4 luglio 2021

LA DOMENICA - Marino Moretti

 



Buona domenica con una poesia di Marino Moretti tratta da "Poesie scritte con il lapis", raccolta datata 1910 che, oltre ad essere l’opera più conosciuta del poeta romagnolo, contribuì notevolmente a creare il Crepuscolarismo, una nuova corrente letteraria postdannunziana dal lirismo intimo, dove si accetta la vita con  languore fiacco e deluso, vivendola con una sorta di dolce stanchezza e aspettandone  la fine  con malinconico sollievo.
In pratica una vita spentasi ancor prima dello scadere del suo tempo e perdendosi nel frattempo tutta la brillantezza e il calore benefico del sole!
E allora non chiniamo per niente la testa, alziamo bene in alto il viso e lasciamocelo baciare dal sole, o bagnare dalla pioggia... poco importa... ma guardiamo la vita in faccia e  non precludiamoci la possibilità di godercela.


LA  DOMENICA


Chinar la testa che vale?

E che vai nova fermezza?

Io sento in me la stanchezza

del giorno domenicale;

del giorno in cui non si fa nulla

fuorché il triste cuore sperso,

e in cima alla mente un verso

troppo noto che ci culla;

del giorno in cui, spento ogni

rumore, la casa è vuota,

in cui la pupilla immota

non intravede più sogni.


Chinar la testa che vale?

Vive meglio col suo niente

il buon uomo che si sente

di non poter fare il male,

e non sente l'infinita

ampiezza dell'irreale,

e vive senza ideale

come un servo della vita!


La suora che nel convento

perdoni e salvezze implora

pensa alla vita d'allora

con improvviso sgomento;

la madre che à lungi il figlio

e che non sa dove sia,

pensa ch'ei sia su la via

del male, senza giaciglio;

l'amante, pieno di ardore,

che attese presso una chiesa

si logorò nell'attesa

tutto il suo giovane cuore,

ma il malato, a cui concesso

fu di stare nel cortile,

sente che l'autunno è aprile,

si consola da sé stesso;

il malato a cui è tanto

caro l'umile fil d'erba

ed a cui l'autunno serba

un primaverile incanto,

una dolcezza novella

fatta di gialle corolle,

una soavità molle,

un'indistinta favella!...


Chinar la testa che vale?

e che vai nova fermezza?

Io sento in me la tristezza

del giorno domenicale,

che declina in un vapore

grigio nella lontananza

senza che alcuna speranza

doni al mio povero cuore.


Marino Moretti

(da "Poesie scritte col lapis")

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