29 settembre 2012

IN RIVA AL MARE - Riccardo Spelta


 Quanto dolce può essere il tramonto della nostra vita, con la giusta compagnia!
Può bastare a compensare un’esistenza vissuta nell'ombra...
Bellissima poesia, che fa sperare chi non smette mai di sognare e cercare l'amore, a chi ha un magari malandato, ma sempre giovane cuore che batte in un corpo non più nel pieno del vigore. 
Che sia di buon augurio!

IN RIVA AL MARE


Il grande sogno. 
S'erano cercati a lungo. 

Vite trascorse

con tutti gli alti e bassi
di chi non si accontenta
di un semplice rapporto,
ma non trova mai di meglio. 

Ormai erano convinti

che le loro aspirazioni
sarebbero rimaste per sempre
un sogno nel cassetto. 

Rassegnati a lasciarsi vivere,

dedicavano i loro tempi
ad altre effimere soddisfazioni. 

Finì l'estate e le vacanze,

trascorse nella stessa pensione,
senza conoscersi nè mai incontrarsi,
se non all'ora di pranzo. 

Quell'ultimo giorno,

triste come tutti gli ultimi giorni
di piacevole vacanza,
ebbero la stessa idea:
un ultimo saluto al mare. 

Ognuno di loro si recò alla spiaggia

e si sdraiò a gustare quell'ultima brezza. 

Poi i loro sguardi s'incrociarono.

Un semplice sorriso.
Le prime frasi di convenienza. 

Ma la chiacchierata si ampliò,

toccando temi sempre più personali ed intimi. 

Avvicinarono le sdraio,

con la scusa dell'ascoltare meglio. 

Tante affinità emersero d'incanto.

La piacevolezza reciproca era incontestabile.
L'attrazione irresistibile. 

Moriva un'estate,

ma nasceva una storia,
che sicuramente era quella tanto sognata. 

Il sole tramontò

senza che loro se ne rendessero conto
e la brezza si fece pungente. 

Lui le prestò la giacca per coprirsi

e la invitò a rientrare. 

Lei lo prese sottobraccio,

con un gesto così spontaneo e naturale
come di una intera vita insieme.

Riccardo Spelta 


21 settembre 2012

L’ULTIMA ROSA DELL’ESTATE-T.Moore




Una grande poesia può nascere dalle cose più insignificanti, come nel caso di questa, dove l'unica sopravvissuta rosa di un giardino intristisce l'animo del poeta facendogli sentire un senso di abbandono e solitudine, al punto tale che pietosamente ne strappa i petali per farli giacere con quelli delle altre rose, augurandosi anche lui di morire prima di perdere tutti gli affetti e sentire il vuoto della solitudine. 
Ed ecco che da un’anonima rosa destinata a sparire senza lasciar traccia, il poeta irlandese Thomas Moore crea un immortale capolavoro che continuerà a emozionare per sempre chi ne leggerà i versi. 
La poesia ha anche inspirato musicisti eccelsi come Beethoven e Mendelssohn, diventando un classico della musica celtica e molte sono anche le moderne interpretazioni. 

L’ULTIMA ROSA DELL’ ESTATE

Ecco l’ultima rosa dell’estate 
che va via sfiorendo da sola.
Tutte le sue graziose compagne 
sono già appassite e scomparse. 
Nessun fiore della sua famiglia, 
nessun bocciolo di rosa le è vicino 
a riflettere il lieve arrossire 
a dare un sospiro per un sospiro.
Io non ti lascerò sola 
mentre langui sul tuo stelo 
Fino a che l’amore dorme, 
va’ e dormi con loro. 
Così gentilmente cospargo con i tuoi petali il letto 
dove gli sposi del tuo giardino 
giacciono senza profumo e inerti.
Possa io seguirti presto 
quando gli amici partiranno 
e le gemme cadranno dal cerchio brillante di luce. 
Quando i veri cuori sono appassiti 
e quelli affettuosi sono gonfi 
Chi potrebbe abitare questo buio mondo, da solo?

Thomas Moore 
(1779-1852)

     <>

20 settembre 2012

ARRIVEDERCI FRATELLO MARE-N. Hikmet




E anche per quest'anno salutiamo l'estate con un pò di malinconia...

ARRIVEDERCI FRATELLO MARE

Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare
mi porto un po' della tua ghiaia
un po' del tuo sale azzurro
un po' della tua infinità
e un pochino della tua luce
e della tua infelicità.
Ci hai saputo dir molte cose
sul tuo destino di mare
eccoci con un po' più di speranza
eccoci con un po' più di saggezza
e ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare.

