29 aprile 2016

LA FELICITA’ E’ UN VIAGGIO - Crystal Boyd


Vivere bene è un'arte difficile che s’impara giorno per giorno facendo tesoro degli errori, se si ha l'umiltà di riconoscerli!

LA FELICITA’ E’ UN VIAGGIO

Siamo convinti che la nostra vita sarà migliore quando saremo sposati, avremo un bambino, e poi un altro. 
Poi ancora ci sentiamo frustrati perché i nostri figli non sono abbastanza grandi e saremo più contenti quando lo diventeranno. 
In seguito siamo esasperati perché dobbiamo occuparci di adolescenti.
 Siamo convinti che saremo felici quando avranno superato questa fase della loro vita. 
Ci diciamo che staremo meglio quando il nostro partner avrà risolto i suoi problemi, avremo un’automobile migliore, potremo fare una bella vacanza, quando andremo in pensione. 
La verità è, non c’è momento migliore per essere felici di quello che stiamo vivendo. 
Se non ora, quando?
 La tua vita sarà sempre piena di sfide. 
E’ meglio accettarlo e decidere di essere comunque felice.
Una delle mie citazioni preferite è di Alfred D. Souza. 
Egli dice: “Per molto tempo ho avuto l’impressione che la vita stesse per iniziare - la vita vera.
 Ma c’era sempre qualche ostacolo sulla via, qualcosa che prima bisognava risolvere, qualche affare in sospeso che richiedeva ancora del tempo, o un debito da estinguere.
 In seguito la vita sarebbe iniziata.
 Alla fine mi sono reso conto che questi ostacoli erano la mia vita”.
Questo modo di percepire le cose mi ha aiutato a capire che non esiste una via che porti alla felicità. 
La felicità è la via.
Quindi prendi a cuore ogni momento che vivi e valorizzalo di più perché lo hai condiviso con qualcuno speciale, abbastanza speciale da trascorrere del tempo assieme… e ricorda che il tempo non aspetta nessuno. 
Quindi smetti di… aspettare di finire la scuola, di tornare a scuola, di perdere 5 Kg, di prendere 5 Kg, di avere dei figli, di vedere i tuoi figli andar via di casa, di cominciare a lavorare, di andare in pensione, di sposarti, di divorziare, che arrivi il venerdì sera, la domenica mattina, di avere un’automobile o una casa nuova, di finire di pagare l’automobile o la casa, che giunga la primavera, l’estate, l’autunno, l’inverno, di essere benestante, di arrivare al primo o al quindici del mese, di godere del successo della tua canzone, di bere, di riprenderti da una sbornia, di morire, di nascere nuovamente… per decidere che non c’è tempo migliore che adesso per essere felice.

La felicità è un viaggio, non una meta.

 “Lavora come se non avessi bisogno di denaro, ama come se non fossi stato mai ferito, e balla come se nessuno ti stesse guardando”.

Crystal Boyd
(da Midnight Muse )




UN GRAN JETE' - dal web



Cos'è il grand jetè?
Nella danza è un salto molto alto per passare da un piede all'altro, simile ad una spaccata in aria,con le gambe che si aprono assieme creando la sensazione del "volare".
Cos'è la vita?
Un grande salto che non sai però dove ti porta, se non lo fai bene...
Molto appropriato dunque il parallelo!


UN GRAN JETE'

La vita è come un grand jetè di una ballerina,
pulita nel tratto, graziata nel movimento
e con la passione che incide il suo sguardo...

non è indossare quelle scarpette rosa,
quel tutù tanto sognato,
che fa di te una ballerina,
ma per danzare devi indossare la tua anima,
ricercare il sentimento dentro te...

La vita è come una ballerina in punta di piedi,
il gesso le ferisce i piedi, ma non la determinazione,
la voglia di ballare, la voglia di dimostrare al mondo i suoi sentimenti,
quei sentimenti, che l' hanno portata a danzare...

Forse sarà successo anche a voi,
magari per gioco, magari per divertimento,
magari per curiosità, un giorno siete entrati in quella sala,
e subito la musica si è trasformata in magia,
il vostro corpo ha iniziato a sprigionare quell'energia che nemmeno sapevate di possedere,
e subito dopo avete iniziato a danzare,
niente e nessuno vi può fermare quando lo fate,
perché se lo fate, e intendo danzare veramente,
allora la vostra anima diventerà trasparente,
e non importa i sacrifici, il dolore o la stanchezza che serviranno a fare di voi dei ballerini, perché non basta sapere di esserlo,
ma dovete convincere di esserlo...

