31 marzo 2013

Perchè a Pasqua si decorano le uova?




Perchè a Pasqua c'è la tradizione di colorare e decorare le uova?
Ecco una leggenda che ci spiega il perchè...


Maria Maddalena era una delle donne che erano andate al sepolcro di Gesù, ma l'aveva trovato vuoto. Allora corse alla casa nella quale erano i discepoli, entrò tutta trafelata e annunciò la straordinaria novità.

Pietro, uno dei discepoli, la guardò incredulo e poi disse:
"Crederò a quello che dici solo se le uova contenute in quel cestello diverranno rosse."E immediatamente le uova si colorarono di un rosso intenso!


L'UOVO ARCOBALENO - Eleonora Bellini




Una Pasqua di caldi colori a voi!

L'UOVO ARCOBALENO 


La mattina di Pasqua nel mio prato
un uovo arcobaleno ho trovato,
era un uovo profumato e strano
non più grande di una mano.

Quando l'ho aperto, con stupore
ho trovato sorprese d'ogni colore:
giallo il sorriso d'un cinesino,
rosso il canto di un algerino,

azzurro il sorriso di uno svedese,
verde la capriola di un portoghese,
violetta la danza di mille bambine,
indaco i suoni di mille ocarine.

E arancione rotondo e paffuto
un sole caldo di benvenuto,
un sole caldo paffuto e rotondo
uguale per tutti i bimbi del mondo.

Eleonora Bellini

30 marzo 2013

LA PASSIFLORA- IL FIORE DELLA PASSIONE



- LA PASSIFLORA -
IL FIORE DELLA PASSIONE DI CRISTO

La Passiflora è magnifico fiore selvatico tropicale (di cui esistono diverse specie) che con la sua forma bizzarra sembra simboleggiare la Passione di Cristo: questo almeno fu l'impressione che fece ai primi missionari Gesuiti spagnoli che lo scoprirono nell'America Latina nel 1648.
Osservando il fiore ci sono i filamenti disposti a raggiera che sembrano la corona di spine, i tre stigmi sembrano proprio tre chiodi, mentre lo stame ricorda la spugna imbevuta di aceto, mentre i cinque stami rappresentano le cinque piaghe (due alle mani, due ai piedi e una al costato).
I cinque petali e i cinque sepali simboleggiano i dieci apostoli rimasti fedeli a Gesù Cristo, mancano il traditore Giuda e Pietro che lo rinnegò.
L'androginoforo richiama la colonna della flagellazione e i viticci infine rappresentano i flagelli.
Il nome"'Passiflora" pare sia stato scelto da Leonard Plukenet nel 1696 e il naturalista svedese Linneo nel 1753, adottandone il termine nel suo Species Plantarum, confermava che questo particolare nome deriva dalle parole latine Flos Passionis, con riferimento alla passione di Gesù Cristo.


LA PASSIFLORA

Cresce la passiflora ed inghirlanda
giocondamente la porta felice,
che, con l'occhio sereno d'un sorriso,
diventa alla regale Abitatrice
cancello di Paradiso.

Cresce la passiflora, ma alla fronte
della Madonna sono spine di fiori.
Appena Ella le scorge, dai suoi occhi,
già così vaghi d'arcani splendori,
par che il pianto trabocchi.

Cresce la passiflora, e alla finestra
Maria vede spuntar, ne l'aer fosco,
contro Gesù flagelli e rovi e croci,
mentre assassino dal cuore di tosco
urlan con aspre voci.

Cresce la passiflora, e della Madre
all'occhio stanco e al cuor rimasto solo,
di ragno una gran tela - oh, triste orrore ! -
ricopre d'un funereo lenzuolo
la casa del dolore.

Don Giacinto Verdaguer 


Una leggenda racconta che Maria Maddalena la mattina di Pasqua trovò vuoto il Sepolcro di Gesù, ma al suo posto del corpo flagellato del nostro Salvatore vi era una splendida Passiflora e c'è un'altra leggenda sulla passiflora che certo non lascia impassibili...

