29 giugno 2021

IL TRENO DELLA VITA - Enrico Riccardo Spelta





Questo è un  treno che passa una volta sola: cerchiamo di essere puntuali per non rischiare di perderlo!


IL TRENO DELLA VITA


Un treno avanza nel tempo,

correndo veloce sui binari

del nostro ignoto destino.


Altri treni scivolano

verso altre stazioni

estranee al nostro percorso.


Nella mia carrozza ci sei tu,

ci siamo noi

e ci sono anche quei loro

seduti distanti da noi.


Ogni tanto qualche passeggero

scende alla sua stazione d'arrivo,

lasciando un sedile vuoto dietro di sè,

che nessun altro potrà mai sostituire.


Poi è la volta delle persone a noi più care,

in un vortice di coincidenze improvvise,

che ci lasciano disarmati e abbandonati.


Infine anch'io giungerò alla mia stazione,

ove scenderò per sempre,

lasciando su quel sedile

una impronta che col tempo svanirà.



La vita è solo un fenomeno passeggero,

che sboccia nella complessità

del nostro universo.


Sta a noi carpirne l'unico segreto, ovvero

goderne ogni giorno, senza eccessive pretese,

col sorriso e la buona volontà,

con la comprensione e il rispetto per gli altri,

pure loro con una stazione d'arrivo,

anche se spesso si comportano

come fossero eterni immortali. 


Enrico Riccardo Spelta


24 giugno 2021

RUTH - Giacomo Zanella


"E attraverso i papaveri danzanti / alla mia anima arrivava / una brezza che con tocco / soave la cullava."
(John Keats)

RUTH 


Solinga nell'ardor meridiano
la campagna tacea: l'adulta spica
lieve ondeggiando nell'immenso piano
sul gracil si reggea stelo a fatica.

Non Satiri bicorni, non Silvano,
che in quest'ora atterian la gente antica,
ma Ruth vider questi occhi, la pudica
spigolatrice, fra il maturo grano

alta e bella passar. Si confondea
colle spighe la chioma: l'azzurrino
fiore del ciano nelle luci avea:
ma sulle guance, che celar volea
inchinandosi a terra, il porporino
fiammeggiar del papavero ridea.


Giacomo Zanella


23 giugno 2021

LA VITA E'... - Sandro Penna




"Oggi è sempre ancora…"

(Antonio Machado)


LA VITA E' RICORDARSI DI UN RISVEGLIO


 La vita è… ricordarsi di un risveglio

triste in un treno all'alba: aver veduto

fuori la luce incerta: aver sentito

nel corpo rotto la malinconia

vergine e aspra dell'aria pungente.


Ma ricordarsi la liberazione

improvvisa è più dolce: a me vicino

un marinaio giovane: l'azzurro

e il bianco della sua divisa, e fuori

un mare tutto fresco di colore.


Sandro Penna



22 giugno 2021

INVINCIBILE ESTATE - Albert Camus


Che sia per tutti una invincibile estate, illuminata da smaglianti sorrisi!


INVINCIBILE ESTATE


Mia cara,

nel bel mezzo dell'odio

ho scoperto che vi era in me

un invincibile amore.

Nel bel mezzo delle lacrime

ho scoperto che vi era in me

un invincibile sorriso.

Nel bel mezzo del caos

ho scoperto che vi era in me

un'invincibile tranquillità.

Ho compreso, infine,

che nel bel mezzo dell'inverno,

ho scoperto che vi era in me

un'invincibile estate.

E che ciò mi rende felice.

Perché afferma che non importa

quanto duramente il mondo

vada contro di me,

in me c’è qualcosa di più forte,

qualcosa di migliore

che mi spinge subito indietro. 


Albert Camus

SORRIDI - Stefano Monti

 


Accogliamo questo primo mattino estivo con un sorriso,  anche se appena percettibile...

SORRIDI

È una smorfia appena percettibile sul tuo volto,
una leggera sfumatura delle labbra,
un delicato socchiudere di occhi su pensieri a me remoti.

