IL VISCHIO TRA STORIA E LEGGENDA
Il Viscum album, semplicemente come vischio, appartiene alla famiglia delle Viscacee.
Si tratta di una pianta cespugliosa sempreverde, parassita di numerosi alberi come: pioppi, querce, tigli, olmi, noci, meli e pini.
Gli uccelli amano le sue bacche e volando alcune cadono sugli alberi, dove poi mettono le radici e se ne può notare la presenza specialmente in inverno, quando la pianta che li ospita ha perso le foglie.
Nell'antichità i druidi ritenevano la pianta simbolo della divinità e le attribuivano un grande potere poiché vive senza toccare terra: se le sue radici avessero toccato terra come le altre piante, avrebbe perso i poteri divini.
Erano anche convinti che fosse in grado di proteggere da ogni male e di guarire da qualunque malattia e lo usavano per ottenere infusi e pozioni medicamentose.
Vestiti con abiti bianchi, essi andavano alla ricerca della pianta sacra e quando la trovavano, seguiva una grande cerimonia, mentre un druido raccoglieva il vischio con un coltello d'oro.
Le caratteristiche medicinali del vischio, erano conosciute anche ai tempi di Ippocrate e Plinio e come antitumorale fu menzionato da Plinio, Dioscoride e Galeno, proprietà antitumorali sulle quali proseguono tuttora le ricerche.
Per molti anni il vischio fu usato anche nel trattamento di una varietà di disturbi del sistema nervoso, incluse convulsioni, delirio, isteria, nevralgie ed astenia nervosa.
Probabilmente a causa della sua tossicità, l'uso del vischio cadde in discredito finché nel 1906 fu pubblicato in Francia uno studio che dimostrava un'azione ipotensiva negli animali e nell'uomo e questo sembra aver ristabilito il prestigio fitoterapeutico del vischio.
Nella mitologia scandinava, il vischio era la pianta sacra di Frigg, dea dell’amore e moglie di Odino e a una leggenda dobbiamo l'usanza di baciarci passando sotto un suo ramoscello.
La leggenda narra che le lacrime di Frigg, piangente sul cadavere del figlio Balder che era stato colpito a morte dal fratello Loki, con una freccia fatta con il legno di vischio, si trasformarono nelle bacche bianche del vischio e il figlio Balder tornò in vita.
Per la felicità, Frigg cominciò a baciare chiunque passasse sotto l’albero sul quale cresceva il vischio, facendo sì che non potesse capitare mai nulla di male a tutti quelli che si fossero baciati sotto un suo ramoscello.
In memoria di Balder, gli scandinavi sono soliti bruciare rami di vischio in prossimità del solstizio d'estate, con lo scopo di allontanare la sventura e invocare la prosperità e il benessere, così come ora siamo soliti, tenere in casa rami di vischio tra la fine del vecchio e l'inizio del nuovo anno, nella speranza di proteggere la nostra casa dai guai e dalle disgrazie.
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