21 marzo 2021

ARTON SENNA - Anna Maria Spadafora




In ricordo del pilota brasiliano Ayrton Senna, nato a San Paolo il 21 marzo del 1960  e scomparso, in seguito a un incidente nel Gran Premio di San Marino, il 1° Maggio 1994...

AYRTON SENNA

Rombava assordante il motore
 che aggredì l'infausta pista,
 percorrendo solo pochi metri,
 col fondo che sprizzava scintille
 e chissà se ti rombava anche  il  cuore,
 mentre perdevi il controllo del tuo destino.

Un beffardo sussulto di speranza
 a quel piccolo cenno del capo
 poi tutto sembrò fermarsi e tacere
 e all'improvviso l’azzurro del cielo strideva.

Chissà se presagivi che presto 
si sarebbe arrestata la tua corsa
 ma di certo lo sapevano i tuoi occhi che, 
sempre offuscati da incontenibile malinconia,
 sembravano già guardare  lontano…
  
Lo schianto fatale ti consacrò immortale eroe
 e tu, che della pioggia eri l’indiscusso re, 
ora sei dove più nessuna intemperia c’è
 a dimostrare di essere più veloce del vento.
  
In quell’impatto si schiantarono anche tanti cuori
 non solo di chi ti amava e ammirava,
 ma anche di chi ti biasimava e disapprovava,
 poiché la morte il potere ha
 di annullare il livore
 e riunire tutti nel dolore.

Certo neppure Dio potrà avercela con te
 perché la voglia che avevi di vincere
 era più esigente della voglia di vivere.
 Ayrton, fisicamente non sei più qui,
 ma il tuo ricordo non potrebbe essere 
più vivo di così.

(Anna Maria Spadafora)




Tre volte Campione del mondo di Formula 1 nel 1988, 1990 e 1991, Ayrton Senna è considerato uno dei piloti di Formula 1 più forti di tutti i tempi, dimostrandosi un campione assoluto sia in condizioni di asciutto che in condizioni di pioggia, riuscendo spesso in rimonte entusiasmanti.
Particolarmente veloce sul giro in prova, Senna ha ottenuto nella sua carriera 65 pole position e 41 vittorie, tuttora è il terzo pilota in classifica per numero di pole e quinto per il numero di vittorie.
Al di là dei suoi eccezionali successi sportivi, anche umanamente Ayrton Senna aveva grandi doti.
Solo dopo la morte fu infatti reso noto che Senna dava in beneficenza parte dei guadagni che accumulava grazie alla sua attività di pilota e che nel testamento aveva destinato ad opere di carità grosse somme.


Durante l'anniversario dei dieci anni dalla scomparsa del campione brasiliano, la sorella Viviane  rese pubblico che nella vettura con cui Ayrton corse quel tragico giorno portava con sé la bandiera austriaca, con l'intenzione di sventolarla in caso di vittoria in onore di Roland Ratzenberger, il pilota morto durante le qualifiche proprio il giorno prima.


Profondamente religioso, Senna nella valigia portava sempre con sé una Bibbia e prima di ogni partenza ne leggeva un passo; in una intervista, dichiarò di aver visto Dio accanto a lui, sullo schieramento di partenza del Gran Premio del Giappone del 1988.
Sulla sua tomba, a San Paolo del Brasile, è scolpita una citazione dalla Lettera di Paolo ai Romani 8,39: "Nada pode me separar do amor de Deus", in italiano "Niente mi può separare dall'amore di Dio".



Statua di bronzo di Senna, proprio vicino alla curva del Tamburello all’Autodromo di Imola dove il pilota perse la vita, opera dell’artista Stefano Pierotti.
Sul monumento una frase di Ayrton: "Credo di essere molto lontano da una maniera di vivere che mi piacerebbe"


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