È bello guardarti,
assaporare la tua dolce serenità,
respirare a fondo il magico mistero della tua quiete.

Una luce irreale avvolge il tuo volto senza tempo,
è un alone d'amore,
di gioia,
di grande pace.
Sorridi... e per un attimo il mondo non esiste più.
Ci siamo solo noi,
lontani dalla banalità delle nostre vite,

 
lontani dal gioco irreale del nostro esistere,
lontani dal costante divenire di giorni infiniti.
 Evapori nel caldo mattino di un'estate senza fine,
 mentre sottili raggi di sole ti baciano i capelli.

Perso nell'intima sostanza della tua serenità
ti guardo estasiato,
 mentre la ragione si perde nell'incanto del momento.

Stefano Monti


TI VOGLIO OFFRIRE ALMENO QUALCHE FIORE - Pam Brown



Fiori per augurare un buon compleanno alla mia amica speciale...

TI VOGLIO OFFRIRE ALMENO QUALCHE FIORE

Ti voglio offrire almeno qualche fiore. 
Una rosa ad esempio, è il simbolo dell’amore 
con cui ti auguro di ricevere e di gustare
 tutti i segnali dell’affetto e 
di simpatia che ti circondano! 
E poi un girasole, 
il cui giallo lucente è invito
 ad accondiscendere 
ai ritmi sorprendenti della vita.
 Infine un cespetto di viole, 
che suggeriscono modestia e umiltà 
e ci ricorda che certe cose, 
in apparenza insignificanti, 
hanno il loro pregio!

Pam Brown



2 giugno 2021

2 GIUGNO 1946 - NASCE LA REPUBBLICA ITALIANA



Buona festa della Repubblica!

2 GIUGNO 1946 - NASCE LA REPUBBLICA ITALIANA

Il 2 giugno 1946 l'Italia con un referendum istituzionale mandava in esilio la monarchia e proclamava la Repubblica.
L’ultimo re d’ Italia fu Umberto II di Savoia, successore di Vittorio Emanuele III e detto anche "Re di Maggio", a causa della breve durata del suo regno, che andò dal 9 maggio 1946 al 10 giugno dello stesso anno.
Il ruolo di Capo provvisorio dello Stato Venne affidato ad Alcide De Gasperi, presidente del Consiglio dei Ministri.
Il primo presidente della Repubblica fu Enrico de Nicola, nominato capo provvisorio dello Stato il 28 giugno 1946 dall'Assemblea Costituente e che con l'entrata in vigore della Costituzione assunse il titolo e le funzioni di presidente, mentre il primo presidente eletto secondo il dettato della Costituzione fu Luigi Einaudi il 12 maggio 1948.


Nell'ottobre del 1946, il Governo di De Gasperi istituì una apposita Commissione per bandire un concorso nazionale allo scopo di creare uno stemma che rappresentasse la Repubblica italiana.
 Il concorso, aperto a tutti, era basato su pochi elementi: esclusione rigorosa dei simboli di partito e inserimento della stella d'Italia, "ispirazione dal senso della terra e dei comuni".
Dopo due concorsi pubblici, ottocento bozzetti presentati e un percorso creativo lungo due anni, a risultare vincitore fu Paolo Paschetto, di Torre Pellice, in provincia di Torino, professore di ornato all'Istituto di Belle Arti di Roma e artista poliedrico che passava indifferentemente dalla xilografia alla grafica, dall'olio all'affresco, dalla pittura religiosa al paesaggio e che fu autore anche di numerosi francobolli, compresa "la rondine" della prima emissione italiana di posta aerea.


Il disegno di Paschetto fu sottoposto a ulteriori ritocchi da parte dei membri della Commissione e approvato il 31 gennaio 1948.
Il 5 maggio 1948 il Presidente della Repubblica in carica Enrico De Nicola, firma il decreto legislativo n. 535 e l'Italia repubblicana ha finalmente il suo emblema: una stella dai bordi rossi posta su una ruota dentata entrambe circondate da un ramo d' ulivo a sinistra e da uno di quercia a destra.
La stella è uno degli oggetti più antichi del patrimonio iconografico italiano ed è sempre stata associata alla personificazione dell'Italia, sul cui capo appunto, una stella splende raggiante.
Così fu rappresentata nell'iconografia del Risorgimento e così comparve, fino al 1890, nel grande stemma del Regno unitario.


