Buona festa della Repubblica!
2 GIUGNO 1946 - NASCE LA REPUBBLICA
ITALIANA
Il 2
giugno 1946 l'Italia con un referendum istituzionale mandava in esilio la
monarchia e proclamava la Repubblica.
L’ultimo
re d’ Italia fu Umberto II di Savoia, successore di Vittorio Emanuele III e detto
anche "Re di Maggio", a causa della breve durata del suo regno, che
andò dal 9 maggio 1946 al 10 giugno dello stesso anno.
Il
ruolo di Capo provvisorio dello Stato Venne affidato ad Alcide De Gasperi,
presidente del Consiglio dei Ministri.
Il
primo presidente della Repubblica fu Enrico de Nicola, nominato capo provvisorio
dello Stato il 28 giugno 1946 dall'Assemblea Costituente e che con l'entrata in
vigore della Costituzione assunse il titolo e le funzioni di presidente, mentre
il primo presidente eletto secondo il dettato della Costituzione fu Luigi
Einaudi il 12 maggio 1948.
Nell'ottobre
del 1946, il Governo di De Gasperi istituì una apposita Commissione per bandire
un concorso nazionale allo scopo di creare uno stemma che rappresentasse la Repubblica
italiana.
Il concorso, aperto a tutti, era basato su
pochi elementi: esclusione rigorosa dei simboli di partito e inserimento della
stella d'Italia, "ispirazione dal senso della terra e dei comuni".
Dopo
due concorsi pubblici, ottocento bozzetti presentati e un percorso creativo
lungo due anni, a risultare vincitore fu Paolo Paschetto, di Torre Pellice, in
provincia di Torino, professore di ornato all'Istituto di Belle Arti di Roma e artista
poliedrico che passava indifferentemente dalla xilografia alla grafica,
dall'olio all'affresco, dalla pittura religiosa al paesaggio e che fu autore
anche di numerosi francobolli, compresa "la rondine" della prima
emissione italiana di posta aerea.
Il
disegno di Paschetto fu sottoposto a ulteriori ritocchi da parte dei membri
della Commissione e approvato il 31 gennaio 1948.
Il
5 maggio 1948 il Presidente della Repubblica in carica Enrico De Nicola, firma
il decreto legislativo n. 535 e l'Italia repubblicana ha finalmente il suo
emblema: una stella dai bordi rossi posta su una ruota dentata entrambe
circondate da un ramo d' ulivo a sinistra e da uno di quercia a destra.
La
stella è uno degli oggetti più antichi del patrimonio iconografico italiano ed
è sempre stata associata alla personificazione dell'Italia, sul cui capo
appunto, una stella splende raggiante.
Così
fu rappresentata nell'iconografia del Risorgimento e così comparve, fino al
1890, nel grande stemma del Regno unitario.
La stella caratterizzò, poi, la prima
onorificenza repubblicana della ricostruzione, la Stella della Solidarietà
Italiana e ancora oggi indica l'appartenenza alle Forze Armate del nostro
Paese.
La
ruota dentata d'acciaio, simbolo dell'attività lavorativa, traduce il primo
articolo della Carta Costituzionale: "L'Italia è una Repubblica
democratica fondata sul lavoro".
Il
ramo di ulivo simboleggia la volontà di pace della nazione, sia nel senso della
concordia interna che della fratellanza internazionale, mentre la quercia
incarna la forza e la dignità del popolo italiano. Entrambe le piante, oltretutto,
appartengono al nostro patrimonio arboreo.
Dopo
diverse "elaborazioni" della bandiera dalla Cispadana a quella del
Regno Unito, con decreto legislativo del 19 giugno 1946, si stabilì invece la
bandiera della Repubblica italiana, confermata dall'Assemblea Costituente nella
seduta del 24 marzo 1947 e inserita all'articolo 12 della nostra Carta
Costituzionale: "La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano:
verde, bianco e rosso, a bande verticali e di eguali dimensioni".
La prima bandiera italiana portata in Firenze
(Francesco Saverio Altamura)
Erano
stati due patrioti e studenti dell’Università di Bologna, Luigi Zamboni e
Giovanni Battista De Rolandis, nell’autunno 1794, ad unire il bianco e il rosso
delle rispettive città natie al verde, colore della speranza.
I
due eroi volevano organizzare una rivolta per ridare al Comune di Bologna
l’antica indipendenza perduta con la sudditanza allo Stato Pontificio ma furono
scoperti e giustiziati, ma il loro tricolore apparve come coccarda sugli abiti
dei patrioti nella sommossa di Bologna Il 14 novembre 1794.
Il
18 maggio 1796 i colori furono accettati da Napoleone, a Milano, che consegnò
una bandiera a strisce verticali verde, bianca e rossa, alla Guardia Civica,
alla Legione Lombarda e alla Guardia Nazionale.
Episodio delle cinque giornate di Milano
(Baldassare Verazzi)
Il 18 ottobre 1796, il senato, riunito a
Bologna e Modena, decretò la bandiera tricolore come simbolo della nuova
Repubblica Cispadana, prima tappa di una nuova Repubblica italiana e infine nel
1797, a Reggio Emilia, il Parlamento della Repubblica Cispadana decreta
"che si renda universale la Bandiera Cispadana di tre colori verde, bianco
e rosso”.
Il
7 gennaio 1897 a Reggio Emilia, in occasione del primo centenario della
bandiera, il grande poeta Giosuè Carducci, pronunciò un discorso in cui dava un
suo significato ai tre colori: «Il bianco, la fede serena alle idee che fanno
divina l’anima nella costanza dei savi; il verde, la perpetua rifioritura della
speranza a frutto di bene della gioventù dei poeti; il rosso, la passione ed il
sangue dei martiri e degli eroi!».
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