Nei giorni lontani, quando il mondo era tutto nuovo, la primavera fece balzare dalle tenebre verso la luce tutte le piante della Terra, e tutte fiorirono come per incanto.
Solo una pianta non udì il richiamo della primavera, e quando finalmente riuscì a rompere la dura zolla la primavera era già lontana...
- Fà che anch'io fiorisca, o Signore! - Pregò la piantina.
- Tu pure fiorirai - rispose il Signore.
- Quando? - chiese con ansia la piccola pianta senza nome.
- Un giorno... - e l'occhio di Dio si velò di tristezza.
Era ormai passato molto tempo, la primavera anche quell'anno era venuta e al suo tocco le piante del Golgota avevano aperto i loro fiori. Tutte le piante, fuorché la piantina senza nome.
Il vento portò l'eco di urla sguaiate, di gemiti, di pianti: un uomo avanzava fra la folla urlante, curvo sotto la croce, aveva il volto sfigurato dal dolore e dal sangue...
- Vorrei piangere anch'io come piangono gli uomini - pensò la piantina con un fremito...
Gesù in quel momento le passava accanto, e una lacrima mista a sangue cadde sulla piantina pietosa. Subito sbocciò un fiore bizzarro, che portava nella corolla gli strumenti della passione: una corona, un martello, dei chiodi... era la passiflora, il fiore della passione.
(Autore ignoto)



LA LEGGENDA DEL MELOGRANO



Ecco perchè i chicchi del melograno sembrano    preziosi come rubini...

LA LEGGENDA DEL MELOGRANO

Gesù saliva faticosamente la via del Calvario.
Dalla Sua fronte trafitta di spine cadevano gocce di sangue.
Gli Apostoli, timorosi, seguivano Gesù da lontano, per non farsi vedere; ed uno di essi, quando il triste corteo era passato, raccoglieva i sassolini arrossati, dal sangue benedetto di Gesù e li metteva in un sacchetto.
A sera gli Apostoli si radunarono tutti tristi nel Cenacolo; l'apostolo pietoso trasse di tasca il sacchetto per mostrare ai compagni le reliquie del sangue di Gesù; ma nel sacchetto trovò un frutto nuovo, dalla buccia spessa ed aspra dentro alla quale erano tanti chicchi, rossi come il sangue di Gesù.
Era nato il melograno.

(dal web)

25 marzo 2013

L'inverno è ormai passato- Cantico dei Cantici



L'inverno è ormai passato, ma dov'è la primavera???
Sembra proprio essere ancora in letargo...

L'INVERNO E' ORMAI PASSATO

L’inverno è ormai passato,
l’epoca delle piogge se n’è andata.
I fiori sono apparsi sulla terra
Ed in questo momento è primavera.
E’ tempo di cantare.
La voce della tortora è nell’aria,
e il fico ha messo i primaticci teneri:
le viti in fiore mandano profumi.

(Da Il Cantico dei cantici)

LUNA E STELLE- dal web


 Luminosi sogni e a domani...si spera!

LUNA E STELLE

Quando guardi il cielo di notte
e vedi la luna e le stelle,
non pensare che questa conti
più di quelle perché più grande
e luminosa, basta un pollice
davanti al tuo occhio per farla
scomparire, per far scomparire
le stelle invece, devi chiudere
ambedue gli occhi.
Così fra gli uomini
non ritenerti la luna,
sappi che ogni persona fa parte
di te stesso e un po’ di
te stesso è in ognuno dei viventi.


(dal web)

24 marzo 2013

IL FIORE E LA FARFALLA


Un breve racconto che fa tanto riflettere...

IL FIORE E LA FARFALLA

Una volta, un uomo chiese a Dio: un fiore e una farfalla.

