Secondo
il calendario liturgico, il 28 dicembre si
commemora il giorno dei “Santi Innocenti” in
ricordo della strage di bambini ordinata da Erode nell'anno della nascita di
Gesù.
Molti
ignorano che in Spagna e in
quasi tutti i paesi di lingua ispanica,
questo giorno corrisponde al "Pesce d’Aprile”, quindi è un giorno in cui è d'uso fare scherzi di
ogni genere, detti in questo caso, “inocentadas”.
La tradizione vuole che si attacchi alle
spalle dell’ignara vittima, invece del classico pesce, la tradizione un “monigote”, cioè un pupazzo ritagliato soprattutto nella carta di
giornale.
In
molti mercatini, oltre agli articoli natalizi, è possibile dunque trovare ogni
genere di articoli per scherzi come parrucche, polverina pruriginosa,
inchiostro simpatico, ribrezzanti animali finti.
Gli scherzi,
che possono sembrare anche pesanti, in realtà sono desideri di buon auspicio al malcapitato
che, per sua fortuna, ancora conserva l’innocenza e il candore dei bambini.
Anche i
giornalisti danno sfogo al proprio senso dell’umorismo pubblicando false
notizie oppure travisando il contenuto di alcuni articoli in modo che le informazioni più assurde sembrino reali.
In
alcune parti soprattutto dell’America Latina è bene ricordarsi,
in questo giorno, di non prestare alcun oggetto o denaro, perché il debitore è
libero di non restituirli recitando il motto:
“Inocente palomita que te dejaste engañar, sabiendo que en este
día nada se puede prestar”
("candida colombina che ti sei lasciata ingannare, sapendo
che in questo giorno nulla si può prestare")
"Su ogni bambino c’è il riverbero del bambino di Betlemme.
Ogni bambino chiede il nostro amore.
Pensiamo pertanto in questa notte in modo particolare anche a quei bambini ai quali è rifiutato l’amore dei genitori.
Ai bambini di strada che non hanno il dono di un focolare domestico.
Ai bambini che vengono brutalmente usati come soldati e resi strumenti della violenza, invece di poter essere portatori della riconciliazione e della pace.
Ai bambini che mediante l’industria della pornografia e di tutte le altre forme abominevoli di abuso vengono feriti fin nel profondo della loro anima"
(Benedetto XVI, omelia della S. Messa nella Notte di Natale 2008)
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