17 febbraio 2020

IL GIORNALE DEI GATTI - Gianni Rodari


Niente cronaca o politica, ai gatti interessa leggere solo la pubblicità...


IL GIORNALE DEI GATTI


I gatti hanno un giornale

con tutte le novità

e sull'ultima pagina

la "Piccola Pubblicità".


"Cercasi casa comoda

con poltrone fuori moda:

non si accettano bambini

perchè tirano la coda".


"Cerco vecchia signora

a scopo compagnia.

Precisare referenze

e conto in macelleria".


"Premiato cacciatore

cerca impiego in granaio."

"Vegetariano, scapolo,

cerca ricco lattaio".


I gatti senza casa

la domenica dopo pranzo

leggono questi avvisi

più belli di un romanzo:


per un'oretta o due

sognano ad occhi aperti,

poi vanno a prepararsi

per i loro concerti.


Gianni Rodari

SUPERBO AMICO - Algernon Charles Swinburne

 


Quanta compagnia ci fanno i nostri superbi amici e quanto amore ci trasmettono con i loro occhioni!

SUPERBO AMICO


Nobile, benevolo, superbo amico,

Degnati di sedere qui accanto a me

E di volgere occhi gloriosi

Che sorridono ed ardono,

Occhi d'oro, lucente guiderdon d'amore

Sulla pagina d'oro che io leggo.


Algernon Charles Swinburne

DONNE E GATTI - Paul Verlaine


"Le donne e i gatti faranno quello che vogliono e gli uomini e i cani dovrebbero rilassarsi ed abituarsi all'idea."
Robert A. Heinlein

 DONNE E GATTI


Lei giocava con la sua gatta

E che meraviglia era vedere

La bianca mano e la bianca zampa

Trastullarsi nell'ombra della sera!

Lei nascondeva - la scellerata -

Sotto i guanti di filo nero

Le micidiali unghie d'agata

Taglienti e chiare come un rasoio.

Anche l'altra faceva la smorfiosa

E ritraeva i suoi artigli d'acciaio,

Ma il diavolo non ci perdeva nulla

E nel boudoir, in cui tintinnava, aereo,

Il suo riso, scintillavano quattro punti fosforescenti.


Paul Verlaine



IL MIO GATTINO - P. Marcati






Un adorabile batuffolino nero!

IL MIO  GATTINO

Com’è bello il mio gattino,
tutto nero e vellutato,
bianco solo ha il bel nasino
come fosse incipriato.
Ha due baffi… oh che baffoni!
E gli occhietti? …che bricconi!
Lo vedeste! M’è d’attorno
a scherzare tutto il giorno;
e se, stanca, m’allontano,
torna presto, piano piano.
Quando, attenta, fo il dovere,
mi disturba… ch’è un piacere:
e la penna, che va in fretta
vuol fermar con la zampetta. 

(P. Marcati)

5 febbraio 2020

PARTI DI ME - Martha Medeiros


Buonanotte e dolci sogni!

PARTI DI ME

Son fatta di
sogni infranti
dettagli inosservati
amori irrisolti

Son fatta di
pianti senza ragione
persone nel cuore
atti impulsivi

Sento la mancanza di
luoghi che non ho conosciuto
esperienze che non ho vissuto
momenti che ho già dimenticato

Sono
amore e affetto costante,
distratta quanto basta
non mi fermo un istante

Già
ho avuto notti insonni
ho perso persone molto care
ho fatto cose non promesse

Molte volte
ho desistito senza tentare
ho pensato a volte di fuggire, per non affrontare
ho sorriso per trattenere il pianto

Sono dispiaciuta
per le cose non cambiate
le amicizie non coltivate
chi ho giudicato
ciò che ho detto

Ho nostalgia
delle persone che ho conosciuto
dei ricordi che ho dimenticato
ed altri che temo di dimenticare,
degli amici che ho perso

Ma continuo a vivere
e imparare.

