21 gennaio 2021

CANI - Paolo Carbonaio


 CANI


Io credo in un Paradiso, ma è non quello in cui credono comunemente gli uomini. Questo è completamente diverso. E' un posto dove, fuori del cancello, non c'è scritto che vi entreranno i buoni, i credenti che hanno vissuto una vita improntata al bene e nemmeno c'è scritto che spetta ai veri fedeli, quelli che a dio hanno donato l'esistenza e la vita stessa. Non ci sono santi, angeli o cherubini ad attenderli e nemmeno le huri, le vergini che allietano l'eternità agli eroi. Non ci sono cancelli, recinti di reticolati e muri di cinta. E' solamente un infinito spazio libero, con tanti alberi, prati sempre verdi e ruscelli d'acqua limpida. Se ci fossero dei cartelli, servirebbero a far sapere a tutti che lì non esistono nemmeno catene, cinghie, guinzagli e museruole. E' un posto dove non si sa nemmeno cosa siano. Sto parlando del Paradiso dei Cani, un luogo dove non si pretende nulla per avere il diritto di entrarci e non promette beatitudine ma libertà e l'aria profuma di quel amore che solo i cani sanno dare. Una ricca fragranza che appaga il cuore e chi ha avuto un cane per amico sa certamente riconoscere. Qui ci sono tutti i cani. Quelli amati, quelli abbandonati, che hanno vissuto alla catena, che sono stati sfruttati, mandati a morte nei laboratori e fatti scannare l'uno contro l'altro, e ogni cane della Terra ha il posto assicurato. Ci troveremo i nostri amici, quelli che ci hanno fatto compagnia fino all'ultimo, amato e difeso, che hanno trascorso la vita attendendo da noi anche una sola carezza e in cambio a molti hanno riempito la vita. E' un Paradiso particolare, molto più modesto dei paradisi proposti dalle religioni, un paradiso senza pretese, come senza pretese sono i suoi ospiti. Un Paradiso così dovrebbero averlo anche i cuccioli dell'Uomo, quelli che sono stati violati, sfruttati, abbandonati e uccisi. Un posto dove giocare per sempre senza subire mai più la crudeltà degli uomini. Forse questo paradiso esiste e, se non ci fosse, sono certo che i cuccioli dell'Uomo troverebbero accoglienza nell'altro, quello che credo esista per i cani. Allora sì che sarebbe veramente completo, perché su quell'erba sempre verde, sotto le fronde degli alberi, si sentirebbero i suoni più belli: le grida e l'abbaiare di un cucciolo d'uomo col suo cane che giocano assieme.

Paolo Carbonaio





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