23 maggio 2021

UNA RIFLESSIONE SULLA PENTECOSTE - Pino Vangone

Pentecoste- Juan Bautista Maino


Buona domenica della Pentecoste, termine greco che tradotto significa: cinquantesimo giorno, perché si celebra, appunto, 50 giorni dopo la Pasqua, festività che gli ebrei celebravano per ricordare la liberazione dalla schiavitù egiziana, avvenuta  per opera di Dio che permise l’apertura delle acque del Mar Rosso, permettendo così al popolo ebreo di attraversarlo e raggiungere la salvezza.
Anche la Pentecoste veniva festeggiata dagli ebrei già al tempo di Gesù , ed era una festa agricola che coincideva con l’inizio della mietitura del grano e si celebrava per ringraziare Dio per i doni della terra.
Già dal IV secolo, da festa agricola, la Pentecoste è diventata per il Cristianesimo una delle solennità più importanti, in cui si ricorda il momento in cui lo Spirito Santo discese su Maria e sugli apostoli riuniti nel Cenacolo. Questo evento segna per la Chiesa il vero atto di nascita d’inizio missionario.

 "Mentre stava per compiersi il giorno di Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue di fuoco, che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi. Si trovavano allora in Gerusalemme giudei osservanti, di ogni Nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita, perché ciascuno li sentiva parlare nella propria lingua. Erano stupefatti e, fuori di sé per lo stupore, dicevano: “Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? E com’è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa?"

(Atti degli Apostoli, capitolo 2)

UNA RIFLESSIONE SULLA PENTECOSTE


La Pentecoste è una solennità religiosa che ricorda il dono dello Spirito Santo fatto da Dio agli uomini e la nascita della Chiesa. 
 Già Giovanni il battista, che aveva il compito di indicare agli Ebrei chi fosse il Messia, ebbe a preannunciare un battesimo di fuoco agli uomini, ad opera di Gesù, con queste parole: “… Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, al quale io non sono neppure degno di sciogliere il legaccio dei sandali; egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e col fuoco.” (Luca 3:16).
Negli Atti degli Apostoli al capitolo 2, versetti 1-4, è riportata la cronaca del fatto prodigioso avvenuto agli apostoli e gli altri seguaci di Gesù: “Come giunse il giorno della Pentecoste, essi erano tutti riuniti con una sola mente nello stesso luogo. E all’improvviso venne dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dove essi sedevano. E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e andarono a posarsi su ciascuno di loro. Così furono tutti ripieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro di esprimersi.” Gesù ha voluto mutare il significato di entrambe le feste e con la sua offerta al Padre in un unico sacrificio di ringraziamento ha voluto che la Pasqua, più che ricordare la liberazione degli ebrei dalla loro schiavitù in Egitto, ricordasse la liberazione dell’uomo dalla schiavitù del peccato scaturita, nel tempo, da un cattivo rapporto dell’uomo col suo Dio. Gesù con la sua risurrezione, promessa anche a tutti quelli che credono in Lui, ha di fatto liberato l’uomo da paure, gravami e torpori ancestrali, che lo limitavano nel primario rapporto di Amore voluto da Dio con la sua creatura.

(Pino Vangone)



“Il frutto dello Spirito  è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza,bontà,fedeltà, mitezza, dominio di sé” 

(Gal 5, 22)


El Greco, Pentecoste (1600 ca.) - Madrid, Museo del Prado


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