(dal web)


AFORISMI SULLA DANZA



AFORISMI SULLA  DANZA

Esseri umani, piante o polvere cosmica: tutti danziamo su una melodia misteriosa intonata nello spazio da un musicista invisibile. 
Albert Einstein

Danzare è come parlare in silenzio. E' dire molte cose, senza dire una parola.
Yuri Buenaventura

Si danza ai compleanni, ai matrimoni, nelle strade, nei salotti, sul palcoscenico, dietro le quinte. Per comunicare gioia e dolore, come rituale, per vivere esperienze estreme. La danza è un linguaggio universale: ambasciatrice per un mondo in pace, per l'eguaglianza, la tolleranza e la compassione. La danza insegna la sensibilità, la consapevolezza, la percezione del momento. La danza è manifestazione di vita. La danza è trasformazione. La danza è espressione dell'anima. La danza dà al corpo una dimensione spirituale. La danza ci dà la possibilità di sentire il nostro corpo, di innalzarci, di andare oltre, di diventare un altro corpo. La danza è partecipare attivamente alla vibrazione dell'universo. 
Sasha Waltz

La danza è la madre di tutte le arti. La musica e la poesia esistono nel tempo; la pittura e l’architettura nello spazio. Ma la danza vive contemporaneamente nel tempo e nello spazio
Curt Sachs 

La danza è una poesia in cui ogni parola è un movimento.
  Mata Hari

La danza sembra essere uno dei metodi più profondi per entrare in armonia con sé stessi; mentre danzi, corpo, mente e anima sono in armonia. La danza è una delle cose più spirituali che esistono. Se danzi davvero non puoi pensare; se danzi davvero il corpo viene usato in maniera così profonda che tutta la tua energia diventa fluida.
Osho

"Ascoltate la musica con l'anima.
Non sentite un essere interiore che vi si risveglia dentro? È per lui che la testa vi si drizza, che le braccia si sollevano, che camminate lentamente verso la luce. E questo risveglio è il primo passo della danza come la concepisco io."
Isadora Duncan

Mi sono innamorata della danza perché è l’unica arte che si avvicina all’amore. Si fa con il corpo, l’anima e il cuore, almeno nei casi migliori.
Vittoria Ottolenghi

La danza non è un'arte per avere successo. Ma un dono per dare agli altri un'emozione
Merce Cunningham

La Danza non è un campo esclusivo per nessuno. Dà gioia e euforia a tutti coloro che vi partecipano come danzatori o spettatori. Il linguaggio della danza non conosce confini. Va oltre la classe sociale, l'istruzione, il paese, il credo. Il suo vocabolario è infinito, poiché l'emozione umana risuona attraverso il movimento. La Danza arricchisce l'anima e solleva lo spirito. La Danza vive all'interno di tutto ciò che vive. Facciamo ballare tutti i bambini e sicuramente seguirà la pace.
Miyaho Yoshida



29 APRILE- Giornata Internazionale della Danza


A passo di danza vi auguro una leggiadra giornata!

Il 29 aprile si festeggia  la Giornata Internazionale della Danza, l'universale linguaggio del corpo.
Istituita nel 1982 su iniziativa   dell’ International Dance Committee (IDC) e del International Theatre Institute (ITI) presso l’UNESCO, la data commemora la nascita del  parigino Jean-Georges Noverre (1727-1810),  grande coreografo della sua epoca, nonchè  creatore del balletto moderno.

MESSAGGIO DEDICATO ALLA DANZA...

"Le emozioni si fondono e prendono forma nelle parole.
Se le parole non bastano, parliamo con i sospiri.
Se i sospiri non bastano, noi le cantiamo,
Se i canti non bastano, istintivamente le nostre mani e i nostri piedi le ballano".
La danza è un'espressione potente, parla alla terra e al cielo.
Parla della nostra gioia, delle nostre paure e dei nostri desideri.
La danza parla dell'inafferrabile, ma rivela anche lo stato mentale di una persona, il temperamento e la personalità della gente.
Come molte culture nel mondo, gli indigeni di Taiwan danzano in cerchio.
I loro antenati credevano che il male sarebbe rimasto fuori dal cerchio.
Con le mani intrecciate, condividono il calore di ciascuno e si muovono con un impulso che diviene comune.
La danza unisce la gente.
E la danza appare nel momento in cui sta per scomparire.
I movimenti si dissolvono mentre vengono fatti.
La danza esiste nel momento effimero.
La danza è preziosa. E' una metafora della vita.
In questa era digitale, le immagini dei movimenti prendono milioni di forme.
Sono affascinanti.
Ma queste immagini non possono sostituire la danza perchè le immagini non respirano.
La danza è celebrazione della vita.
Vieni, spegni la televisione e il tuo computer e vieni a danzare.
Esprimiti con quello strumento divino ed eccellente che è il tuo corpo.
Vieni a danzare e unisciti agli altri nell'onda dell'impulso.
Cattura questo momento prezioso e fugace.
Vieni a celebrare la vita con la danza." 

