30 giugno 2019

GRAZIE MIO GESÙ E MIO DIO - Maria Viola


Buonanotte con una preghiera di ringraziamento al nostro Signore...

GRAZIE MIO GESÙ E MIO DIO

Grazie mio Gesù e mio Dio
 anche oggi come ogni giorno hai tenuto la mia mano, 
hai amato ogni mio lamento
 e ogni mia gioia è stata gioia per Te,
 ti ringrazio per aver bussato forte al mio cuore,
 di aver ascoltato il mio silenzio e sussurrato 
"non aver paura, io sono con te". 
Grazie per aver protetto chi porto nel cuore,
 grazie per aver messo sulla mia tavola ogni cosa, 
perdonami se non tutto ho fatto come volevi Tu.
 Accetta la mia miseria e la mia fragilità, 
ti affido il mio riposo e le persone a me care, 
i miei amici e miei nemici. 
Proteggici e custodiscici in questa notte. Amen.

Maria Viola

LA FAMIGLIA - David Maria Turoldo


Buona domenica in famiglia!

LA FAMIGLIA

Padre, donaci di tornare tutti
a guadagnarci il pane con le nostre mani,
e tornare tutti a gustare
quanto sia buono il pane.

Padre, dona a tutte le case
una donna forte e saggia,
che insieme con l'uomo sia il principio
dell'armonia libera e necessaria.

Padre, dona figli che siano
segno di gioia e di pace
intorno a ogni mensa;

e che tutti possiamo veder fiorire
una Chiesa più credibile,
una città più umana.

(David Maria Turoldo)

28 giugno 2019

PROVENIAMO DALLE STELLE - Agostino Degas


Dolci sogni e a domani!

PROVENIAMO DALLE STELLE

Proveniamo dalle stelle e siamo energia, 
vibrazioni e musica. 
Siamo composti da centinaia di miliardi di atomi,
un microcosmo attraversato 
dal mistero dell’infinito e dell’eterno. 
E da tanti neuroni 
quante sono le stelle della Via Lattea. 
La nostra Anima 
è una goccia in un Oceano infinito. 
Ed abbiamo un senso 
solo quando ci sentiamo 
parte di quel Mare, parte del Tutto. 
Un Tutto fuori dal tempo e dallo spazio. 
Un Tutto che è divino, puro spirito, 
anche quando sembra materiale. 
Di noi, di questo nostro breve viaggio terreno, 
rimarrà l’Amore che siamo riusciti ad esprimere
nelle nostre vite.
L’Amore di cui siamo composti, 
che può farci diventare Luce.

 (Agostino Degas)

ATTESA - Vincenzo Cardarelli


"L’amore è l’attesa di una gioia che quando arriva annoia."
(Leo Longanesi)

ATTESA

Oggi che t'aspettavo
non sei venuta.
E la tua assenza so quel che mi dice,
la tua assenza che tumultuava,
nel vuoto che hai lasciato,
come una stella.
Dice che non vuoi amarmi.
Quale un estivo temporale
s'annuncia e poi s' allontana,
così ti sei negata alla mia sete.
L'amore, sul nascere,
ha di quest' improvvisi pentimenti.
Silenziosamente
ci siamo intesi.

Amore, amore, come sempre,
vorrei coprirti di fiori e d'insulti.

Vincenzo Cardarelli

25 giugno 2019

AL MIO FIANCO NESSUNO CAMMINA - Brandisio Andolfi



"Datemi il silenzio e sfiderò la notte."
 (Kahlil Gibran)

AL MIO FIANCO NESSUNO CAMMINA

Silenzi siderali sopra la sera estiva;
io ne vivo l’incanto
con la mente e lo spirito.
Non ho altri pensieri;
mi avvolge il mistero della notte;
mi abbandono al silenzio.
Cammino lentamente per meglio
sentire un alito fra le ombre:
la voce dei miei morti
che mi giunge e mi scuote.
Ne riconosco il tono.
Al mio fianco nessuno cammina,
ma i passi nel cuore ritmano in simmetria.
Accade tutto in un momento.
Mi fermo per godere l’abbraccio del respiro.
Poi niente più voce né passi
nel silenzio della notte
dove i morti mi sono parsi vivi.