Nazim Hikmet
(da IN ESILIO-Varna, 1951)

19 settembre 2012

VENTO CALDO D'ESTATE - L.M.Citarei



Godiamoci il dolce venticello di questa giornata di fine estate...

VENTO CALDO D'ESTATE

Di salsedine
e di sabbia
è il profumo
di questo vento caldo
che increspa
in fremiti le onde,
denso di amore
come di sale
è il mare.
Vespa sui fiori
questo torrido vento,
passa sui campi
e alla terra
ruba l'odore,
sfiora il colle
e dei frutti maturi
ne assorbe l'aroma.
Danza e volteggia
in estate
questo vento focoso,
canta la cicala
la sua stagione d'oro.

Loretta Margherita Citarei

18 settembre 2012

CONCHIGLIA - C. Serafini





Quando ero bambina, facevo lunghe passeggiate in riva al mare cercando le pietre di vetro colorate e che gioia quando ne trovavo una blu, poiché era una vera rarità.
Ancora più contenta ero quando trovavo una conchiglia: davvero mi sembravano dei tesori donati dal mare!


CONCHIGLIA

Sta sulla rena del mare
una conchiglia lucente. 
Nessuno se ne accorge:
è come non esistesse.
Ma il bimbo che la vede
la prende in mano, e la tiene
come fosse un tesoro.
E dice grazie al mare

 C. Serafini

CHE COSA C'E' RIMASTO DELL'ESTATE-N.Vicini


                                            

Spero vi siano rimasti anche tanti bei ricordi di quest' estate... 


CHE COSA C'E' RIMASTO DELL'ESTATE

Che cosa c’è rimasto
di questa lunga estate?

Un mazzo di bellissime
cartoline illustrate
con il porto, il moletto,
la pineta, il laghetto,

un pugno di conchiglie,
uno zoccolo rotto,
un sasso levigato
che l’acqua ha modellato

tante foto ricordo
con i monti alle spalle
e le casette alpestri
serene nella valle;

granelli di sabbia in fondo
alla borsa del mare
e una macchia di more
che non si può lavare.

( Noemi Vicini, Le nuvole in cielo, EDI)

17 settembre 2012

COMPROMESSO DI SCRITTO -N.Sabbagh

(Quijote y Dulcinea del Toboso-Alberto Urias)

Che  romantica questa poesia di Nelson Sabbagh... che onore per me avere per amico
un moderno menestrello!

COMPROMESSO DI SCRITTO

A partire da domani
molto presto
sarò più romantico
cercherò la musa più dolce
di nome Dulcis
come Dulcinea
che Chisciotte tanto ha amato
metterò
un fiore all'occhiello
un cappello di bon vivant
e una sciarpa al collo
farò una passeggiata nella Cittá di Sole
del calabrese Campanella
la mia sigaretta sarà un gessetto
che scriverà
sul muretto
alcune parole
(erotiche)
per lei leggere e arrossire
manderò fiori
un anello di diamante
un profumo di gardenia
e una ingenua dichiarazione d'amore
sono così
un po´avventuroso
un po´scribacchino
e altrettanto
démodé
scusami per qualcosa che non va
per gli errori
ecc e tale
con i migliori saluti
sottoscrivo 

Nelson Sabbagh


GABBIANI-Vincenzo Cardarelli



 Una poesia che mi piace tantissimo...così come tantissimo mi piacciono i gabbiani!
 GABBIANI

Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com’essi l’acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch’essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.

 Vincenzo Cardarelli

GABBIANO-Esther Ciulla


 Vi auguro una radiosa settimana, leggera come il volo di un gabbiano!

GABBIANO
  
Ascolta gabbiano,
aspetta un momento, un attimo solo !
Sono io che ti chiamo,
sono io che rapita,
guardandoti in volo
invano le mani protendo
a prenderti l'ali...
Oh gabbiano, potessi io
lontano volare,
perdermi in orizzonti perlati,
potessi come te seguire l'onda
di mari infiniti,
cullarmi nel cielo coi venti !
Potessi io, ubriaca di sole
vagare stordita,
gustare appagata lo spazio
nei mari e nei cieli
e riprendere vita.


Esther Ciulla  

16 settembre 2012

TENEREZZA - Nelson Sabbagh




Oggi voglio dedicare l'intera giornata alle poesie del mio amico Nelson, lui non vuole essere definito poeta, perché non si reputa tale, ma io non saprei come meglio definirlo : giudicate voi se non ho ragione!
Iniziamo con il migliore dei risvegli...