(Martha Medeiros)

SANT' AGATA - 5 febbraio


«Tu che splendi in Paradiso,
coronata di vittoria,
Oh Sant'Agata la gloria,
per noi prega, prega di lassù»
(Canto a Sant'Agata)

SANT' AGATA

Sant’ Agata, patrona di Catania, oltre che di Malta e di San Marino, viene venerata come santa, vergine e martire. Agata, il cui nome di origine greca significa “buona”, nacque probabilmente l’otto settembre tra il 229 e il 235 in una molto benestante famiglia di devota fede cristiana.
Sul luogo di nascita ci sono delle discordanze, si pensa che sia nata a Palermo o, più probabilmente, a Galermo nei dintorni a nord di Catania.
Intorno ai 15 anni decise di rinunciare al matrimonio per consacrarsi a Dio e il vescovo della città accolse la sua richiesta imponendole il velo rosso delle vergini consacrate.
All’inizio del 251 il proconsole Quinziano, inviato a Catania dall’imperatore romano Decio per costringere i cristiani a rinnegare la loro fede.
Per sfuggire alla persecuzione, la tradizione tramanda che Agata e la sua famiglia fuggirono a Palermo, rifugiandosi nel quartiere Guilla , dove però i soldati di Quinziano riuscirono a trovarli e riportarli a Catania nell'anno 253.


Carlo Veronese-Sant'Agata
Museo del Prado- Madrid

Si racconta che la Santa martire, lasciando Palermo, sostò nei pressi della porta che ancor oggi porta il suo nome per riallacciarsi un sandalo, lasciando miracolosamente impressa, sulla pietra su cui aveva poggiato il piede , la sua orma.  
La pietra con l'orma impressa è tutt'ora custodita nella chiesa di "Sant’Agata la Pedata", la chiesa adiacente l'omonima porta, che i palermitani vollero appositamente costruire per accogliere il masso prodigioso.



Si narra anche che, in quei momenti così sofferti, Agata chiese sostegno al cielo ottenendo in risposta il rinvigorimento improvviso di un albero d'ulivo appassito che si caricò di frutti con i quali  poté rifocillarsi.
A ricordo dell'episodio, nacquero dei dolcetti di pasta di mandorla chiamati "olivette di Sant'Agata", per la tipica forma ispirata ai frutti dell'albero di ulivo e che, assieme  alle "cassatelle" (più tipicamente dette "minne di Sant'Agata" per la forma che ricorda i seni), vengono preparati a Catania durante la festa in suo onore.



Rientrata a Catania e portata al cospetto di Quinziano, questi vedendo la bella giovinetta se ne incapricciò e cercò di sedurla in ogni modo, ma i suoi tentativi non ebbero alcun risultato.
Agata fu quindi affidata ad Afrodisia, una cortigiana di facili costumi, affinché la istruisse ad essere più disponibile. Agata fu sottoposta a tentazioni e pressioni di ogni genere, ma rimase integra e ferma nel proposito di non infrangere il suo voto di castità e cedere ai desideri di Quinziano che, furioso, la fece  processare.
  Agata venne così condannata alla fustigazione e sottoposta al violento strappo dei seni mediante delle tenaglie.

Sebastiano Del_Piombo - Il martirio di_Sant'_Agata 
Palazzo Pitti (Firenze)

Dopo la feroce mutilazione, Quinziano la fece rimettere in cella, vietando a chiunque di medicarla o di darle da mangiare.
Nella notte, però, alla santa mutilata apparve San Pietro il quale, dopo averla confortata ricordandole la corona gloriosa che l'attendeva, fece su di lei il segno della croce e la guarì completamente.
Nemmeno questo miracolo riuscì però a blandire o intimorire Quinziano che anzi, ancora più infuriato, condannò a morte la giovane.