Brandisio Andolfi

MICHAEL JACKSON - THE KING OF POP


MICHAEL JACKSON - THE KING OF POP

Dieci anni fa moriva Michael Jackson, l’indimenticato The King of Pop (Il Re del Pop) cantautore, ballerino e coreografo statunitense.
Nato a Gary, città della contea di Lake, nell'Indiana il 29 agosto del 1958, la sua vita è sempre stata sotto i riflettori sin da quando a cinque anni inizia a cantare con il gruppo dei Jackson Five, formato con i suoi fratelli, diventando la prima band nella storia della musica a piazzare i primi quattro singoli consecutivi alla posizione numero uno della Billboard Hot 100 nonché una delle prime di artisti afroamericani ad avere successo a livello internazionale.

The Jackson Five nel 1969

Intrapresa in seguito la carriera da solista, Jackson è riconosciuto come l'artista con il maggior successo commerciale di tutti i tempi dal Guinness dei primati.
La vendita stimata di tutti i suoi album, dischi e singoli si aggira complessivamente intorno a un miliardo in tutto il mondo, il che lo rende l'artista che ha venduto di più nella storia della musica.
 Il suo album del 1982 "Thriller" è in assoluto l'album più venduto al mondo.
Michael Jackson è anche  l’artista più premiato nella storia della musica, vincendo centinaia di premi.
I suoi altri progetti discografici, tra cui “Bad”, “Dangerous” e “History” sono anch'essi catalogati tra gli album più venduti nel mondo, mentre “Blood on the Dance Floor” è catalogato come l'album di remix più venduto nel mondo.


 La sua ascesa è inarrestabile fino a quando iniziano i primi rumors su presunti abusi su minori e nonostante verrà poi assolto da ogni accusa, l'ombra della pedofilia ha ormai offuscato la sua stella.
 Da quel momento infatti la vita di Jackson è stata difficile e complicata, soprattutto a causa dalla pressione dei media, sempre a caccia di particolari scabrosi sulla sua vita, sui difficili rapporti familiari e persino sui suoi discussi interventi di chirurgia estetica, che causarono un drastico cambio di aspetto nell’artista: da nero divenne addirittura bianco, anche se probabilmente a causa della vitiligine.
Neanche le sue tante iniziative umanitarie come la creazione di un'associazione benefica per difendere i diritti dei bambini e i diritti degli animali riuscirono a far dimenticare lo scandalo che lo travolse.

Michael Jackson ritratto da Jim Warren

Ritrova un po’ di serenità grazie alla nascita dei suoi tre figli, due avuti dalla moglie Deborah Jeanne Rowe e uno avuto da una madre surrogata, ma di breve durata, infatti fu poi addirittura messo in dubbio che lui ne fosse realmente il padre.
Inizia per Michael Jackson un periodo davvero complicato, sia per quanto riguarda la salute che per l'aspetto economico: pare infatti che il cantante si fosse riempito di debiti, debiti ampiamente poi ripagati con le vendite postume dei suoi dischi, tra cui l'album postumo “Xscape”.
Jackson vanta infatti anche alcuni record postumi: nel 2014 diventa l'unico artista nella storia a essere entrato nella Top 10 della Billboard Hot 100 in cinque decenni differenti, mentre nel 2016 diventa l'artista scomparso con i maggiori guadagni della storia, per aver guadagnato più di 825 milioni di dollari in un solo anno.
Poco prima di morire Michael Jackson aveva annunciato il suo ritorno alle scene con "This Is It" ed erano già in corso le prove per lo show che sarebbe dovuto partire a Londra a luglio.


