24 novembre 2018

CERCANDO DENTRO DI TE - Ambrogio Fumagalli


Una sognante notte!

CERCANDO DENTRO DI TE

Cercando dentro di te 
nella tua Anima o nel tuo Cuore 
cercando di te 
nel tuo amarmi 
e nel tuo sognare 
quando sai ammirare i tramonti 
oppure guardi il mare 
o quel mondo 
che e' cresciuto accanto a te 
con la tua voglia di sognare 
e di sfidare il cielo. 

Cercando dentro di te 
nel tuo vivere 
cercando nei tuoi Sogni 
nelle tue Speranze 
nel saperti commuovere 
mentre leggi una poesia 
o riuscire ad amare un mondo 
che non t’è amico. 

Cercando dentro di te 
nelle tue parole 
quelle che seppero riempire i miei Silenzi 
i miei momenti tristi 
quando non riuscivo a guardare le stelle 
ma avevo una mano da tenere 
e un cuore da amare. 

 Ambrogio Fumagalli  

23 novembre 2018

LA BELLEZZA DEGLI ALBERI - Capo Dan George


"Quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, l'ultimo animale libero ucciso. Vi accorgerete... che non si può mangiare il denaro. "
(Orso in piedi, Capo Sioux)



Per far volare in alto il cuore...

LA BELLEZZA DEGLI ALBERI 

La bellezza degli alberi,
la morbidezza del cielo,
il profumo dell'erba,
mi parlano.
La vetta della montagna,
il tuono del cielo,
il ritmo del mare,
mi parlano.
La debolezza delle stelle,
la freschezza del mattino,
la goccia di rugiada del fiore,
mi parlano.
La forza del fuoco,
il sapore del salmone,
il percorso del sole,
e la vita che non va mai via,
mi parlano.
E il mio cuore vola in alto.

(Capo Dan George)

L'ALBERO - dal web


Tanto carina, nella sua semplicità questa poesiola!

L' ALBERO

L'albero per un uccello
è come la casa per il bambino,
una specie di palazzo
pieno di inquilini,
ma al posto della gente
ci sono gli uccellini.
L'albero per il bambino
è come un grande e verde ombrello,
un amico generoso,
che gli regala tutto,
l'aria pura, l'ombra fresca,
il fiore, la foglia, il- frutto.
E in cambio non chiede niente.


(dal web)

L'ALBERO DELLA VITA - Antonio Iovine


L'albero più romantico...

L'ALBERO DELLA VITA

L’albero che piantammo in giardino 
è cresciuto insieme a noi,
e ogni estate respiriamo gli odori dei fiori 
che l’albero ci dona. 
Ti vedo correre felice,
e ad ogni sguardo verso l’albero,
scende una lacrima dai tuoi occhi,
ricordandoti la nostra tenera età. 
Come vorrei fermare il tempo,
per godere quel dolce profumo dei fiori,
come vorrei fermare l’estate,
per non far venire l'inverno,
perché l’ultima foglia che cadrà
da quel albero,
quello sarà il tuo ultimo respiro,
e le mie lacrime bagneranno la terra 
dove è piantato l’albero della nostra vita

Antonio Iovine

L'ALBERO DEGLI AMICI - Paul Montes



Piantiamo un sempreverde albero dei propositi che se ben curato darà soddisfacenti frutti!
Il posto giusto dove piantarlo?
Nel giardino della nostra mente, ben esposto alla luce dei nostri sorrisi e alla calorosa temperatura dei nostri cuori.
E in che periodo conviene farlo?
Ogni periodo è quello giusto e non è mai troppo tardi...

L'ALBERO DEGLI AMICI 

L'Albero degli amici
Esistono persone nelle nostre vite che ci rendono felici
per il semplice caso di avere incrociato il nostro cammino.

Alcuni percorrono il cammino al nostro fianco,
vedendo molte lune passare,
gli altri li vediamo appena tra un passo e l'altro.

Tutti li chiamiamo amici e ce sono di molti tipi.
Talvolta ciascuna foglia di un albero rappresenta uno
dei nostri amici.

Il primo che nasce è il nostro amico Papà
e la nostra amica Mamma,
che ci mostrano cosa è la vita.

Dopo vengono gli amici Fratelli, con i quali dividiamo il
nostro spazio affinché possano fiorire come noi.
Conosciamo tutta la famiglia delle foglie che
rispettiamo e a cui auguriamo ogni bene.