Giovanni Lanfranco - Sant'Agata visitata da San Pietro in carcere 
 ( Parma)

 Agata venne condannata ad essere posta su una fornace con carboni ardenti, cocci di vetro e di vasi infranti su cui  venne rotolata a corpo nudo.
 La tradizione racconta che, mentre Agata brucia nella fornace ardente, il vulcano Etna iniziò ad eruttare e un forte terremoto scosse Catania provocando e il Pretorio crolla parzialmente, seppellendo due carnefici consiglieri di Quinziano.
 La folla dei catanesi terrorizzata, si rivolta contro i romani , allora il proconsole fa togliere Agata dalla brace e la fa riportare agonizzante in cella.
La martire allo stremo delle forze, ma fiera di aver consumato il suo sacrificio, morirà poche ore dopo pregando: «Signore mio Dio, che mi avete protetto fin dall'infanzia ed avete estirpato dal mio cuore ogni affetto mondano e mi avete dato forza nei patimenti, ricevete ora in pace il mio spirito».

Giulio Campi - Affresco  "La sepoltura di Sant’Agata" 
 Basilica di Sant’Agata (Cremona)

Fu così che Agata diede la vita per la fede il 5 febbraio 251.
Tra il 252 e il 1886, Catania fu per ben 15 volte sul punto di essere distrutta dalla furia dell’Etna, ma ogni volta i catanesi portarono in processione il velo verginale della Santa che inspiegabilmente era scampato al fuoco e ogni volta la lava del vulcano si arrestò.
Il velo miracoloso è tuttora custodito nella cattedrale di Catania, insieme ad altre reliquie di Santa Agata che vengono portate in processione durante la grande festa che si tiene ogni anno in città dal 3 al 5 febbraio.

 Andrea Vaccaro - Sant'Agata

 Il corpo della vergine, ebbe lunghe tribolazioni: da Catania fu sottratto e trasferito a Costantinopoli da dove fu trafugato nel 1126.
Dopo aver peregrinato in diverse città  ritornò a Catania, ma non integro. 
A Palermo giunsero un braccio, custodito nella Cappella Palatina e un avambraccio custodito nella Cattedrale.
Anche l’intrecciatoio dei suoi capelli giunse a Palermo e d è custodito nella chiesa di Sant’Agata alla Guilla, chiesa che sorge sui resti della villa romana in cui sarebbe vissuta Sant'Agata.
Invocata contro incendi ed eruzioni, disastri ambientali è la protettrice di nutrici, balie, infermieri, tessitrici e anche dei fonditori di campane perché la forma della campana ricorda quella del seno femminile : lmutilazione dei seni è la infatti la caratteristica con cui Santa Agata viene sempre raffigurata nei dipinti e nelle immagini.


Francisco de Zurbarán - Sant'Agata

4 febbraio 2020

LA PORTA ACCOSTATA...- Anna Andreevna Achmatova


Buonanotte, domani sarà un mattino di serenità...

LA PORTA ACCOSTATA...

La porta accostata,
il lieve ondeggio degli alberi di tiglio…
Sul tavolo, chissà dimenticati,
un frustino e un guanto.

L’alone giallo della lampada…
Sento un fruscio.
Perché sei andato via?
Io non capisco…

Domani sarà un mattino
di serenità.
La vita è splendida,
sii saggio, cuore.

Sei così stanco,
rallenta, batti piano…
Pensa, ho letto
che l’anima è immortale.

Anna Andreevna Achmatova

MADRIGALE - Giovanna Bemporad



"Febbraio è un mese di languori, il cuore del mondo è greve, ignaro ancora dell'inquieto aprile e del vigoroso maggio."
 (William Somerset Maugham)

MADRIGALE

Padiglione di mandorli nel biondo
colore di febbraio è la campagna;
e al rapido infittirsi dei germogli
che traboccano, o in punto d'incarnarsi,
la voluttà mi afferra senza braccia.
L'immagine di lei si acciglia e ride
sotto un gioco di rondini, al suo collo
mobile di baleni accosto il labbro
e alla sua bocca, foglia di sibilla.
ma insiste per i campi un assiuolo
l’armonia di velluto, e fa un profumo
dal suo bruno languore misurato
la viola; io ripenso le sue dita
rosse all'estremità, petali intinti
di porpora, tracciare sulla sabbia
dei millenni il mio nome all'infinito.