Purtroppo, Jackson fu trovato morto nel suo letto a Los Angeles, il 25 giugno del 2009, ucciso da un’overdose di farmaci somministrati per errore dal medico personale Conrad Murray, poi riconosciuto colpevole di omicidio colposo involontario.
Ora il mito del re del pop brilla più di prima e molti suoi fans, non rassegnati all'idea della sua morte, sostengono e sperano che in realtà sia ancora vivo, nascosto da qualche parte per sfuggire a una situazione che gli era diventata insostenibile.
Del resto, sono in tanti a pensare la stessa cosa di Elvis Presley e Jim Morrison...  in un modo o nell'altro, i miti non muoiono mai!

Michael Jackson ritratto da Andy Wharol

COME IO FACCIO MUSICA

La gente mi chiede in che modo creo la mia musica.
Io rispondo loro che mi ci imbatto.
È come capitare in un fiume ed unirsi alla corrente.
Ogni momento del fiume ha la sua canzone.
Quindi io mi fermo nel momento e ascolto.
Ciò che sento è sempre diverso.
Una passeggiata nel bosco produce una canzone leggera e scoppiettante...
il fruscio delle foglie nel vento
il cinguettio degli uccelli e lo squittio degli scoiattoli
lo scricchiolio dei ramoscelli sotto i piedi
e il battito del mio cuore li fonde tutti insieme.
Quando ci si unisce alla corrente, la musica è dentro e fuori, ed è lo stesso.
Finché sarò in grado di ascoltare il momento, farò sempre musica.
  
Descrivere l’amore è una cosa divertente.
È così facile sentire amore e allo stesso tempo così difficile parlarne.
È come una saponetta - c'è l’hai in mano finché non la stringi troppo forte.
Alcune persone passano la loro vita alla ricerca dell’amore, ma lo cercano fuori da se stessi.
Credono di doverlo afferrare per averlo.
Ma l’amore scivola via come quella saponetta.
Tener con se l’amore non è sbagliato, ma bisogna imparare a tenerlo con leggerezza, con dolcezza.
Lasciarlo volare quando vuole.
Quando gli permettiamo di essere libero, l’amore è ciò che rende l’esistenza viva, gioiosa e nuova.
È il succo e l’energia che motiva la mia musica, la mia danza, tutto.
Finché ci sarà amore nel mio cuore, sarà ovunque.

(Michael Jackson)


BUONGIORNO CON UN CAFFÈ - Giuseppe Monteleone


BUONGIORNO CON UN CAFFÈ
                         
 Ho scelto la voce del silenzio
Per parlarti del mio amore 
Per scompigliarti i capelli
Ho scelto il leggero fruscio del vento
Ho scelto l'acqua del ruscello
Per carezzarti dolcemente il viso
Per guardarti negli occhi chiusi
Ho scelto la luce tenue dell'alba
Ho scelto un petalo di rosa
Per baciarti sulle labbra chiuse
Per svegliarti dolcemente
Ho scelto i tocchi ovattati del campanile
Ho scelto il profumo del caffè
Per inebriarti le narici...
Mio amore buongiorno! 

Giuseppe Monteleone

24 giugno 2019

MALINCONIA - Giuseppe Ungaretti


Con un pò di malinconia vi auguro la buonanotte...

MALINCONIA

Calante melinconia lungo il corpo avvinto
al suo destino
Calante notturno abbandono
di corpi a pien'anima presi
nel silenzio vasto
che gli occhi non guardano
ma un'apprensione
Abbandono dolce di corpi
pesanti d'amaro
labbra rapprese
in tornitura di labbra lontane
voluttà crudele di corpi estinti
in voglie inappagabili
Mondo
Attonimento
in una gita folle
di pupille amorose
In una gita che se ne va in fumo
col sonno
e se incontra la morte
è il dormire più vero

Giuseppe Ungaretti

MOUNT RUSHMORE NATIONAL MEMORIAL E LE BLACK HILLS ( U.S.A.)



 MOUNT RUSHMORE NATIONAL  MEMORIAL  E LE BLACK HILLS (U.S.A.)