Ma il destino ci presenta ad altri amici che non
sapevamo avrebbero incrociato il nostro cammino. Molti di loro
li chiamiamo amici dell'anima, del cuore.

Sono sinceri, sono veri. Sanno quando non stiamo bene,
sanno cosa ci fa felici. E alle volte uno di questi amici dell'anima
si infila nel nostro cuore e allora lo chiamiamo innamorato.
Egli dà luce ai nostri occhi, musica alle nostre labbra,
salti ai nostri piedi.

Ma ci sono anche quegli amici di passaggio, talvolta una
vacanza o un giorno o un'ora. Essi collocano un
sorriso nel nostro viso per tutto il tempo che stiamo con loro.

Non possiamo dimenticare gli amici distanti, quelli
che stanno nelle punte dei rami e che quando il vento
soffia appaiono sempre tra una foglia e l'altra.

Il tempo passa, l'estate se ne va, l'autunno si
avvicina e perdiamo alcune delle nostre foglie, alcune nascono
l'estate dopo, e altre permangono per molte stagioni.

Ma quello che ci lascia felici è che le foglie che
sono cadute continuano a vivere con noi,
alimentando le nostre radici con allegria.

Sono ricordi di momenti meravigliosi di quando
incrociarono il nostro cammino.

Ti auguro, foglia del mio albero, pace
amore, fortuna e prosperità.
Oggi e sempre........ semplicemente perché ogni persona che
passa nella nostra vita è unica.
Sempre lascia un poco di sé e prende un poco di noi.

Ci saranno quelli che prendono molto,
ma non ci sarà chi non lascia niente.
Questa è la maggior responsabilità della nostra vita e
la prova evidente che due anime
non si incontrano per caso.

Paul Montes, missionario sud-americano


SONO SOLO UNA FANCIULLA - Alda Merini


Buonanotte!
SONO SOLO UNA FANCIULLA
Sono folle di te, amore
che vieni a rintracciare
nei miei trascorsi
questi giocattoli rotti delle mie parole.

Ti faccio dono di tutto
se vuoi,
tanto io sono solo una fanciulla
piena di poesia
e coperta di lacrime salate,
io voglio solo addormentarmi
sulla ripa del cielo stellato
e diventare un dolce vento
di canti d'amore per te.
Alda Merini

22 novembre 2018

RAFAL OLBINSKI


Rafal Olbinski è un pittore, grafico e designer di origini polacche, nato il 21 febbraio 1943 che dal 1981 vive e lavora negli Stati Uniti, dove ha insegnato presso la School of Visual Arts di New York.
Nei suoi dipinti trascinano in deliziosi giochi visivi, svelando paesaggi impossibili e strane creature, associazioni geniali e bizzarre.
È abbastanza divertente notare come questo artista “inganna” i nostri occhi manipolando il nostro cervello, facendoci interpretare oggetti di uso quotidiano in modi diversi.
 Attualmente Rafal Olbinski è un artista affermato e di fama mondiale, insignito con oltre centocinquanta riconoscimenti tra cui nel 1994 l’International Oscar per il World’s Most Memorable Poster e il Premio Savignac a Parigi, e nello stesso anno il presidente della Repubblica polacco lo insignisce della Medaglia d’Oro “Gloria Artist”, il più alto riconoscimento nel campo delle arti.
Il surrealismo di Rafal Obinski presenta delle corrispondenze sia con l'arte surrealista di De Chirico sia con quella di Magritte.
Alcune opere invece rimandano al simbolismo di Vladimir Kush.
 I suoi dipinti sono dunque una sintesi eccellente tra surrealismo e simbolismo, ma sono anche caratteristici della scuola polacca del "design poster".


































NOVEMBRE - Rosalia Calleri




“Novembre”, deriva dal latino november, novembris, derivato a sua volta da novem, “nove”.
 Novembre, infatti nell’antico calendario romano, istituito nel 753 a.C. da Romolo, fondatore di Roma, occupava il nono mese dell'anno.
Il calendario romano, basato sul calendario lunare greco era diviso in dieci mesi con inizio alla luna piena di marzo.
 Novembre restò il nono mese anche nel 46 a.C., cioè quando il calendario romano venne sostituito dal calendario giuliano, elaborato dall'astronomo egizio Sosigene di Alessandria e promulgato da Giulio Cesare, che si basava sul ciclo delle stagioni e quindi era solare.
Il 4 ottobre del 1582, papa Gregorio XIII introdusse, su proposta di illustri astronomi e matematici, il calendario gregoriano.
Per strutturare il calendario gregoriano, tuttora in uso nella maggior parte dei paesi occidentali, furono usate le misurazioni dell'astronomo Niccolò Copernico, pubblicate nel 1543, il quale era riuscito a calcolare, con notevole accuratezza, sia l'anno tropico sia l'anno siderale.
Il calendario era basato sull'anno solare, ma si aggiunsero i due mesi gennaio e febbraio.
Novembre così diventò l'undicesimo mese, ma il nome gli fu cambiato!


