29 marzo 2012

SOLE DI MARZO - Hermann Hesse


La farfalla è senz'altro il mio animale preferito, non solo per gli splendidi colori delle sue ali, ma anche perché, con il suo volo leggiadro, mi dà l'idea di una leggera, euforizzante libertà che mi contagia per i brevi attimi in cui  seguo il suo svolazzare...


SOLE DI MARZO

Ebbra del primo fervore
barcolla una gialla farfalla.
Riposa, seduto alla finestra,
chino assonnato, un vecchio.
Nel verde di primavera, cantando,
un tempo lasciò la sua casa.
Quanta polvere delle strade
ha pettinato i suoi capelli!
E - guarda, l'albero fiorito
e le farfalle - le gialle -
paiono invecchiate appena,
sembrano ancora le stesse.
Ma i colori e i profumi
sono più fievoli e stanchi,
la luce e l'aria più fredde,
aspre al respiro, pesanti.
La primavera bruisce - leggera come le api -
dei suoi canti leggiadri.
Il cielo ocilla azzurro e bianco,
laggiù, dorata, vola la farfalla.

(Hermann Hesse)

FIORI DI CILIEGIO-Sato




E non potevo che concludere con una poesia dedicata ai ciliegi...a domani!

FIORI DI CILIEGIO

Rimembranze remote,ab antiquo,
affiorano alla mente (...)
basta uno sguardo ladro
oltre la cortina dei visi assorti e massificati,
oltre le mura alte e grigie che trafiggono il cielo,
monumenti ai 1001 desideri mai sazi.

Il tempo d`un sospiro spontaneo
vettore di richiami animici
è a rinfrancare lo spirito abùlico,
troppi i non sensi ingurgitati...
I vagabondaggi dal fine incerto
turbano l`Essere paziente
che non smette di sperare
in quel Tempo non più gestito dal tempo.

Lacero sconforto all`incrociare quegli sguardi assorti,
nel risalire con gli artigli quelle mitiche mura
che non danno risposte se non allo stupido Ego.

Ora nel tempo di questa poesia
piegherò le ginocchia su queste ordinate rovine,
ruberò un lungo attimo al destino,
regalerò ai miei occhi trasparenti
l`immagine confortante di quei fiori di ciliegio...
che il mio sguardo ladro
ha scorto oltre la cortina.


Sato


MEMORIE DI UNA GEISHA


"Lei si dipinge il viso per nascondere il viso. I suoi occhi sono acqua profonda. Non è per una geisha desiderare. Non è per una geisha provare sentimenti. La geisha è un'artista del mondo, che fluttua, danza, canta, vi intrattiene. Tutto quello che volete. Il resto è ombra. Il resto è segreto."

Tutto questo parlare del Giappone mi ha fatto venire in mente " Memorie di una Geisha " un libro letto qualche anno fa e che ho molto apprezzato per la descrizione dettagliata di un mondo di cui immaginavo tanto, ma sapevo poco!
L'autore Arthur Golden ha saputo tratteggiare molto bene  atmosfere e personaggi lontani dalla nostra cultura,ma proprio per questo intriganti e affascinanti.
Libro che consiglio di leggere anche per il poetico modo in cui è scritto, molto di mio gradimento!
Dal libro è stato tratto anche un film, non del tutto disprezzabile, anche se devo dire che alcuni passaggi li ho capiti giusto per aver letto prima il libro, ma che val comunque la pena vedere anche solo per gustarsi le danze delle geishe
Molto azzeccata la scelta della protagonista Sayuri dal triste, dolcissimo sguardo di un insolito azzurro per una giapponese!




28 marzo 2012

QUI, IN MEZZO AI FIORI DI CILIEGIO-anonimo

Altra poesia dedicata ai ciliegi in fiore...


QUI, IN MEZZO AI FIORI DI CILIEGIO


Qui, in mezzo ai fiori di ciliegio che turbinano

è come neve primaverile 
che cade e non si scioglie... 

Se guardo alla folla di petali perduti 

che volteggiano nella brezza 
allora penso: dov'è finita la primavera?


ANONIMO GIAPPONESE

LE STAGIONI-Gombei




Nella simbologia giapponese i fiori di ciliegio sono messaggio di buon auspicio, felicità, affetto, amore, ma rappresentano anche la caducità e brevità della vita, perché la loro radiosa ma fragile bellezza è destinata presto a sfiorire ... 