Nello Stato del South Dakota, nei pressi di Rapid City, città considerata la Stella dell'Ovest e famosa perché è la porta d’ingresso alle Black Hills, si trova Mount Rushmore, famoso nel mondo per la monumentale scultura nella sua facciata di 4 presidenti statunitensi.
Il monte deve il suo nome a Charles E. Rushmore, un avvocato di New York che nel 1885 si trovava in loco per condurre uno studio sull'estrazione mineraria nelle Black Hills: rimase talmente colpito da chiederne il nome e non avendone uno, lo battezzarono col suo. 
Rushmore comunque con la scultura non c'entra nulla fuorché, anni dopo, contribuì con una cospicua cifra alla sua realizzazione.




L'idea di stravolgere il volto della montagna fu di Doane Robinson, uno storico locale cui era stato chiesto di ingegnarsi a pensare qualcosa per incrementare il turismo della zona e senza dubbio l'idea che concepì fu grandiosa, in perfetto stile americano!
In realtà il luogo designato in origine era un altro, ma si rivelò non idoneo a una simile opera, quindi la scelta ricadde sul Monte Rushmore, che si trovava a sud-est, quindi usufruiva di ottima luce per gran parte del giorno, in più era la cima più alta del posto e, soprattutto, la sua composizione in granito garantiva la conservazione della scultura addirittura per migliaia d'anni.




L'incarico di eseguire i lavori fu affidato allo scultore statunitense Gutzon Borglum, che iniziò il 4 ottobre 1927 con una squadra di 400 operai che lavorarono in condizioni precarie e pericolose per 14 anni, ma nonostante si maneggiasse la dinamite tanto quanto lo scalpello, per fortuna non si verificarono incidenti.
Al progetto prese parte come capo-scultore anche l'italiano Luigi Del Bianco.



Gutzon Borglum, purtroppo morì pochi mesi prima di vedere l'opera completamente realizzata e fu il figlio Lincoln a occuparne il posto e finire nel 1941 la scultura.
L'opera, che originariamente doveva essere completa di busti, ma per mancanza di fondi si fermarono ai volti, misura tra i 18 e i 20 metri ed è posta a 140 metri di altezza.






Lo scenografico monumento raffigura 4 dei presidenti più amati d’America e, partendo in ordine da sinistra, sono : 
George Washington, (Bridges Creek, 22 febbraio 1732 - Mount Vernon il 14 dicembre 1799) 1º primo Presidente degli Stati Uniti d’America eletto nel 1789.

George Washington

Thomas Jefferson, (Shadwell, 13 aprile 1743-Charlottesville, 4 luglio 1826) 3º  Presidente degli Stati Uniti d’America eletto nel 1789, convinto sostenitore dell'egualitarismo di tutti gli esseri umani è considerato uno dei padri fondatori della nazione.

Thomas Jefferson

Theodore Roosevelt, (New York, 27 ottobre 1858 - Sagamore Hill, 6 gennaio 1919) 26º presidente degli Stati Uniti, eletto all'età di 42 anni continua a essere il più giovane presidente eletto negli Stati Uniti. Nel 1906 gli fu consegnato il Premio Nobel per la pace per aver messo fine alla guerra russo-giapponese, una delle più sanguinose mai combattute.

Theodore Roosevelt

Abraham Lincoln, (Hodgenville, 12 febbraio 1809-Washington, 15 aprile 1865) 16º Presidente degli Stati Uniti d’America, forse il più importante e amato, che nel 1865 ebbe il grande merito di abolire definitivamente la schiavitù dagli Stati Uniti. A Lincoln è riconosciuto anche il merito di avere difeso l'unità della nazione, sconfiggendo gli Stati Confederati d'America nella Guerra di secessione. Lincoln fu assassinato, a guerra conclusa, da John Wilkes Booth, un fanatico sostenitore della Confederazione.

Abraham Lincoln

Attualmente il Mount Rushmore National Memorial è un'importante meta turistica che attira migliaia di turisti nelle Black Hills, quindi missione compiuta per Mr. Robinson!