NOVEMBRE

Cadono giù le foglie. Sono stanche
hanno visto tant'acqua e tanto sole!
Sbocciate con le tenui viole,
cadono prima delle nevi bianche.
La loro vita dura una stagione,
cadono a sciami, frusciando;
i bimbi le sparpagliano passando
o le colgono per farsene corone.
Il vento fa con esse mulinello,
ed a qualcuno dà melanconia;
esse fan tutti gli anni questa via:
parton col brutto, tornano col bello.
Là, nella macchia, il vecchio boscaiolo
con un rastrello lieto le raduna:
saranno il letto per la mucca bruna,
saranno fiamma sotto il suo paiolo.

Rosalia Calleri

20 novembre 2018

SCRIVO -Tina Piccolo


Cosa scrivo?

Semplicemente buonanotte...

SCRIVO

Scrivo
quando la sera
ha un fremito di stella
e il vento culla
il respiro della luna;
quando gli amanti svelano i segreti
dei gesti più belli
dell'amore,
ma il letto
è un nido solitario
in cui si adagia
stancamente un sogno.
Scrivo
quando il tempo
dipinge ancora un'alba
su un a parete fragile di cielo,
quando profuma un fiore senza stelo,
speranza che ha radici di mistero.
Scrivo
nel silenzio che conosce
i miei pensieri...
ed è un miracolo
fatto di POESIA.

Tina Piccolo

SCRIVIMI, TI PREGO - Basilio il Grande


“Riconoscere la scrittura di un amico su di una busta solleva il cuore, anche nel giorno più grigio.” 
Charlotte Grey

SCRIVIMI, TI PREGO

Se mi ami, scrivimi,
ti prego; se sei imbronciato con me,
scrivimi lo stesso,
a dispetto del tuo broncio.

Sarà sempre per me una grande gioia
ricevere una lettera da un amico,
anche se un po' irritato.

Dunque, decìditi...
Esci dalla tua indolenza!
E non dire
che non hai nulla da scrivere.

Se non hai nulla da scrivermi, scrivimi
che non hai nulla da scrivermi:
per me sarà già qualcosa
di importante e di bello!

(Basilio il Grande)

MOTIVO DIMENTICATO - Paul Verlaine


"La pioggia ha in se’ quel senso di malinconia indelebile, che un cuore sensibile non puo’ non ascoltare."
Stephen Littleword

MOTIVO DIMENTICATO

Piove su tutte le strade
e piove nel fondo al mio cuore:
non so, non so da dove
giunge questo languore.

Sonoro bruir della piova
per le zolle, sopra le ardesie;
a un cuor che dolce s'accora
oh dolce bruir della piova!

Questo pianger da dove mi viene?
Inganno? E quale? Nessuno.
Eppure nel cuore che geme
da dove, da dove mi viene?

E come duole un dolore
senza radice alcuna.
Odio non c'è, non c'è amore:
e tanta è la pena del cuore.

Paul Verlaine

MALTEMPO - M. Macchione

   


"Una giornata di pioggia incessante non è altro che il motivo per cui mi piace così tanto il sole." 
Stephen Littleword

 MALTEMPO

Sono stanco,
Stanco di questa pioggia
che viene giù minuta
insieme
noiosa.
Stanco del fango
di queste sporche gore.
Stanco del vento
che fischia tra le imposte
ed urla minaccioso
tra gli alberi del bosco,
stanco del rombo
del torrente
che croscia
lontano nella valle
con lavorìo di massi.
Stanco del freddo
che mi raggela il sangue
e perfora l'ossa.
Stanco di questa nebbia
che occlude gli orizzonti
ed imprigiona il sole.
Stanco forse perchè
ho tanta voglia di sole.