LE STAGIONI


Le stagioni s’affollano e si sciolgono
si sfogliano e rinascono
ma i nostri giorni si sommergono nel tempo.
Appare il fiore in questo istante
rifiorirà nella sua giovinezza
e noi non avremo,
voi e me,
ohimè!
noi non avremo
che una sola primavera
.

Gombei

24 marzo 2012

LA VERA FINE DELLE FAVOLE



LA VERA FINE DELLE FAVOLE

Siamo sicuri che le favole più conosciute siano davvero finite come ci hanno insegnato?
Perchè a me son giunte notizie non proprio rassicuranti al riguardo...

BIANCANEVE 
ha sposato il suo principe e insieme hanno avuto una nidiata di bambini, di cui deve unicamente occuparsi lei, perchè il principe è troppo occupato in altre faccende,non necessariamente più importanti...

LA BELLA ADDORMENTATA
 è risprofondata in nuovo sonno profondo e nessun bacio l'ha più svegliata...

CAPPUCCETTO ROSSO
morta la nonnina per vecchiaia, ha continuato ad andare nel bosco a fare pic-nic in suo ricordo...

CENERENTOLA 
ha scoperto che il suo principe azzurro la tradiva con entrambe le sorellastre e ora beve per dimenticarlo...

JASMINE
Stufa del suo Aladdin e della vita comoda, è diventata la combattente terrorista più ricercata al mondo...

LA BELLA E LA BESTIA
dopo che l'incantesimo si spezza e la Bestia si è trasformato in un magnifico principe, lei non gli sembrava più così tanto bella e l'ha mandata a farsi qualche ritocchino...

Nulla però è in confronto alla tragica fine della SIRENETTA, che finita nella rete di un pescatore giapponese, è stata poi servita come sushi in un ristorante malfamato del porto...


21 marzo 2012

ALBA DI PRIMAVERA-G. Villaroel




  Finalmente è primavera e la natura ci regala un tripudio di colori e odori: cerchiamo di goderne appieno!

ALBA DI PRIMAVERA

S'è messa in cammino
la primavera nell'aria.
Il suo profumo è un sospiro
diffuso sui freschi giardini.
L'alba sorride con gli occhi
dalle lunghe ciglia di cielo.
Vibra negli orti ogni stelo
come se una mano lo tocchi.
Le strade hanno tenui tremori
di verde lungo i fossati.
Gli alberi si sono svegliati
con bianche ghirlande di fiori.


(G. Villaroel)

20 marzo 2012

SOGNO CHE MI RESTA-Edward Sgubj


 



Un buongiorno profumato di timide violette ... 

SOGNO CHE MI RESTA


Oh, i miei sogni!
Erano come fiori finti che nascondevo
sotto l'erba del mio giardino
già fradicia di pioggia e li dimenticavo.
Erano così pochi i fiori veri
e non li distinguevo,
li confondevo sempre con i sogni.
Ora che il tempo avanza inesorabile
come la macchina che trebbia il grano
e sferraglia senza pietà,
no, io non potrò sognare!
Raccoglierò i miei sogni
come fiori di carta sgualciti e impolverati
e li chiuderò nel cassetto più nascosto.
Butterò la chiave per non aprirlo.
E tu sai che ne terrò soltanto uno,
dei miei sogni: questo amore.
Io non vorrò sapere, non m'importa
di capire se il sogno che mi resta
è un fiore o un coriandolo di carta.
Sarà soltanto quello che puoi darmi.
Io curerò il mio amore
come un vaso di viole,
lo innaffierò con l'acqua del mio pozzo;
solamente il tuo sole lo farà fiorire.


Edward Sgubj

19 marzo 2012

BABBO-Lilla Lipparini



Auguri  a tutti papà degni di essere così chiamati!