Lin Hwai-min
Fondatore e Direttore Artistico del Cloud Gate Dance Theater di Taiwan


26 aprile 2016

IL GLICINE- P.P.Pasolini



Che splendore il glicine in fiore e che dolce profumo!
 Il suo nome, infatti, deriva dal greco "glykýs", che per l'appunto significa dolce, con riferimento all’umore dolce contenuto nel tubero della pianta.
Il nome scientifico di questa pianta rampicante dai fiori riuniti in grappoli, è Wisteria e lo deve a chi per primo la catalogò, il tedesco Kaspar Wistar (1761-1818), professore all’Università della Pennsylvania, situata a Filadelfia, una delle più antiche e importanti università negli Stati Uniti.
Le origini del glicine però sono orientali, è stato, infatti, coltivato in Cina e Giappone per più di duemila anni prima di arrivare in Europa pare a grazie a Marco Polo che ne porto i semi nel XIII secolo. 
E dopo questi brevi cenni storici sul glicine, godiamoci la poesia che Pier Paolo Pasolini ha dedicato a questa pianta simbolo della primavera e della sensualità della giovinezza...


IL GLICINE

... e intanto era aprile,
e il glicine era qui, a rifiorire.
(...)
Prepotente, feroce
rinasci, e di colpo, in una notte, copri
un intera parete appena alzata, il muro
principesco di un ocra
screpolato al nuovo sole che lo cuoce ...
E basti tu, col tuo profumo, oscuro,
caduco rampicante, a farmi puro
di storia come un verme, come un monaco:
e non lo voglio, mi rivolto – arido
nella mia nuova rabbia,
a puntellare lo scrostato intonaco
del mio nuovo edificio.
(...)
Tu che brutale ritorni,
non ringiovanito, ma addirittura rinato,
furia della natura, dolcissima,
mi stronchi uomo già stroncato
da una serie di miserabili giorni,
ti sporgi sopra i miei riaperti abissi,
profumi vergine sul mio eclissi,
antica sensualità...

Pier Paolo Pasolini
da “La religione del mio tempo” - Garzanti 1961

I GLICINI SONO FIORITI - Lina Ferrara Toller


Se i giapponesi chiamano il glicine Fuji, i cinesi lo chiamano Zi Teng che significa "Vite blu".
Per entrambe le culture invece ha il medesimo significato di amicizia e disponibilità.
Si narra che gli Imperatori giapponesi, durante i viaggi di rappresentanza in luoghi lontani, portassero dietro con bonsai di glicine e quando giungevano in terre straniere, si facevano precedere dagli uomini del seguito, che sostenevano il glicine fiorito, con lo scopo di comunicare le proprie amichevoli intenzioni.

I GLICINI SONO FIORITI  

I glicini sono fioriti sulle spalliere dei giardini del fiume
Datemi un piccolo tema di canzone
Da suonare pizzicando i rami del glicine
Come fossero corde d'arpa ed io fossi il vento
Poiché sono fioriti i glicini e il profumo naviga sul fiume,
le nuvole d'aprile come bianchi delfini
navigano piano sulle rotte del cielo.

 Lina Ferrara Toller

GLICINE - Francesco Vignoli


Il glicine è molto diffuso e apprezzato in Giappone, dove è chiamato “Fuji” ed è considerato il fiore dell’amore...

GLICINE

 Con lunghi tentacoli esplori il tuo spazio
E copri, ombreggi, nascondi.

 Ti avvolgi con lievi mani di fanciulla
E stringi con forti mani di guerriero

 Vivi in signorili dimore
O strisci fra i rovi.

 Vorrei parlare la lingua d'oriente
Per rubare il tuo segreto

 Per capire il tuo colore che esplode
In un giorno fugace di primavera.

Francesco Vignoli

19 aprile 2016

PREGHIERA - Giuseppe Ungaretti



Un eccellente giorno con Giuseppe Ungaretti, considerato uno dei celebri fondatori della corrente letteraria definita "Ermetismo", per il genere di poesia volutamente astrusa, scarna ed essenziale, ma proprio per questo mentalmente molto stimolante!