Ma Dio gli diede un cactus e una larva.
L'uomo era triste poiché non capiva cosa aveva sbagliato nella richiesta. Allora pensò: con tanta gente che aspetta.... e decise di non domandare niente.
Passato qualche tempo, l'uomo verificò la richiesta che era stata dimenticata.
Con sua sorpresa, dallo spinoso e brutto cactus, era nato il più bel fiore.
E la orribile larva si era trasformata in una bellissima farfalla.

Dio agisce sempre giustamente.

Il tuo cammino è migliore, anche se ai tuoi occhi appare tutto sbagliato.
Se hai chiesto a Dio una cosa e ne hai ricevuto un'altra, abbi fiducia. Abbi la certezza che egli dà sempre quello di cui hai bisogno, al momento giusto. Non sempre quello che desideri è quello che necessiti.
Siccome egli non sbaglia mai la consegna delle tue richieste, vai avanti senza mormorare o dubitare.
La spina di oggi sarà il fiore di domani!

(dal web)

22 marzo 2013

CHI SEI TU LETTORE CHE LEGGI... R.Tagore



Ha attraversato i tempi questa poesia e continuerà a farlo mantenendo intatta la sua fragranza primaverile e sarà la suggestione, ma davvero riesce a suscitare gioia in chi la legge...
Che la sua voce lieta giunga come vento gentile ad augurarvi buona primavera! 

CHI SEI TU LETTORE CHE LEGGI LE MIE
 PAROLE TRA UN CENTINAIO DI ANNI?

Chi sei tu, lettore che leggi
le mie parole tra un centinaio d'anni?
Non posso inviarti un solo fiore
della ricchezza di questa primavera,
una sola striatura d'oro
delle nubi lontane.
Apri le porte e guardati intorno.
Dal tuo giardino in fiore cogli
i ricordi fragranti dei fiori svaniti
un centinaio d'anno fa.
Nella gioia del tuo cuore possa tu sentire
la gioia vivente che cantò
in un mattino di primavera,
mandando la sua voce lieta
attraverso un centinaio d'anni.

 Rabindranath Tagore,detto anche Gurudev
 (Calcutta 1861-Santi Niketan, Bolpur 1941).

18 marzo 2013

L'ALBERO NUDO-Wang Ya-Pung







Tutto sembra fuorché manchino pochissimi giorni all'arrivo della stagione che risveglia la natura, infatti, le condizioni atmosferiche, sono da pieno inverno ma... primavera verrà!


L'ALBERO NUDO

Un albero nudo
fuori della mia finestra
solitario
leva nel cielo freddo
i suoi rami bruni.
Il vento sabbioso la neve il gelo
non possono ferirlo.
Ogni giorno quell'albero
mi dà pensieri di gioia:
 da quei rami nudi
indovino il verde che verrà.


Wang Ya-Pung

15 marzo 2013

SCRITTO SULLA SABBIA - dal web

Altra paraboa sul perdono.
Questa storia racconta di due amici che camminavano nel deserto.
Ad un certo punto del viaggio cominciarono a discutere, e un amico diede uno schiaffo all' altro; questi addolorato, ma senza dire nulla, scrisse sulla sabbia :
" IL MIO MIGLIORE AMICO OGGI MI HA DATO UNO SCHIAFFO." 



Continuarono a camminare, finché trovarono un'oasi, dove decisero di fare un bagno. 
L'amico che era stato schiaffeggiato rischiò di annegare, ma il suo amico lo salvò. 
Dopo che si fu ripreso, scrisse su una pietra :

" IL MIO MIGLIORE AMICO OGGI MI HA SALVATO LA VITA."

L'amico che aveva dato lo schiaffo e aveva salvato il suo migliore amico domandò :
- " Quando prima, ti ho colpito, hai scritto sulla sabbia, e adesso lo fai su una pietra. Perché ?"-
L'altro amico rispose: - "Quando qualcuno ci ferisce dobbiamo scriverlo sulla sabbia, dove i venti del perdono possano cancellarlo. Ma quando qualcuno fa qualcosa di buono per noi, dobbiamo inciderlo nella pietra, dove nessun vento possa cancellarlo."-



IL DISCEPOLO E IL SACCO DI PATATE



Dice il saggio ...perdonare rende l'anima leggera leggera! 

