratitudine.
Una donna che pur essendo vigorosa, trema al pianto di un bambino e, pur essendo debole, ha il coraggio di un leone.
Questa donna è la mamma.

(dal web)

UN BAMBINO MAI NATO - Giuseppe Nicola Ciliberto


A tutte le donne che non hanno trovato il coraggio per diventare madri...

UN BAMBINO MAI NATO 

Aleggiare con lo spirito nel buio più buio 

e mai arrivare alla luce;

vagare nel silenzio, aldilà dei sogni 

e vedere il mondo che gioisce, 

che soffre, che ride, che piange,

ma capire di non esserci dentro.

Com’è triste mamma, 

vedere un prato tappezzato di bimbi felici,

che corrono festosi, che vivono, 

e non vivere insieme a loro.

Com’è triste mamma, 

intraprendere la via della vita

e mai raggiungere la meta.

Perché concepire un bimbo da amare

e poi inesorabilmente fermarlo ?

Perché mutàr sul nascere il destino ?

Crudele mistero !

Non senti più la voce sottile 

che anelava nel tuo seno il tuo respiro ?

Perché ! perché hai detto no,

ad un fiore che voleva sbocciare ?

ad una nuova stella che voleva sorgere ?

ad una farfalla che voleva volare ?

Non so, ma ti perdono mamma, e un giorno forse,

in cielo lo vedrai il tuo bimbo perduto.

No, non ti odierò, non posso, 

sei la mia mamma. 

Lo so… sì lo so, 

che non avresti voluto negare la gioia

e la vita ad una parte di te.

E un giorno forse, assai lontano,

ammantata di luce tra i pascoli del cielo

ti vedrò mamma, 

e sarai il mio angelo

e anche tu mi vedrai 

e mi amerai.

Lo sento, che solo allora tu capirai

e avvolgerai di amore immenso

il tuo bambino negato, 

il tuo bambino mai nato.

Giuseppe Nicola Ciliberto 

GRAZIE MAMMA - Judith Bond


Il più dolce bacio della buonanotte...

GRAZIE MAMMA

Grazie mamma
perché mi hai dato 
la tenerezza delle tue carezze,
il bacio della buona notte,
il tuo sorriso premuroso,
la dolce tua mano che mi dà sicurezza. 
Hai asciugato in segreto le mie lacrime,
hai incoraggiato i miei passi,
hai corretto i miei errori,
hai protetto il mio cammino,
hai educato il mio spirito,
con saggezza e con amore
mi hai introdotto alla vita.
E mentre vegliavi con cura su di me 
trovavi il tempo
per i mille lavori di casa. 
Tu non hai mai pensato
di chiedere un grazie.
Grazie mamma. 

 Judith Bond

IL SORRISO DI UNA MADRE - Angiolo Silvio Novaro


Nulla illumina di più di un sorriso, soprattutto quello di una madre!

IL SORRISO DELLA MADRE

Benedetta la casa
illuminata dal sorriso della madre! 
Sorriso della madre! 
Più nitido e luminoso del primo raggio di sole
quando appare alla creatura
che riapre gli occhi al mattino, 
lusinghiero
quando saluta e dice addio da un davanzale
e accompagna fino alla svolta della strada, 
e chi si allontana se la porta nel cuore 
e la strada gli sembra più amabile di ieri 
e il mondo gli sembra più roseo…

Angiolo Silvio Novaro

FESTA DELLA MAMMA - Giuliana Marinetti


Un profumato omaggio floreale a tutte le mamme!

FESTA DELLA MAMMA

Per te mamma
quante rose in questo giorno
doneranno i figli tuoi.
Rose rose e
tante spine!
Tu grande mamma,
che a volte celi il pianto
in un sorriso, quanta beltà
in fondo agli occhi tuoi!
E mentre grata
le rose accetterai,
cuore di mamma!
Tutto tu perdonerai.


Giuliana Marinetti

8 maggio 2020

IL VECCHIO OROLOGIO - Vincenzo Fiaschitello



"Un orologio che va male non segna mai l'ora esatta, un orologio fermo la segna due volte al giorno.
Leonardo Sciascia

IL VECCHIO OROLOGIO

Mi accorsi un mattino
che il mio vecchio orologio
da polso, più non pulsava.
"Strano, ieri sera stava bene
-mi dicevo- segnava l'ora esatta,
come sempre, di una vita piatta
senza gloria né infamia ed ora
giacciono le sue ruote nell'inutile buio.
Volevi forse regalarmi più sonno?
Ma non sai che sempre amai cogliere
il sorriso dell'alba?"
Forse è l'unico sorriso rimasto
che non si compra sotto un cielo
così familiare, così certo, così banale,
che nessuno più lo incastra tra i suoi sogni.
Eppure è un rubino immenso verso sera
quando il crepuscolo striscia sui monti
e sulle case, è uno zaffiro blu all'alba,
uno smeraldo che all'orizzonte
si unisce al verde del mare!
Che dolore muto, temuto e tetro
s'insinua tra le rughe dell'anima!
Temo il tempo che scorre veloce
più delle nubi sospinte dal vento,
anche se ora, sullo smalto di questo
quadrante, non infilza più con le sue lancette
desolati e magri secondi che, imperturbabili,
muoiono e rinascono continuamente.