PREGHIERA

Quando mi desterò
dal barbaglio della promiscuità
in una limpida e attonita sfera

Quando il mio peso mi sarà leggero
Il naufragio concedimi Signore
di quel giovane giorno al primo grido.

(da “L’allegria”) 
Giuseppe Ungaretti

18 aprile 2016

NOSTALGIA - Anna Maria Cuccu



 Proprio vero che nessun posto è come casa...soprattutto la casa della nostra infanzia dove ci sentivamo amati,  protetti e al sicuro.
E quanta nostalgia suscita ripensarci...

NOSTALGIA

Ricordo
con tenerezza
nostalgica,
le giornate
trascorse in famiglia,
in un passato
ormai lontano.
Rimembro
le sere d' estate
quando in cortile
si stava nel fresco,
dopo l'arsura
del giorno.
Si parlava di tante cose,
mentre i grilli
cantavano
e le stelle e la luna
erano ancora
ispiratrici di Sogni.
Ricordo
con infinita nostalgia
le sere invernali
accanto al focolare,
e mi rivedo,
assorta ad ascoltare
i racconti dell' infanzia.
Ora nella casa
regna il Silenzio
ma io sento ancora
gli echi del passato
con immenso
rimpianto.
Quanta tristezza
nella casa vuota.


 Anna Maria Cuccu

16 aprile 2016

DANZA LENTA - David L. Weatherford


Questa "Danza lenta" è una sorta di sensato invito a vivere seguendo un lento e dolce ritmo.
 Vero è che anche una lunga vita è pur sempre troppo breve per quanto di bello c'è da vivere e vedere e inevitabilmente finiscono per essere così tante le cose ci perdiamo.
Non è meglio allora prenderla con più calma e partecipare consapevolmente alla nostra vita, invece di farla semplicemente scorrer via?

Prendiamoci il giusto tempo per ogni cosa e ascoltiamo la nostra musica!


DANZA LENTA

Hai mai osservato dei bambini su una giostra 
o ascoltato la pioggia battente che colpisce il suolo? 

Hai mai seguito il volo errante della farfalla 
o scrutato il sole che sfuma nella notte?

Dovresti rallentare, frena un po’ la tua danza, 
il tempo è poco, la musica non durerà.

Vivi ogni giorno al volo? 
Quando chiedi a qualcuno “Come stai?” ascolti mai la risposta?

Quando la giornata è finita, ti sdrai sul letto, 
pensando a mille cose che ancora ti restano da fare?

Dovresti rallentare, frena un po’ la tua danza, 
il tempo è poco, la musica non durerà.

Hai mai detto a tuo figlio, "Lo faremo domani", 
senza vedere, nella fretta, la sua delusione? 

Hai mai perso i contatti, lasciando morire un’amicizia 
perché non c’era tempo di chiamare e dire ciao? 

Dovresti rallentare, frena un po’ la tua danza, 
il tempo è poco, la musica non durerà.

Quando corri a più non posso per raggiungere una meta 
perdi metà del divertimento per arrivarci.

Quando ti angosci e corri nelle ore del tuo giorno 
è come se buttassi un dono senza aprirlo.

La vita non è una corsa, prendila con più calma, 
ascolta la musica prima che finisca la tua canzone.

David L. Weatherford




15 aprile 2016

MATTINO - dal web




Che bello, inizia un nuovo giorno tutto da godere!
Beh, se non proprio tutto, qualcosa di buono troveremo...!

MATTINO

Sento il fresco del mattino…
è bello camminare,
con le voci sommesse ancora dietro le porte di casa,
mentre il sole si alza svelto
e i rumori iniziano il ballo della vita.
Cammino piano,
annuso l’aria che sa di rugiada e caffè,
le persone che iniziano il lavoro,
qualche sguardo pensoso
qualcuno che sbadiglia.
Un uomo mi viene di fronte,
fa il cenno di togliersi il cappello,
ma cappello non ha,
da una vecchia tasca esce il collo
di una piccola bottiglia ed un vecchio foglio...
Si stirano le labbra in un vecchio sorriso
nessun dente vedo come la bocca di bimbo,
di sfuggita mi tocca la mano,
piccola carezza come mano di bimbo.
Continuo la mia strada
e tenerezza m’infonde nell’animo 
come di bimbo...mentre penso che la
felicità è poter aprire gli occhi
su un nuovo giorno e guardare
con fiducia a quello che esso ci porterà!