M.Macchione

LA NOSTALGIA - Alberto Marchetti


"Ci sono nostalgie dolorose e scarnificanti; ci sono nostalgie sognanti e dolcissime; ci sono nostalgie che fanno vivere, e nostalgie che fanno morire; ci sono nostalgie che nascono da esperienze di perdita; ci sono nostalgie di stato d’animo che davano un senso alla vita e che non rinascono più; ci sono nostalgie di un paesaggio; ci sono nostalgie, le immagini e i fantasmi, che risorgono vertiginosamente da alcune fotografie; ci sono nostalgie divoranti e inestinguibili nella loro intensità e nei loro significati; ci sono nostalgie labili ed effimere; ci sono nostalgie che continuano a incrinare e a sigillare la vita. Ci sono molte, infinite figure della nostalgia nella loro evanescenza e nelle loro increspature."

(Romana Petri)

LA NOSTALGIA

La nostalgia è una sottrazione, il furto
che il tempo non ti risarcisce mai,
è crosta di rammendo dopo l’urto
con una sensazione che non sai
se vera sia, che a volte viene dentro
per luoghi che non hai percorso in vita,
racconti che ti portano lì al centro
d’altrui visioni, estranea ferita.

Chissà se anche questa nostra storia
che vive un intermezzo d’ansietà
diventerà nostalgica memoria
per altri, in altri lidi, in altra età,
fascinazione vaga ed illusoria
di un’improbabile felicità.

Alberto Marchetti

LA MADONNINA DI ROBERTO FERRUZZI



LA MADONNINA DI ROBERTO FERRUZZI

Tutti conosciamo e molti magari avranno pure in casa una riproduzione di questa dolcissima giovinetta dal capo coperto, che stringe al petto un bambino addormentato.
 Quella che noi conosciamo come “Madonnina” è, infatti, l’opera definita “sacra" più riprodotta al mondo e non solo su tela, ma anche su cartoline postali, santini, francobolli e oggetti vari.
Eppure, nonostante la sua vasta popolarità, pochi conoscono il nome del pittore che la immortalò nel 1897 e la singolare storia che si cela dietro.

 Il dipinto, raro caso in cui la fama dell'opera supera quella dell'autore, è conosciuto con diversi nomi: Madonnina, Madonna con bambino, Madonna del Riposo, Madonna delle Vie, Madonna della Tenerezza, Madonnella e perfino Zingarella.


 L'autore del quadro originale, un olio su tela, è Roberto Ferruzzi, nato il 16 dicembre 1853 a Sebenico in Dalmazia (attuale Croazia) da genitori italiani.
Il Ferruzzi, dopo gli studi classici a Venezia, all’epoca considerata capitale della cultura, per seguire la carriera paterna si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Padova, il padre era stato infatti un illustre avvocato morto prematuramente quando Roberto era ancora piccolo.
Mentre seguiva i corsi universitari, contemporaneamente Ferruzzi studiò disegno e pittura, interessandosi anche alla musica.
Nel 1879 si stabilì a Luvigliano di Torreglia (Padova), sui Colli Euganei, creando attorno a sé un raffinato cenacolo culturale, frequentato dai più famosi artisti dell'epoca, tra cui il musicista Cesare Pollini, suo caro amico.

Roberto Ferruzzi
(Sebenico, 16 dicembre 1853-Venezia , 16 febbraio 1934)

Gli incontri si tenevano principalmente in Villa Zanon-Rasi, dove dimorava il Pollini, posta in prossimità di Villa dei Vescovi, all’epoca affittata dalla famiglia Ferruzzi.
 A tal proposito illuminante è la testimonianza di Mariska Ferruzzi, figlia del pittore: "L’amicizia di mio padre per il Maestro Cesare Pollini, fraternamente ricambiata, cominciò tra il 1897 e il 1898 e nell’antica villa Zanon-Rasi ebbero inizio le serate, i pomeriggi e le mattinate musicali, con le sue impareggiabili interpretazioni dei capolavori di musica classica."
È a Luvigliano che Ferruzzi dipinge le sue opere migliori e scrive anche il libro "L’individualità nell’arte. Pensieri e note", Padova 1900.

Ferruzzi Morì il 16 febbraio 1934 a Venezia e ora riposa, insieme all'amatissima moglie Esther Sorgato e alla figlia Mariska, nel piccolo cimitero di Luvigliano.