Giovanna Bemporad
(da Esercizi, Garzanti, 1980)


IL MANDORLO DI FEBBRAIO - Cesare De Titta


"Fidarsi di un fiore d'aprile non potrà accorciare il suo febbraio, il Mese delle dolcezze più fuggitive."
 (Emily Dickinson)

IL MANDORLO DI FEBBRAIO

Avevo udito dire all’ortolano:
“Mandorluccio, non fare l’imprudente,
tra breve il garbinel più non si sente
e ripiglia a fischiare il tramontano.”
Avevo anch’io timore di febbraio,
mese corto e malnato, mese amaro,
ed anch’io te l’avrei voluto dire:
“Non fiorir, mandorluccio, non fiorire!”
Ma quando stamattina giù ho guardato
nell’orto in faccia al sole t’ho veduto
tutto rami d’argento tra il saluto
e il volo degli uccelli, lì incantato
t’ho detto tra di me: “Hai fatto bene!”
La bellezza è così, vien quando viene;
la bellezza non bada al tempo, o caro,
mio bianco mandorluccio di febbraio.

 (Cesare De Titta)


FEBBRAIO - Teresa Romei Correggi


"Chi vive sempre nel calore e nella pienezza del cuore e per così dire nell’aria estiva dell’anima, non può immaginarsi il misterioso rapimento che afferra le nature più invernali, che vengono eccezionalmente toccate dai raggi dell’amore e dal tiepido soffio di un solatio giorno di febbraio."
(Friedrich Nietzsche)

FEBBRAIO

Oh febbraio piccolino,
non è vero che tu sia
proprio un mese malandrino.
Fra i tuoi giorni di bufera
e di freddo, tu ci porti
un pochin di primavera.
Se nel cielo ride il sole,
spuntan subito, sul greppo,
una primula e due viole.
Poi tu allunghi la giornata
più di un’ora e ci regali
qualche bella mascherata.
Non sei dunque malandrino,
o febbraio piccolino.

 (Teresa  Romei Correggi)

FEBBRAIO - Antonia Pozzi


Il nome febbraio deriva dal latino “februare”, che significa “purificare” o, anche, “rimediare agli errori".
Nel  calendario romano,infatti, febbraio era il mese in cui si effettuavano i rituali di purificazione in onore del dio etrusco Februus e di  Febris, la dea della febbre e della guarigione dalla malaria.
Tale ricorrenza pagana  è poi  confluita nel culto cristiano in onore di Santa Febronia, ricorrenza  in seguito  traslata al 25 giugno e soppiantata da San Valentino.
Nel  mese di febbraio, giorno 2, ricade anche  la popolare festa della Candelora con cui la Chiesa cattolica ricorda la presentazione al Tempio di Gesù bambino .
Secondo un'antica tradizione contadina, invece, la festa della Candelora  coincide con il tanto atteso passaggio dal clima invernale a quello primaverile :"A Madonna candelora  dall'inverno siamo fora."

FEBBRAIO

Febbraio di cristallo, tutto brilla,
volano i passeri con piume d’argento.
Celeste fisarmonica anche l’anima
oltre i monti si espande.

Deliziosa euforia, l’equilibrio
l’ha vinta sopra il caos. Bello è il pioppo,
bella la roccia e così dolce il fiume
con tutto il lungo sangue che convoglia.

Antonia Pozzi

1 febbraio 2020

IL BUCANEVE - Alfred Tennyson


"I bucaneve nascono tra l’ultimo brivido dell’inverno e il primo bacio della primavera."
(Giani Stuparich)

BUCANEVE

Benvenuto e ancora benvenuto,
leggiadro fiore di Febbraio,
fin dai tempi antichi
solitaria primizia.
Giungi con il freddo,
annunciando un tempo più lieto,
anticipando maggio,
precedendo le rose.
Benvenuto e ancor benvenuto,
leggiadro fiore di Febbraio!

(Alfred Tennyson)

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