(dal web)

10 aprile 2016

AMORE DOPO AMORE - Derek Walcott


Siamo così occupati a costruire la nostra vita e a imbastire rapporti sociali che tralasciamo di approfondire la conoscenza della persona con cui siamo più a stretto contatto, cioè proprio noi stessi.
 Arriverà però il giorno in cui ti accorgerai di quanto sia importante conoscersi e amarsi prima di ogni altra cosa e allora finalmente apparecchierai la tavola come si fa per gli ospiti di maggior riguardo e accoglierai affabilmente te stesso, desideroso di approfondire la conoscenza!
 Non serve altro, il banchetto può iniziare...

AMORE DOPO AMORE


Tempo verrà

in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell'altro,

e dirà: siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato

per tutta la tua vita, che hai ignorato
per un altro e che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d'amore,

le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti. E' festa: la tua vita è in tavola

Derek Walcott - Premio Nobel per la Letteratura nel 1992.
(dal libro "Mappa del nuovo mondo")


TORTA AL LATTE CALDO



La "hot milk sponge cake", da noi conosciuta come  torta al latte caldo, è un dolce dagli ingredienti che non potrebbero essere più basici, ma nonostante la sua semplicità è sorprendentemente uno dei più buoni!
Morbida, ma dalla struttura consistente e spugnosa, è ottima per la prima colazione, infatti, s’inzuppa senza sbriciolarsi nel latte, ma anche per essere farcita.
La ricetta della torta, famosissima nel web, è di Tish Boyle e non potete non provarla...

TORTA AL LATTE CALDO

Ingredienti

4 uova
220 g di zucchero semolato
160 ml di latte intero
75 g di burro
220 g di farina
1 bustina di lievito
1 bustina di vanillina
pizzico di sale
zucchero a velo per decorare


Montate con le fruste elettriche (o in una planetaria) le uova a temperatura ambiente insieme al pizzico di sale e aggiungete pian piano lo zucchero lavorando il composto fino a quando non raddoppia e diventa chiaro e spumoso.
Incorporate con una spatola alla montata di uova la farina setacciata con il lievito con movimenti delicati dal basso verso l'alto, affinché non si smonti.
In un pentolino versate il latte, la vanillina e il burro e fate scaldare fino a che quest'ultimo si sarà sciolto; quindi caldo ma non bollente, unitelo man mano all'impasto base e mescolate bene, sempre delicatamente.
Trasferite il composto in uno stampo di 20-22 cm imburrato e infarinato.
Fate cuocere in forno preriscaldato, funzione statica, a 180° per circa 40-45 minuti, posizionando la griglia al primo livello.
Prima di spegnere, fate sempre la prova stecchino, perché la cottura può variare da forno a forno.
Lasciate raffreddare la torta dentro il forno spento, poi su una gratella perché evapori ogni umidità.
Una spolverata di zucchero a velo per un tocco in più di dolcezza e poi gustatevi la vostra fetta!


5 aprile 2016

VII (MAL GIOCONDO) - L. Pirandello


Un buongiorno con i sublimi versi tratti da "Mal giocondo", antologia poetica di esordio del giovane Luigi Pirandello, destinato a diventare uno tra i maggiori drammaturghi del XX secolo e vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1934... buona lettura!

VII

Co ‘l primo raggio del mattin d’aprile
ne la mia stanza irruppe Primavera,
dea giovinetta, e a piene man profuse
dal pieno grembo

 rose d’ogni color, su ‘l letto mio,
rose dischiuse al bacio de l’aurora,
rose stillanti ancor notturna brina,
rose su rose.

 Sogno d’amor tra le sue dolci spire
me rattenea, di quell’arrivo ignaro;
ma ciò vedendo Primavera, i labri
schiusi a un sorriso,

 con un gambo di fior la fronte lieta
e il collo diéssi a vellicarmi, lieve:
allor balzai dallo stupor compreso
del sogno ancora.

 Rise ella forte un riso schietto al goffo
destarsi d’un mortale. Inebrïato
de le innumeri rose su ‘l mio letto,
io travedea.

 Ma tra le belle man lattee la testa
con dolce atto mi prese, e su me china
la bocca mi baciò d’un fresco bacio
dicendo: Sorgi!

 E quindi uscí. La vidi in una gloria
di luce errar pe i piani, e novo vidi
miracolo gentile: sotto i fini
suoi piè la terra

 rifiorir di color vivi, diversi,
e l’aura al suo respir puro allargarsi,
e gir mill’api intorno a lei succhiando
i fior novelli.

 Poi da lungi ver me si volse ancora:
Chiara nel ciel vibrò (tacquer gli uccelli)
sua voce e disse: «Cantami la sacra
pasqua di Gea».

Luigi Pirandello - (Mal giocondo - 1889)

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