Le Black Hills ( letteralmente in italiano "Colline Nere") sono una catena montuosa , che si estende dal Dakota del Sud fino al Wyoming.
Le colline erano chiamate così a causa della fitta vegetazione che in lontananza le faceva apparire di colore molto scuro.
Anche se son denominate colline, di fatto sono montagne che possono raggiungere anche i duemila metri e si estendono per oltre 200 chilometri per 100 di larghezza.  
Ospitano inoltre le cime più alte delle Montagne Rocciose nella parte orientale del continente nordamericano.



La zona delle Back Hills è soprattutto nota per essere  tristemente legata a cruente e vergognose pagine storiche contro gli indiani delle riserve, quando gli Americani di origine europea vi scoprirono l'oro nel 1874, a seguito della spedizione dell'ufficiale dell'esercito degli Stati Uniti George Armstrong Custer e i primi minatori invasero la zona alla caccia dell'oro.
Il Governo degli Stati Uniti quindi spostò contro il loro volere gli indiani Lakota, che  avevano conquistato il territorio nel 1776 ai  Cheyenne , in altre riserve nel Dakota del sud ovest.
L'economia delle Black Hills è così passata dallo sfruttamento delle risorse naturali (miniere e legname) all'industria del turismo e dell'ospitalità.


Black Hills

Per celebrare la storia dal punto di vista dei Nativi americani, è ancora  in costruzione, sempre nel Dakota del Sud, un ancora più imponente monumento nella roccia:  il "Crazy Horse Memorial", dedicato a quello che viene definito "l'ultimo Sioux", Crazy Horse (Cavallo Pazzo).



Dopo aver molto penato per ottenere il benestare dei nativi americani, la prima esplosione di dinamite  a inaugurare i lavori di scavo della montagna , avvenne il 3 giugno 1948, alla presenza di una decina di anziani reduci della battaglia di Little Bighorn, ma la scultura ancora è ben lungi dall'essere finita.
Quando sarà finito, il monumento misurerà ben  195 metri in larghezza e 172 metri in altezza.


Statua in scala che raffigura come sarà la scultura di Crazy Horse

Nella zona delle Black Hills, precisamente nello stato del Wyoming, si trova anche la Devils Tower (Torre del Diavolo), una singolare quanto inquietante montagna con punta piatta alta circa 1600 m, con delle scanalature sui fianchi di origine vulcanica che i geologi chiamano spine vulcaniche.


Gli indiani chiamavano questa montagna "Tipila Mata", che tradotto significa “Casa dell’Orso” perché nei regolari solchi verticali i nativi ci vedevano i graffi provocati dalle zampe di un orso.
 Una leggenda lakota difatti racconta che, mentre sette fanciulle raccoglievano dei fiori ai piedi del monte, degli orsi si avvicinarono per divorarle, ma il Grande Spirito le salvò trasportandole in cima al picco.
Gli orsi tentarono inutilmente di arrampicarsi per raggiungere le prede, provocando con gli artigli i caratteristici solchi sui lati del monte.





Il picco è sacro per i Lakota, gli Cheyenne, i Corvi, i Kiowa e gli Shoshone che, ancor oggi, vi svolgono rituali e in particolar modo a giugno, periodo in cui si svolgono cerimonie sacre, è richiesto agli scalatori di non raggiungere la vetta della montagna per non commettere sacrilegio.
La vetta infatti attira scalatori da tutto il mondo, affascinati dalle difficoltà della scalata generata dalle sue pareti scoscese: salire fino alla cima risulta incredibilmente difficile e la discesa è ancor più pericolosa dell’arrampicata.
Proclamata primo Monumento Nazionale il 24 settembre del 1906 dall’allora presidente Theodore Roosevelt, molti ricorderanno la Devils Tower come la location utilizzata per la scena finale del film "Incontri ravvicinati del terzo tipo" di Steven Spielberg.


Concludiamo tornando al Mount Rushmore, con un'immagine di qualche burlone che si è divertito a immaginare come potrebbe essere raffigurato il retro della scultura ... ipotesi certamente irriverente nei riguardi di simili illustri presidenti, però quanto sarebbe divertente!



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