BABBO

Babbo, quando eravamo piccini
tu ci tenevi sui tuoi ginocchi,
non avevamo balocchi
perchè eravam poverini;
ma nella stanza oscura,
quando calava la sera
anche se la stagione era dura
facevi nascere la primavera.
Illuminavi la stanza di stelle,
di lucciole, di fiammelle,
la riempivi di fiori,
di trilli, di canti, di odori:
Gli angeli venivano a cento
avvolti nel velo del vento
e con i gigli fatati
sfioravano i nostri occhi,
ci davano sogni incantati,
facevan di noi lievi fiocchi,
fiocchi leggeri in cammino
per un viottolino di stelle...
Babbo, che nostalgia
di sedere sui tuoi ginocchi,
di sentire nel sonno
i tuoi occhi vegliarmi.
E addormentare il mio dolore,
e addormentare il mio tormento,
essere un fiocco nel vento
e un canto per il tuo cuore.
Ma se ti vengo accanto
nella casina di terra,
quella che ti rinserra
e dove sei tutto solo,
non c'è per te che il mio pianto,
non c'è per me che il tuo canto,
nel canto dell'usignolo.

Lilla Lipparini  


BABA' AL RUM




BABA'  AL RUM

Il più tipico dei dolci napoletani è in realtà una creazione nata in Polonia, nella metà del XVIII secolo, ad opera del re Stanislao Leszcynsky e così chiamato per la passione che il re nutriva per la fiabesca figura di Alì Babà.
Furono degli chef francesi, che prestavano servizio presso la nobiltà partenopea, a portarlo in tavola con le migliorie del caso e la caratteristica forma a fungo che l'ha reso inconfondibile.



Ingredienti per il Babà:

500 gr di farina manitoba
5 uova grandi
60 gr di zucchero
125 gr di burro a temperatura ambiente
1 pizzico di sale
1 cubetto e mezzo di lievito di birra fresco

Ingredienti per la bagna:

600 ml di acqua
300 gr di zucchero
300 ml di rum  chiaro o scuro
1 scorza di limone 
1 stecca di cannella

Mettete nella ciotola della planetaria la farina, lo zucchero, le uova di grandi dimensioni e a temperatura ambiente, il burro, tenuto fuori dal frigo almeno un'ora prima dell'utilizzo e tagliato a piccoli quadratini, il pizzico di sale e il lievito di birra sciolto in due dita di acqua a temperatura ambiente.
Con la foglia dare una prima amalgamata agli ingredienti per un paio di minuti, poi sostituire con il gancio e impastare per 30 minuti a velocità uno: se la macchina si riscalda troppo, si possono fare delle piccole pause.
Lasciare riposare nella ciotola della planetaria per circa 30 minuti coperto da un canovaccio, poi impastare nuovamente per altri 5 minuti, sempre con la foglia, a velocità uno.
L'impasto deve risultare bene incordato al gancio e molto liscio ed elastico.
Trasferire l'impasto in uno stampo unico per ciambella di 26 cm, bene imburrato, oppure nelle apposite formine, riempendole per 3/4.Lasciare lievitare coperto da un canovaccio finché non raggiunge il bordo del contenitore.
Infornare a 180°, modalità statica, sulla prima guida del forno e cuocere circa 40 minuti se nello stampo grande, oppure circa 20 minuti nelle formine.
Se verso la fine della cottura il babà si sta colorando molto in superficie si può coprire con un foglio di carta forno.
Quando è pronto sfornare e lasciare raffreddare prima di sformarlo.
Nel frattempo preparare la bagna mettendo a bollire qualche minuto l'acqua,lo zucchero la scorza di limone, la stecca di cannella e, a piacere, anche vanillina.
Quando lo sciroppo è tiepido aggiungete il rum e mescolare.
Se il babà è a forma di ciambella conviene rimetterlo nello stampo, così assorbirà meglio la bagna, che dovrà essere versata man mano che viene assorbita.
Conviene sempre conservare un pò di bagna per chi eventualmente lo vuole più bagnato.
Se invece sono babà piccoli, immergerli uno per volta nella bagna e metterli a sgocciolare sulla gratella.
 Potete lasciare il dolce a riposo ad assorbire il succo anche un'intera giornata, bagnandolo ancora con il succo non assorbito.
Fare raffreddare e una volta sformati i babà, immergerli per bene nella bagna e metterli a scolare su gratella qualche ora.
Per renderli lucidi si possono spennellare con marmellata di albicocca diluita con poca acqua a fuoco lento, fino a renderla fluida.
I babà possono essere consumati con la sola bagna, oppure farciti con panna montata o crema e guarniti con frutta fresca.
Altra gradita variante è usare il limoncello al posto del rum.




