2 giugno 2012

IL VECCHIO CILIEGIO - Anna Maria Spadafora





Questo ciliegio fuori il cancello di casa mia è la prima cosa che vedo ogni mattina aprendo le finestre e mi ha ispirato una modestissima chiamiamola... poesia!




VECCHIO CILIEGIO


I tuoi annosi rami,

 che hanno gioito

infinite primavere,

affrontato devastanti stagioni

e retto agli estivi assalti ingordi

di chi voleva assaporare i frutti,

non hanno tuttavia sopportato il peso

dell’ultima lieve neve

che tardiva ha imbiancato la valle .



Eppure, giunto il tempo,

indomito hai agghindato

i superstiti rami spezzati

di fiorite promesse

che ora mostri con orgoglio al cielo,

appagato se,

 anche solo

un uccellino sfamerai.



Povero vecchio ciliegio,

incurante delle ferite,

sei riuscito a tirar fuori il meglio

da quanto restava di te
e io,

osservando il tuo illuminante esempio,

ho sentito rifiorire

nuove e rigeneranti motivazioni

in quel che resta di me...

(Anna Maria Spadafora)  



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