25 novembre 2021

25 NOVEMBRE GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE


25 NOVEMBRE GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ma ogni giorno dovrebbe essere buono per ribadire che bisogna proteggere le donne da quegli uomini violenti che si avvantaggiano della superiorità fisica per imporre la propria volontà o, anche solo, per sfogare le proprie frustrazioni dimostrando così una gran vigliaccheria e debolezza morale. 
Uomini così, oltretutto, non provano amore, rispetto e... chi più ne ha più ne metta... non solo nei confronti delle donne, ma soprattutto di loro stessi e devono capire che ma non è certo con la sopraffazione che vinceranno il senso d’inadeguatezza e un intrinseco complesso d'inferiorità.
Sono uomini che non hanno l'umiltà di mettersi in discussione e che non si sforzano di allargare gli orizzonti della propria mente.
Uomini che non hanno capito che uomini e donne sono assolutamente alla pari, in quanto entrambi ESSERI UMANI.
Questi uomini devono capire che uomo e donna dovrebbero compensarsi e completarsi , devono capire che da soli siamo nessuno, ma insieme diventiamo una forza!
OGNI GIORNO bisogna dire alle donne che la forza bruta dei loro carnefici va contrastata con la forza d'animo di ribellarsi a ogni tipo di violenza,  anche quella psicologica, che non crea meno danni di quella fisica in quanto lascia danni permanenti nell'anima .
NESSUNO ha il diritto di renderci la vita un inferno o addirittura di togliercela, e men che meno in nome di uno pseudo-amore.
Chi ci ama davvero non ci umilia, non ci minaccia e non ci riempie di botte MAI.
Ricordate: una volta è già una di troppo e potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte...

ALLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA

Non grida più la donna
Gli alberi già sanno il suo dolore
E la terra si ritrae
Ché le lacrime di sangue
Non siano nutrimento alla purezza d'un fiore. 

Dall'antro buio
Di cuori ottenebrati dal male
Mostri umani
Cavano l'insano desiderio
Che li rende feroci assassini dell'amore.

Non grida più la donna
Negli occhi vitrei intrisi di terrore
Rispecchia il cielo che man mano schiara,
Qual tenera carezza si china e le lava
Dalla pelle e dall'anima l'orrore.

Diana Moscatelli


STORIA DELLA GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE




STORIA  DELLA GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE

Fu a Bogotà in Colombia nel 1981 che,  durante un incontro femminista, venne deciso di celebrare il 25 novembre la Giornata internazionale della violenza contro le donne.
Tale data fu scelta per ricordare la trucidazione delle tre sorelle Mirabal per ordine del dittatore domenicano Rafael Leónidas Trujillo.
Nate da una famiglia benestante a Ojo de Agua (Repubblica Dominicana), Patria, Minerva e Maria Teresa iniziano da giovanissime la loro militanza politica.
Tutto inizia quando Minerva, la più intellettuale delle tre, durante la festa di san Cristobal, organizzata dal dittatore per l'alta società il 13 ottobre 1949 , osa sfidare Trujillo contrastando pubblicamente  le sue idee politiche.
La data segna l’inizio delle rappresaglie contro tutta la famiglia Mirabal, con conseguenti periodi di detenzione del padre e la confisca dei beni.
Minerva fin da bambina dimostra un carattere forte, indipendente e un grande amore per il suo paese e con lo scopo di liberarlo il 9 gennaio del 1960 tiene nella sua casa la prima riunione che porterà alla nascita di un' organizzazione clandestina rivoluzionaria con suo marito Manolo Tamarez Justo (assassinato poi nel 1963) come presidente.
Ben presto all'organizzazione aderirono anche la sorella Maria Teresa e il marito Leandro Guzman, entrambi già da anni attivisti politici.  Anche la sorella maggiore Patria, decide di entrare a far parte del  movimento per "non permettere che i nostri figli crescano in questo regime corrotto e tirannico", coinvolgendo  il marito Pedro Gonzalez, semplice agricoltore.

Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal

La loro opera rivoluzionaria è una grossa spina nel fianco per  il Dittatore che espresse così la sua rabbia: "Ho solo due problemi: la Chiesa cattolica e le sorelle Mirabal."
Nel 1960 sia Minerva che Maria Teresa vengono incarcerate due volte e  condannate a cinque anni di lavori forzati per avere attentato alla sicurezza nazionale; anche i loro mariti e  il marito di Patria  vengono imprigionati e torturati.
 In seguito alle  feroci proteste nazionali e internazionali, Trujillo è però costretto a rilasciare le sorelle.
 Arriviamo al  25 novembre 1960 , quando Minerva e Maria Teresa decidono di far visita ai loro mariti ancora detenuti in carcere.
Il marito di Patria è detenuto in un altro carcere, ma  lei decide di  accompagnare le sorelle.
Trujillo però non ha certo digerito la faccenda e altro non aspettava che di trovare il modo di togliere di mezzo le  donne senza suscitare nuove ribellioni.
Le Mirabal vengono bloccate lungo la strada per la prigione dalla polizia segreta del dittatore che dopo  averle stuprate, torturate e  infine strangolate, simulano un incidente gettandole dentro l'auto in un precipizio.


La messinscena dell'incidente non convinse nessuno  e l'indignazione e commozione per la morte di queste eroine furono enormi e diedero il colpo mortale che pose fine a una dittatura considerata   tra  più sanguinose della storia moderna  avendo causato l'impressionante numero di circa 50.000 vittime.
Trujillo venne infatti ucciso da un colpo di fucile il 31 maggio dell'anno seguente, sopravvivendo di fatto pochi mesi alle sorelle.
Le sorelle Mirabal avevano una quarta sorella non impegnata politicamente, Adele detta Dedè, che dedicò  la sua vita  alla cura dei sei nipoti rimasti orfani: Nelson, Noris e Raul, figli di Patria; Minou e Manuelito, figli di Minerva  e Jaqueline figlia di Maria Teresa, ma anche a mantenere viva la memoria delle sorelle pubblicando tra l'altro nel  1999 un libro a loro dedicato  "Vivas in su jardin", dove le definisce come "fiori del giardino della casa museo dove rimarranno vive per sempre le mie farfalle".




VOLA

Vola
mio cuore ebbro
lontano dalle gelide spine
di questo muto talamo
che solo
possedere
sa
un corpo disperso
inerte di silenzio.

Vaga
ove il vento sfiora
la piega molle
del giunco
e il pudico canto
della mite ginestra.

Ascolta
il limpido danzar
delle libellule
e non ti curare di questo ventre
che tenace
si nega, caparbio
nelle ore meste
dell’atroce consuetudine
all’infida insistenza,
mai sopita violenza.
Esso è fatto
di sangue e fuoco
e attendere saprà
l’ultimo plenilunio
quando il grido della tortora
annuncerà
l’ignara stagione
delle dorate farfalle.

( Ilaria Biondi)




Anche l'idea di usare le scarpe rosse come simbolo delle vittime di violenza e femminicidio, hanno origine da un fatto di sangue.
L'idea " Zapatos Rojos " è infatti frutto della mente  dell'artista messicana Elina Chauvet  che la realizzò a Ciudad Juarez nel 2009  schierando 33 paia di scarpe rosse, ispirata dalla morte della sorella uccisa dal marito e anche  dalle centinaia di donne rapite, violentate,  uccise  e seppellite nel deserto di  quella infernale città di frontiera nel nord del Messico che è Juarez, tristemente famosa anche per i suoi traffici di droga e vendita di esseri umani.


Ciudad Juarez - Croci in ricordo delle vittime di femminicidio


10 novembre 2021

SUL TEMPO - Gibran Kahlil

 

Il futuro ci tormenta, il passato ci trattiene. È per questo che il presente ci sfugge.

(Gustave Flaubert)


SUL TEMPO


Poi prese la parola un astronomo: Maestro, che sai dirci del Tempo?

Ed egli rispose:

Voi vorreste misurare il tempo, che è smisurato e immisurabile.