12 marzo 2012

PIOGGIA E LACRIME-Cesare Borroni


Quando le lacime si mescolano alla pioggia...

 PIOGGIA E LACRIME

Il tuo viso bagnato,
pioggia e lacrime,
miscela d’amore.

Righe differenti
si fondono
sul tuo volto,
per diversi percorsi.

Sa di sale il pianto,
gocce sofferte,
pene che la pioggia
tenta di alleggerire.

Il tuo calore
evapora il tuo sentire,
la tua pelle tremante,
e, sulla strada,
un fanale, per rispetto,
nella notte si spegne.
 

Cesare Borroni

PIOGGIA DI PRIMAVERA-Maxilpoeta



Uffa anche oggi piove ,tira vento e fa freddo,quanto sembra lontana ancora primavera!
Sarà,ma oggi non la trovo per niente romantica la pioggia...

PIOGGIA DI PRIMAVERA

La pioggia scivola su di noi
fragili steli di poesia
protesi verso il cielo di un abbraccio.
Nutre il nostro corpo
cullando sensazioni oniriche
che bussano alle foci di un ricordo
fiorendo di sogni.
Il suo romantico tintinnio
avvolge i nostri cuori
romantici affreschi di primavera
posati sul davanzale di uno sguardo.
Scrive il giorno
danzando nel vento
di un capriccio di marzo
che riporta l'inverno.
Umide carezze di nebbia
stringono lacrime di rugiada
al suo lento svanire,
mentre tutto tace
prima di un concerto d'amore
in cui nasce la vita.

Maxilpoeta

9 marzo 2012

DONNA - Nelson Sabbagh


Concludo la giornata con un omaggio che il mio amico Nelson fa a tutte le donne...

DONNA

Chi sei tu ?
un pronome
per
cambiare tutti i nostri sogni
o un aggettivo
per
qualificare la metafora ?
un avverbio
per
accentuare la luna e le stelle
o un sostantivo
per
nominare i fiori e l'innocenza ?
una domanda
per
questionare il dogma e l'incertezza
o una risposta
per
illuminare l'utopia e il platonico ?
chi sei tu ?
- una interrogazione ?
...
- una esclamazione,
senza dubbio !

 Nelson Sabbagh


SONO SEMPRE LE DONNE - Sara Ferraglia


Le donne  hanno una sensibilità u un senso estetico solitamente più spiccato rispetto agli , uomini , perciò maggiormente notano e apprezzano lo sbocciare dei fiori e anche col cuore a pezzi non mancano di spargere in giro il loro profumo...

SONO SEMPRE LE DONNE

Sono sempre le donne
che ad ogni primavera
vestono i davanzali
di primule e giacinti
le donne, sempre loro
sempre uguali
Donne
dai cuori variopinti
Uomini ai giardinetti
portano in giro i cani
e pestano le viole
Uomini
la sigaretta accesa
non vedono la gemma
sbocciare oltre il fumo
Mentre invece le donne
ad ogni primavera
arieggiano le stanze
le donne, sempre loro
a spargere profumo
anche se il cuore pesa.

Sara Ferraglia

DONNA IN RINASCITA-D. Cugia (Jack Folla)



Una vera donna cade e si rialza tante volte nel corso della sua vita e anche se le ferite fanno male,  stringe i denti e procede pensando alla meta...