 La stella caratterizzò, poi, la prima onorificenza repubblicana della ricostruzione, la Stella della Solidarietà Italiana e ancora oggi indica l'appartenenza alle Forze Armate del nostro Paese.
La ruota dentata d'acciaio, simbolo dell'attività lavorativa, traduce il primo articolo della Carta Costituzionale: "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro".
Il ramo di ulivo simboleggia la volontà di pace della nazione, sia nel senso della concordia interna che della fratellanza internazionale, mentre la quercia incarna la forza e la dignità del popolo italiano. Entrambe le piante, oltretutto, appartengono al nostro patrimonio arboreo.



Dopo diverse "elaborazioni" della bandiera dalla Cispadana a quella del Regno Unito, con decreto legislativo del 19 giugno 1946, si stabilì invece la bandiera della Repubblica italiana, confermata dall'Assemblea Costituente nella seduta del 24 marzo 1947 e inserita all'articolo 12 della nostra Carta Costituzionale: "La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a bande verticali e di eguali dimensioni".

 La prima bandiera italiana portata in Firenze 
 (Francesco Saverio Altamura)

Erano stati due patrioti e studenti dell’Università di Bologna, Luigi Zamboni e Giovanni Battista De Rolandis, nell’autunno 1794, ad unire il bianco e il rosso delle rispettive città natie al verde, colore della speranza.
I due eroi volevano organizzare una rivolta per ridare al Comune di Bologna l’antica indipendenza perduta con la sudditanza allo Stato Pontificio ma furono scoperti e giustiziati, ma il loro tricolore apparve come coccarda sugli abiti dei patrioti nella sommossa di Bologna Il 14 novembre 1794.
Il 18 maggio 1796 i colori furono accettati da Napoleone, a Milano, che consegnò una bandiera a strisce verticali verde, bianca e rossa, alla Guardia Civica, alla Legione Lombarda e alla Guardia Nazionale.

Episodio delle cinque giornate di Milano
(Baldassare Verazzi)

 Il 18 ottobre 1796, il senato, riunito a Bologna e Modena, decretò la bandiera tricolore come simbolo della nuova Repubblica Cispadana, prima tappa di una nuova Repubblica italiana e infine nel 1797, a Reggio Emilia, il Parlamento della Repubblica Cispadana decreta "che si renda universale la Bandiera Cispadana di tre colori verde, bianco e rosso”.
Il 7 gennaio 1897 a Reggio Emilia, in occasione del primo centenario della bandiera, il grande poeta Giosuè Carducci, pronunciò un discorso in cui dava un suo significato ai tre colori: «Il bianco, la fede serena alle idee che fanno divina l’anima nella costanza dei savi; il verde, la perpetua rifioritura della speranza a frutto di bene della gioventù dei poeti; il rosso, la passione ed il sangue dei martiri e degli eroi!».


1 giugno 2021

LIMONCELLO CREMOSO


Per concludere una serata in dolcezza, un bicchierino di dolce  liquore fatto in casa è proprio gradito!

LIMONCELLO CREMOSO

 Ingredienti

10 limoni grandi e rugosi dal bel colore giallo intenso

1 litro di alcool etilico a 90°
2 litri di latte intero
1400 g di zucchero
due bustine di vanillina