Vorreste conformare la vostra condotta, e perfino guidare il corso dello spirito, secondo le ore e le stagioni.

Vorreste fare del tempo una corrente sulle cui rive sedervi a guardarla fluire.

Eppure ciò che in voi è senza tempo, sa che la vita è senza tempo.

E sa che ieri e domani non sono che il ricordo ed il sogno dell’oggi.

E che quello che in voi medita e canta vive tuttora nei confini di quel primo momento che seminò le stelle nello spazio.

Chi di voi non avverte che il suo potere d’amare è senza limiti?

Eppure chi non sente che questo stesso amore, sebbene illimitato, è racchiuso nel centro del suo essere, e che non muove da pensiero d’amore verso pensiero d’amore, né da fatti d’amore verso altri fatti d’amore?

E non è il tempo, come è anche l’amore, indiviso ed immoto?

Ma se dovete nella vostra mente scandire il tempo in stagioni, lasciate che ogni stagione cinga tutte le altre,

E che l’oggi abbracci il passato col ricordo, ed il futuro col desiderio.

(Gibran Kahlil)

4 novembre 2021

IL TEMPO E L'OBLIO - Emily Brontë

 

"Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono: e intanto il tempo si consuma e fugge via."
(Antifonte)

IL TEMPO E L'OBLIO

Il tempo e l’oblio hanno cancellato
ormai quel sorriso d’incanto
gli anni hanno spento la freschezza
muffa e umidità sfigurano il volto.
Ma la ciocca di capelli di seta
ancora intrecciata sotto il ritratto
dice quale fosse un tempo quel viso
ne ritrae l’immagine alla memoria.
Bianca la mano che ha vergato quel verso
“Amore sappimi sempre fedele”
veloci correvano le belle dita
quando la penna tracciava quel motto.

(Emily Brontë)


3 novembre 2021

LACRIME , VANE LACRIME - Alfred Tennyson

 


La vita passa mentre ci prepariamo per viverla.

(Ralph Waldo Emerson)

 

LACRIME , VANE LACRIME

 

Lacrime, vane lacrime ed arcane

Dal sen d’una divina disperanza,

Sorgano in cuor, s’accolgono negli occhi.

Vedendo i lieti campi dell’Autunno,

Pensando ai giorni che non sono più.

Gai come il primo raggio su una vela

Che ci riporti i cari d’oltremare,

Tristi come l’estremo su una vela

Che affondi insieme con tutto quel che amiamo:

Si tristi e gai quei dì che non son più.

Ah, tristi e strani come in alba oscura

Voci d’uccelli per morenti orecchi,

Mentre ad occhi morenti la finestra

Via via diventa un pallido quadrato;

Si tristi e strani i dì che non son più.

Cari siccome i baci ricordati

Dopo la morte, e dolci come i baci

Sognati invan, profondi come amore,

Il primo amore, e folli di rimpianto:

O Morte in Vita, i dì che non son più.

(Alfred Tennyson)



1 novembre 2021

NOVEMBRE - Antonia Pozzi

Benvenuto anche a te, Novembre, che inizi in maniera dolente, acuendo il ricordo di chi non c'è più e che nemmeno noi siamo eterni. Sei un mese poco gradito anche a causa della pioggia e la nebbia, che ci rubano la luce e colori della natura, con effetti negativi per il nostro umore. Noi ci impegneremo a rastrellare in giro tutto il buono che riusciremo a scovare e così anche novembre positivo sarà!


NOVEMBRE

E poi se accadrà ch'io me ne vada 
resterà qualche cosa
di me
nel mio mondo 
resterà un’esile scia di silenzio
in mezzo alle voci 
un tenue fiato di bianco
in cuore all'azzurro 
Ed una sera di novembre
una bambina gracile
all'angolo d’una strada
venderà tanti crisantemi
e ci saranno le stelle
gelide verdi remote 
Qualcuno piangerà
chissà dove  chissà dove 
Qualcuno cercherà i crisantemi
per me
nel mondo
quando accadrà che senza ritorno
io me ne debba andare.

Antonia Pozzi 

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