DONNA IN RINASCITA

Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in
  assoluto è una donna in rinascita. Quando si rimette in piedi,
  dopo la catastrofe, dopo la caduta, che uno dice…è finita. No. Finita mai,
  per una donna. Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede,
  anche se non vuole. Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle
  ferite da mina antiuomo che ti fa la morte o la malattia. Parlo di te,
  che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l’esistenza in
  un lavoro difficile, che ogni mattina hai un esame peggio che a scuola….
Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo
  ti guarderà, deciderai se sei all’altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno e questo noviziato non finisce mai, e sei tu che lo fai
durare.
  Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo,
  che sei terrorizzata che una storia ti tolga l’aria, che non flirti con
nessuno
  perché hai il terrore che qualcuno si infiltri nella tua vita. Peggio, se
ci rimani presa in mezzo tu,
  poi ci soffri come un cane. Sei stanca. C’è sempre qualcuno con cui ti devi
giustificare,
  che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto,
  e così stai coltivando la solitudine dentro casa. Eppure te la racconti,
  te lo dici anche quando parli con le altre….
”io sto bene così, sto bene così, sto meglio così”…
e il cielo si abbassa di un altro palmo. Oppure con quel ragazzo ci sei
andata
  a vivere, ci hai abitato Natali e Pasque, in quell’uomo ci hai buttato
dentro l’anima,
  ed è passato tanto tempo e ce ne hai buttata talmente tanta, di anima,
  che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio,
  perché non sai più chi sei diventata. Comunque sia andata, ora sei qui.
  E so che c’è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel
cemento.
  Dovunque fossi, ci stavi stretta. Nella tua storia, nel tuo lavoro, nella
tua solitudine, ed è stata crisi.
  E hai pianto. Dio, quanto piangete. Avete una sorgente d’acqua nello
stomaco.
  Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della
metro, sul motorino.
  Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo. E quella notte che hai preso
la macchina e hai guidato per ore,
  perché l’aria buia ti asciugasse le guance. E poi hai scavato, hai
parlato…quanto parlate ragazze.
  Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri
che dia un senso al tuo dolore….
”perché faccio così?”…”com’è che ripeto sempre lo stesso schema?”…”sono
forse pazza?”…Se lo sono chiesto tutte.
  E allora… vai, giù con la ruspa nella tua storia, a due, quattro mani, e
saltano fuori migliaia di tasselli, un puzzle inestricabile.
  Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi? E’ da quel grande fegato che
ti ci vuole per guardarti così,
  scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.
  Perché una donna ricomincia comunque.
  Ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.
  Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua
nuova “te”, perché ti è toccato di conoscerti di nuovo,
  di presentarti a te stessa. Non puoi più essere quella di prima, prima
della ruspa… Non ti entusiasma?
  Ti avvincerà lentamente, innamorarsi di nuovo di sé stessi o farlo per la
prima volta è come un diesel, parte piano.
  Bisogna insistere, ma quando va in corsa… E’ un’avventura ricostruire sé
stesse, la più grande.
  Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende, o dal
taglio dei capelli.
  Io ho sempre adorato donne in rinascita,
  per questo meraviglioso modo di gridare al mondo “sono nuova” con una gonna
a fiori o con un fresco ricciolo biondo.
  Perché tutti devono vedere e capire…”attenti…il cantiere è aperto…stiamo
lavorando per voi… ma soprattutto per noi stesse…”.
  Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande
meraviglia, per chi la incontra e per sé stessa.
E’ la primavera a novembre…quando meno te la aspetti.


Diego Cugia - (Jack Folla)



Per chi come me credeva Jack Folla un poeta…

Giacomo "Jack" Folla è il personaggio di un programma radiofonico ideato e scritto da
 Diego Cugia, giornalista radiofonico di origini cagliaritane, che raggiunse una certa notorietà grazie alla trasmissione radiofonica Alcatraz (in onda, dall'ottobre 1999 al maggio 2000, su Radio2 e divenuta poi anche trasmissione televisiva).

 Jack Folla è un DJ condannato a morte negli Stati Uniti d'America, al quale viene concesso di trasmettere su una radio italiana, "la musica della sua vita" che spazia  dal rock più puro, alla musica italiana d'autore.

8 marzo 2012

PROFUMI ALLA MIMOSA


PROFUMI ALLA MIMOSA


 Cari maschietti,vi siete dimenticati di regalare la mimosa alle vostre donne?
Ahi,ahi,ahi... comunque potete sempre rimediare  comprando loro un bel profumo, che oltretutto avrà il vantaggio di  durare di più!
Il profumo dovrà rigorosamente essere all'essenza di mimosa, naturalmente: questi profumatissimi grappoli gialli sono infatti anche utilizzati nella cosmesi e nelle profumazioni.
Ecco alcuni suggerimenti...

Mimosa del L’Esterel di L’Occitane       
E’ il profumo più recente creato lo scorso anno che ha come nome e come nota preponderante la mimosa. Fa parte di una serie romanticamente chiamata "Voyage en Mediterranée" dove i protagonisti sono gli odori e i profumi del mediterraneo. 
Non è la mimosa di casa nostra ma arriva dalle colline dell’Estrel, in Provenza. Nell’essenza sono anche contenute note di violetta e di mandorla. 
L’eau de parfum è disponibile nella confezione da 75 ml, al prezzo di 55€ circa.
 Della stessa linea trovate anche i saponi in confezioni multiple con un prezzo indicativo di 6€.