 Villa dei Vescovi , in località Luvigliano, comune di Torreglia 



Modella ispiratrice del quadro fu una giovinetta di Luvigliano, Angelina Cian, seconda di 15 figli, che fu notata in strada dal Ferruzzi mentre teneva in braccio il fratellino Giovanni, di pochi mesi.
Come era costume di allora, nelle famiglie numerose, le bambine più grandicelle dovevano aiutare in famiglia ed occuparsi dei fratellini più piccoli.
Il pittore rimase così colpito dalla dolce scena e dalla bellezza della fanciulla che pregò la giovinetta di fargli da modella, naturalmente dietro compenso.

Angelina Cian aveva solo 11 anni e poiché all’epoca fare da modella a un pittore era considerato alquanto sconveniente, i genitori invitarono la figlia a non raccontare ad alcuno quanto accaduto.

Bambina che prega - Roberto Ferruzzi
( Pushkin Museum of Fine Arts, Mosca )

Il destino non fu benevolo con Angelina Cian, che trasferitasi in seguito da Luvigliano a Venezia, sposò Antonio Bovo e con lui sbarcò in America intorno al 1906, stabilendosi ad Oakland in California.
La coppia ebbe 10 figli, ma nel 1929 la famiglia fu colpita dalla scomparsa prematura di Antonio Bovo, che aveva 42 anni.
Furono tempi angoscianti per la vedova Angelina che non riuscì ad affrontare le grosse difficoltà e cedette alla disperazione, tanto che fu internata in un manicomio nel quale rimase fino alla sua morte avvenuta nel 1972.
Angelina moriva senza aver rivelato a nessuno, neanche ai suoi figli, di essere stata la modella ispiratrice di Roberto Ferruzzi.

 Il segreto viene scoperto solo nel 1984 da sua figlia Mary, nel frattempo divenuta suora col nome di Suor Angela Maria Bovo.


La Mary era la settima dei 10 figli di Angelina Cian e Antonio Bovo.
 In seguito alla morte del padre e al crollo psichico della madre, con gli altri fratelli andò a finire in un istituto per orfani, perdendo i contatti coi parenti italiani.
 Fu suor Angela, sua guida spirituale, a spingerla a recarsi in Italia alla ricerca delle sue origini e dei suoi lontani parenti.
 A Venezia trovò ancora in vita due anziane zie, sorelle della mamma: zia Elisa di 88 anni e zia Giulia di 80.
Zia Giulia le fece visitare la casa di famiglia, quella in cui sua madre crebbe; in una stanza c’era un quadro, la riproduzione della Madonna del Ferruzzi: «Questa Madonna è tua madre» le dice l'anziana zia.
 «Lo so» rispose la suora, credendo si riferisse alla Madonna come Madre di tutti i credenti.
 Ma la zia si spiegò meglio e le raccontò la storia vera del quadro, rivelandole che quello era il volto della sua mamma da giovane.

Suor Angela Maria Bovo

 Con la "Madonnina", Ferruzzi vinse nel 1897 la seconda Biennale di Venezia, alla quale aveva partecipato con l'intento di rappresentare la Maternità, come originariamente il pittore chiamò l'opera.
Grazie alla straordinaria dolcezza espressiva, il dipinto ebbe subito un enorme successo.
 Il quadro fu acquistato per trentamila lire, cifra astronomica per l’epoca.
Più volte rivenduto, venne acquistato per ottantamila lire dai Fratelli Alinari, proprietari della nota casa Fotografica di Firenze, che lo misero in esposizione nei loro studi.
Quando decisero di rivenderlo, i fratelli Alinari si riservarono però i diritti di riproduzione di ogni tipo.
Le ultime notizie certe ce lo danno acquistato durante la Seconda Guerra Mondiale, da John George Alexander Leishman, mecenate e diplomatico, all'epoca ambasciatore in Svizzera, che comprò il quadro ma non i diritti d'autore.
Poi le sorti del quadro si tingono di giallo poiché se ne perdono le tracce.
Secondo un discendente del Ferruzzi, l'ambasciatore americano spedì il quadro in America, ma durante la traversata, la nave che lo trasportava affondò, alcuni sostengono a causa di una tempesta, altri per siluramento dei tedeschi, e la bella Madonnina finì in fondo al mare.
Secondo altri invece, il dipinto sarebbe arrivato negli anni '50 in   Pennsylvania e si troverebbe in una collezione privata, ma la sua collocazione è sconosciuta.



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