Vincenzo Fiaschitello



7 maggio 2020

GODERSI LA VITA - S. Littleword


"Alcuni si tuffano allegramente nelle cose, altri invece immergono prima l'alluce per controllare la temperatura."
Anne Tyler



GODERSI LA VITA

Per godersi la vita
basta tuffarsi nella bellezza di ogni singolo istante
gustarsi con gioia le piccole cose
e sorridere… sorridere alla vita!
Stephen Littleword

"Quando bisogna fare un tuffo nell’acqua, è inutile rimanere a contemplarla dalla sponda."
  Charles Dickens,dal libro David Copperfield

LA PRIMAVERA SORRIDEVA - Antonio Machado


Un primaverile, caloroso sorriso...

LA PRIMAVERA SORRIDEVA

Un giorno  mi sorprese la primavera
che In tutti i campi intorno sorrideva.
Verdi foglie in germoglio
gialle rigonfie gemme delle fronde,
fiori gialli, bianchi e rossi davano
varietà di toni al paesaggio.

E il sole
sulle fronde tenere
era una pioggia
di raggi d'oro;
nel sonoro scorrere
del fiume ampio
si specchiavano
argentei e sottili i pioppi.

Antonio Machado

6 maggio 2020

NOSTALGIA - Giuseppe Ungaretti

Painting by Mark Spain

Buonanotte tra le romantiche vie di Parigi, la città dove Ungaretti conobbe e sposò la sua Jeanne,  amorevole  compagna di vita...

NOSTALGIA

Quando
la notte è a svanire
poco prima di primavera
e di rado
qualcuno passa

Su Parigi s'addensa
un oscuro colore
di pianto

In un canto
di ponte
contemplo
l'illimitato silenzio
di una ragazza
tenue

Le nostre
malattie
si fondono

E come portati via
si rimane.

Giuseppe Ungaretti

Painting by Mark Spain

L ' URLO DI EDVARD MUNCH


L'urlo di Edvard Munch, 1893 - Galleria Nazionale, Oslo

L ' URLO

L'Urlo, il cui titolo originale è Skrik,  è il più famoso dipinto del pittore norvegese Edvard Munch, nonchè  la più inquietante raffigurazione  dell'angoscia  che  può assalire un essere umano.
Il pittore, infatti, realizzò la sua opera  proprio per immortalare l'angoscia che lo assalì una sera mentre passeggiava in compagnia di due amici, proprio nello stesso modo in cui aveva descritto  l'episodio nel suo diario con tali, tetre parole:

 “Una sera camminavo / lungo un viottolo in collina / nei pressi di Kristiania / con due compagni. Era / il periodo in cui la vita / aveva ridotto a brandelli / la mia anima. / Il sole calava, si era / immerso fiammeggiando / sotto l’orizzonte. / Sembrava / una spada infuocata / di sangue che tagliasse / la volta celeste. / Il cielo era di / sangue sezionato / in strisce di fuoco, / le pareti rocciose infondevano / un blu profondo / al fiordo scolorandolo / in azzurro freddo, giallo e / rosso. / Esplodeva / il rosso sanguinante lungo / il sentiero e il corrimano, / mentre i miei amici assumevano / un pallore luminescente. / Ho avvertito / un grande urlo, / ho udito, / realmente, un grande / urlo, i colori della / natura mandavano in pezzi / le sue linee, / le linee e i colori / risuonavano vibrando, / queste oscillazioni della vita / non solo costringevano / i miei occhi a oscillare, / ma imprimevano altrettante / oscillazioni alle orecchie, / perché io realmente ho udito / quell’urlo – e poi ho dipinto / il quadro L’urlo”.