          Pur Désir de Mimosa di Yves Rocher

E’ un’ ode alla mimosa, ai fiori gialli, vellutati e molto profumati di quest’albero che cresce in particolare nel sud della Francia, in pieno inverno.
Creato dalla
 profumiera Annick Ménardo, questo profumo giunge a completare la linea di successo "Pur Désir de Fleurs" della marca, in cui figurano già il Giglio, la Rosa, la Gardenia ed i Lillà.
Una fragranza sottile. Fiorita, dagli accenti verdi e fruttati. La carezza piena di sole di una mimosa dai fiori d’oro, arricchita con assoluto di mimosa delle Indie.
- Note di testa: note verdi, note fruttate
- Note di cuore: mimosa, accordo fiorito
- Note di fondo: assoluto di mimosa

Cinema di Yves Saint Laurent

Uno dei nomi francesi maggiormente noti nel panorama mondiale ha rivisto questo profumo nel 2006 inserendo appunto delle note di mimosa che associate ad altri fiori come la peonia, il ciclamino e il gelsomino e ad altre essenze come l’ambra e la vaniglia, regala un profumo luminoso e sensuale.

Aqua Allegoria Tiaré-Mimosa

http://i1238.photobucket.com/albums/ff486/Preziosa62/8-marzo-profumo-di-mimosa-L-eZw6vQ.jpg?

Aqua Allegoria Tiaré-Mimosa è un'eau de toilette floreale-solare, che si apre con le note acidule e frizzantine del limone e pepe rosa per lasciare spazio dopo qualche minuto al cuore floreale della mimosa e del tiaré, lasciando infine sulla pelle la nota più calda e rassicurante della vaniglia e del muschio.


 Kelly Calèche di Hermès


Anche un altro francese ha usato la mimosa come nota principale nel suo profumo di due anni fa. Sempre ispirandosi alla sua musa principale Grace Kelly e alla sua prima creazione nell’ambito dei profumi, Calèche, glielo ha dedicato. E’ un profumo raffinato e frizzante grazie all’associazione all’iris e al mughetto e se pensiamo alla Principessa di Monaco diciamo che è la sua rappresentazione.
La linea comprende eau de toilette 50 e 100 ml, il latte per il corpo e il gel doccia da 200 ml. Per non smentire di far parte dell’haute couture, i prezzi arrivano anche a 100€.

Mimosa di Florascent


Torniamo ai profumi che "sanno" molto di mimosa. Fa parte della linea Aqua Floralis che utilizza solo ingredienti naturali questa essenza comunque combinata con altri fiori di primavera come la rosa e la violetta ma dove il fiore giallo è preponderante.
Se siete donne ecologiche e volte sentirvi in una mattina di primavera, questo è il vostro profumo. Potete comodamente acquistarlo via internet e la confezione da 60 ml costa circa 55€.

Annick Goutall'eau de Toilette Le Mimosa
Sinfonia di mimose in stile anni Ottanta per la nuova fragranza fiorita di Annick Goutal: l'eau de Toilette (50 ml). Le Mimosa è in vendita a 69 €. orientativi.

L'Artisan Parfumeur Mimosa Pour Moi 


Fresco e dolcemente verde, Mimose pour moi è il profumo dell'eterna primavera! 
Note fiore di violetta,ribes nero,assoluto di minosa,muschio,vaniglia e legno di cedro.
Creato nel 1992 da Flipe Anne.
Made en France, il prezzo approssimativo è di 135 €.

Acqua di profumo alla mimosa di L’Erbolario


Anche l’ Erbolario è una casa che predilige la naturalità e crea essenze utilizzando semplicemente i fiori disponibili in natura.
Nella linea profumi ha creato l’acqua profumata dedicata alla mimosa.
Per migliorarne le potenzialità vi ha associato anche le note di mandarino e di limone, di salvia e menta.
Della stessa linea trovate anche il bagno doccia e il sapone.

 Ha una profumazione dolcissima, appunto di mimosa.
I prezzi sono contenuti:un flacone di 50 ml costa circa 15 euro. 
Ricorda tanto la primavera tant'è che sul retro della confezione è riportata una citazione di Machado:

"La primavera è arrivata
Nessuno sa com'è stato."


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