TENEREZZA

Lui addormentò l'amata
con sospiri
coccole
e mille aggettivi
e lei
si  è  svegliata
piena di esclamazioni !!!!!

Nelson Sabbagh

9 settembre 2012

SETTEMBRE A VENEZIA-V.Cardarelli



Buona serata...

SETTEMBRE A VENEZIA

Già di settembre imbrunano
a Venezia i crepuscoli precoci
e di gramaglie vestono le pietre.
Dardeggia il sole l'ultimo suo raggio
sugli ori dei mosaici ed accende
fuochi di paglia, effimera bellezza.
E cheta, dietro le Procuratìe,
sorge intanto la luna.
Luci festive ed argentate ridono,
van discorrendo trepide e lontane
nell'aria fredda e bruna.
Io le guardo ammaliato.
Forse più tardi mi ricorderò
di queste grandi sere
che son leste a venire,
e più belle, più vive le lor luci,
che ora un po' mi disperano
(sempre da me così fuori e distanti!)
torneranno a brillare
nella mia fantasia.
E sarà vera e calma
felicità la mia.

Vincenzo Cardarelli

8 settembre 2012

IL BAMBINO E IL MARE - EDUARDO GALEANO


Si resta davvero senza parole davanti all'immensità del mare!

IL BAMBINO E IL MARE

Il bambino non conosceva il mare. 
Suo padre lo condusse a scoprirlo.
Se ne andarono a sud.
Il mare stava al di là delle alte dune, in attesa.
Quando padre e figlio,
dopo un lungo cammino,
raggiunsero
finalmente
quei culmini di sabbia,
il mare esplose davanti ai loro occhi.
E fu tanta l'immensità del mare,
e tanto il suo fulgore,
che il bimbo restò muto di bellezza.
E quando alla fine riuscì a parlare,
tremando,
balbettando,
chiese a suo padre:
Aiutami a guardare!

Eduardo Galeano

MATTINO-Cesare Pavese


Dopo tre giorni di pioggia che già sembrava di essere piombati nel grigiore dell'inverno,oggi un luminoso mattino,uno di quelli  che ti fanno venire voglia di mare...e allora,andiamo!

MATTINO


La finestra socchiusa contiene un volto
sopra il campo del mare. I capelli vaghi
accompagnano il tenero ritmo del mare.
Non ci sono ricordi su questo viso.
Solo un'ombra fuggevole, come di nube.
L'ombra è umida e dolce come la sabbia
di una cavità intatta, sotto il crepuscolo.
Non ci sono ricordi. Solo un sussurro
che è la voce del mare fatta ricordo.
Nel crepuscolo l'acqua molle dell'alba
che s'imbeve di luce, rischiara il viso.
Ogni giorno è un miracolo senza tempo,
sotto il sole: una luce salsa l'impregna
e un sapore di frutto marino vivo.
Non esiste ricordo su questo viso.
Non esiste parola che lo contenga
o accomuni alle cose passate. Ieri,
dalla breve finestra è svanito come
svanirà tra un istante, senza tristezza
né parole umane, sul campo del mare.

Cesare Pavese

3 settembre 2012

ARIETTA SETTEMBRINA-.Alfonso Gatto



L'estate comincia a essere un ricordo...ma prima che l'autunno entri prepotentemente nel nostro presente questi ultimi scampoli estivi ce li dobbiamo proprio assaporare!

ARIETTA SETTEMBRINA

Ritornerà sul mare 
la dolcezza dei venti 
a schiuder le acque chiare 
nel verde delle correnti. 

Al porto, sul veliero 
di carrubbe l’estate 
imbruna, resta nero 
il cane delle sassate. 

S'addorme la campagna 
di limoni e d'arena 
nel canto che si lagna 
monotono di pena. 

Così prossima al mondo 
dei gracili segni, 
tu riposi nel fondo 
della dolcezza che spegni.

ALFONSO GATTO 
- Nuove poesie 1950-

LA ROSA BIANCA - Attilio Bertolucci


L'ultima rosa del giardino, la dono a te!

LA ROSA BIANCA

Coglierò per te 
l'ultima rosa del giardino, 
la rosa bianca che fiorisce 
nelle prime nebbie. 
Le avide api l'hanno visitata 
sino a ieri, 
ma è ancora così dolce 
che fa tremare. 
E' un ritratto di te a trent'anni, 
un po' smemorata, come tu sarai allora

Attilio Bertolucci


 

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