Per prima cosa lavare accuratamente i limoni (che dovrebbero essere non trattati e di ottima qualità), immergendoli in acqua con amuchina o bicarbonato per qualche minuto, poi li risciacquiamo strofinandoli bene e li asciughiamo.
Con un coltellino affilato togliere la buccia ai limoni, tagliandola sottilissima ed evitando la parte interna bianca che è molto amara.
Mettere le bucce in un grande barattolo di vetro a chiusura ermetica e versarvi il litro di alcool etilico.
Chiudere bene e riporre al buio per almeno due settimane, ma non dimenticando di agitare di tanto in tanto.
Trascorso il tempo di macerazione, scolare le bucce di limone, mettendo da parte l'alcool, metterle in una pentola di acciaio a doppio fondo, aggiungere il latte, la vanillina, lo zucchero e fare bollire per circa 10 minuti a fiamma bassa mescolando e schiumando  ogni tanto se necessario.
Fare raffreddare bene la crema di limoni, poi unirla all'alcol mescolando con cura e fare riposare qualche ora.
Filtrate,  imbottigliare e conservare in freezer. 
Agitare prima di versarlo nei bicchierini ben ghiacciati per gustarlo al meglio e poi... cercate  di non berne troppo!deliziatevi  pure il palato!


Se invece lo preferite al gusto fragola qui la ricetta


BISCOTTI CUORE DI FROLLA

 


La frolla di questi biscotti, non è facile da lavorare perché  si spacca facilmente, quindi va stesa poco per volta, ma sono talmente deliziosi che val la pena sudare un pò!


BISCOTTI CUORE DI FROLLA

Ingredienti

200 g di farina 00

50 g di fecola di patate

80 g di zucchero a velo

3 g di lievito per dolci

1 cucchiaino di vaniglia

130 g di burro 

2 tuorli


In una ciotola mescolare la farina 00 con la fecola di patate, lo zucchero a velo e il lievito per dolci, aggiungere il burro e cominciare ad impastare.
Una volta ottenuto un composto sabbioso, aggiungere i due tuorli, la vaniglia e impastare il tutto fino ad ottenere un panetto omogeneo di pasta frolla.
Avvolgere il panetto di pasta frolla con della carta pellicola e lasciar riposare in frigo per circa un’ora.
Stendere la pasta frolla su un piano da lavoro infarinato ottenendo una sfoglia sottile, con un taglia pasta a forma di cuore formare i biscotti.
Sistemare tutti i biscotti ottenuti e posizionare tutti i biscotti su placca da forno rivestita da carta forno.
Infornare i biscotti nel forno statico precedentemente preriscaldato a 180° per circa 12 minuti, sulla guida centrale, devono colorire leggermente.
Una volta freddi decorati come preferite, io ho scelto immergerli per metà nella cioccolata bianca fusa con una punta di colorante alimentare rosa.



NOCCIOLOTTI

 


Buongiorno con dei fragranti nocciolotti!

Ingredienti

100 g farina di nocciole
200 g farina tipo 00
100 g zucchero a velo vanigliato
1 cucchiaino di vaniglia
150 g burro
un pizzico di sale
1 uovo intero grande
crema spalmabile alla nocciola q.b.
nocciole intere q.b

In una capiente ciotola versare la farina, la polvere di nocciole, lo zucchero a velo e un cucchiaino di vaniglia.
Mescolare bene le polveri quindi unire il burro freddo a pezzetti e con la punta delle dita lavorare il tutto fino ad ottenere un composto sabbioso.
Aggiungere quindi l’uovo, formare un panetto e, avvolto nella pellicola, farlo riposare in frigorifero un’ora o più.
Sulla spianatoia infarinata stendere l’impasto allo spessore di circa 5 mm e con due formine a forma di fiore di due diverse dimensioni ricavare i biscotti.
Al fiore più piccolo fare un forellino centrale quindi disporre i biscotti su una teglia ricoperta di carta forno e cuocere circa 8/10 minuti a 180° in forno preriscaldato, funzione statica, sulla guida centrale.
Sfornare i biscotti quando saranno leggermente dorati e una volta freddi, sulla base più grande disporre un po’ di crema spalmabile alla nocciola, quindi coprire con il biscotto forato e poggiare al centro una nocciola intera.





POST PIU' POPOLARI

SANTA CHIARA D' ASSISI - 11 Agosto

SANTA CHIARA D' ASSISI "Per la grazia di Dio, l'anima dell'uomo fedele, che è la più degna di tutte le creature, è...