IL DISCEPOLO E IL SACCO DI PATATE 

Un giorno il saggio diede al discepolo un sacco vuoto e un cesto di patate.
"Pensa a tutte le persone che hanno fatto o detto qualcosa contro di te recentemente, specialmente quelle che non riesci a perdonare. Per ciascuna, scrivi il nome su una patata e mettila nel sacco".
Il discepolo pensò ad alcune persone e rapidamente il suo sacco si riempì di patate.
"Porta con te il sacco, dovunque vai, per una settimana" disse il saggio. "Poi ne parleremo".
Inizialmente il discepolo non pensò alla cosa. Portare il sacco non era particolarmente gravoso. Ma dopo un po', divenne sempre più un gravoso fardello. Sembrava che fosse sempre più faticoso portarlo, anche se il suo peso rimaneva invariato.
Dopo qualche giorno, il sacco cominciò a puzzare. Le patate marce emettevano un odore acre. Non era solo faticoso portarlo, era anche sgradevole.
Finalmente la settimana terminò. Il saggio domandò al discepolo: "Nessuna riflessione sulla cosa?".
"Sì Maestro" rispose il discepolo. "Quando siamo incapaci di perdonare gli altri, portiamo sempre con noi emozioni negative, proprio come queste patate. Questa negatività diventa un fardello per noi, e dopo un po', peggiora."
"Sì, questo è esattamente quello che accade quando si coltiva il rancore. Allora, come possiamo alleviare questo fardello?".
"Dobbiamo sforzarci di perdonare".
"Perdonare qualcuno equivale a togliere una patata dal sacco. Quante persone per cui provavi rancore sei capace di perdonare?"
"Ci ho pensato molto, Maestro" disse il discepolo. "Mi è costata molta fatica, ma ho deciso di perdonarli tutti".

"Chi non sa perdonare spezza il ponte sul quale egli stesso dovrà passare." 

Sacre Scritture


LA RUGIADA-Rabindranath Tagore


Spesso non vediamo le cose che abbiamo sotto il naso perchè troppo intenti a scrutare lontani orizzonti...così ci perdiamo le cose migliori!

LA RUGIADA

Ho attraversato i continenti
per vedere il più alto dei mondi.
Ho speso una fortuna
per navigare sui sette mari.
E non avevo avuto il tempo di notare
a due passi dalla porta di casa
una goccia di rugiada su un filo d'erba.


Rabindranath Tagore

8 marzo 2013

DONNE- Silvana Stremiz

A tutte le donne,meravigliose creature dalle tante sfaccettature...

DONNE

Donna, amante 
madre amica, 
Passionale intrigante, 
amorevole e comprensiva.

Donna sensuale 
misteriosa, consolatrice 
coraggiosa materna. 
Donna...

Mille sfumature, 
miliardi di sentimenti 
di umori e di lune. 
Donna

Dai mille volti 
dai grandi sogni 
Combattiva fragile 
trasparente e impenetrabile. 
Donna

Con un cuore colmo d'amore 
Colmo di odio o di rancore 
Donna...

Donna, 
meravigliosamente donna. 
Tutto questo e molto di più.

Silvana Stremiz

3 marzo 2013

NOSTALGIA DEI VALORI-A. de Saint-Exupéry



Nel mare della vita, sono i sogni a sospingere  le nostre vele...

 

NOSTALGIA DEI VALORI

 

Se vuoi costruire una nave non chiamare la gente che procura il legno, che prepara gli attrezzi necessari, non distribuire compiti, non organizzare il lavoro.
Prima invece sveglia negli uomini la nostalgia del mare lontano e sconfinato.
Appena si sarà svegliata in loro questa sete, gli uomini si metteranno subito al lavoro per costruire la nave.

(Antoine de Saint-Exupéry)

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