L'Urlo I° versione del 1893 - Museo Munch, Oslo

Le versioni del quadro realizzate da Munch,tutte molto simili, sono in realtà  quattro e tutte dipinte tra il 1893 ed il 1910 e tutte.
La versione  del 1893, esposta alla Galleria nazionale di Oslo, fu rubata nel 1994 da due uomini che riuscirono ad impadronirsi del quadro in appena cinquanta secondi, lasciando al suo posto un biglietto beffardo con scritto: "grazie per le misure di sicurezza così scarse".
Per fortuna l'opera venne ritrovata tre mesi dopo in un albergo di Åsgårdstrand, città norvegese nella Contea di Vestfold.
Anche la versione del 1910, esposta presso il Museo Munch , nel 2004 è stata oggetta di  furto insieme a " La madonna", altra importante opera di Munch: entrambe le tele vennero recuperate due anni dopo.

La madonna di Edvard Munch - Museo Munch, Oslo


Edvard Munch  ha realizzato anche altri quadri di notevole successo: eccone giusto alcuni... 

Il bacio di Edvard Munch (1897) Oslo, Museo Munch

 Ansietà di Edvard Munch (1894) Oslo, Museo Munch


 Vampiro II di Edvard Munch (1895) Oslo, Museo Munch

La pubertà di Edvard Munch (1894-1895) Oslo, Galleria Nazionale 


Autoritratto con sigaretta di Edvard Munch (1895), Oslo, National Gallery

4 maggio 2020

LA RONDINE DI LUCE - S. Quasimodo



LA RONDINE DI LUCE

L'amore è una rondine di luce
che vola dal mio al tuo giardino
e ricama parole di cristallo
ne la notte che s'apre come una nuvola di mirra.

Sei forse l'armonia, chiusa
come una violetta nel mio cuore
che cerca nel cielo, povera delusa,
il primo raggio, il primo luccicore?

Al mattino la rondine beve ad una fonte
dove l'acqua è un cespo di farfalle
che parlano di fiori
accanto a tre piccoli cipressi,
tre piccoli sogni addormentati.

Tu prega che la fonte non si dissecchi mai;
a mani giunte, starò ad ascoltare
la musica d'oro frusciare su l'arpa del crepuscolo,
o fascio di glicinie socchiuse come le palpebre
ne la malinconia di chi disse: addio!

(Salvatore Quasimodo)


1 maggio 2020

UN FIORE - Chiara Jommetti

 


Un fiore per augurati buon mese di Maggio!

UN FIORE

È giunto Maggio
con il suo splendore
trepidante, attendo
che accada un evento
che di primavera
ha il profumo.
E lo sbocciar del fiore
che più mi piace,
che mi fa dire:
sono felice.

Chiara Jommetti


IL CANTO DELLE VERGINI - F. Dall'Ongaro


Accogliamo il dolce mese di Maggio con dei profumatissimi mughetti, i fiori che per primi sbocciano in questo mese...
Il mughetto, detto volgarmente anche "mugherino" e "fiordaliso",  è anche conosciuto come  "Convallaria", che  deriva dalla denominazione latina "Lilium convallium",cioè "Giglio delle convalli" ...

Il CANTO DELLE VERGINI

Della convalle figlio,

bello del tuo candor,

fra tutti i fiori, o giglio,

tu mi parli al cor.

La tua gentil fragranza

non ricusarmi in don,

abbella tu la stanza

dove solinga io son.

Né fia chi toglier osi

al tuo leggiadro stel

i calici dolorosi

che ti compose il ciel.

Per me di limpid'onda

nutrito in sul mattin,

la tua materna sponda

non obliasti alfin?

Ahi! Tolto ai tuoi compagni

rapito al patrio suol,

tu forse ancor ti lagni

esule meco e sol.

Pace; il tuo duol consola;

hai fato al mio simìl:

anch'io deserta e sola

fui nel mio primo april!

Da una segreta cura

pùnto il mio cor languì:

non più serena e pura

è l'alba del mio dì.

Parmi che anch'io rapita

fossi da un altro suol,

ché un tempo alla mia vita

splendè più chiaro il sol.

Or qui cercando invano

un refrigerio io vò;

parmi che sia lontano

chi consolar mi può.

Pace;il tuo duol consola;

hai fato al mio simil:

anch'io deserta e sola

fui nel mio primo april.

Deh! che mi giova un core

che niuno intender sa?

A te che giova, o fiore

la tua gentil beltà?

Fragile è il dono, o giglio,

ch'a entrambi Iddio fidò:

ad un girar di ciglio

svanir per sempre ei può.

Ma fra l'eterna schiera

angelo alcun non v'è

che da più ria bufera

te custodisca a me?

Quant'è che vive e spira

ha in sua tutela il ciel:

l'uomo per lui respira,

verde è per lui lo stel.

Iddio de' suoi tesori

largo ai suoi figli ognor

la mia virtù ristori,

conforti il tuo vigor,

e noi concordi a Lui

vorrem tributo offrir:

tu dei profumi tui,

ed io de' miei sospir.

Francesco  Dall'Ongaro


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