1 aprile 2018

LA PASQUA CHE VORREI - David Maria Turoldo


Buona Pasqua senza troppe parole, solo un gran sorriso!


LA PASQUA CHE VORREI

Io vorrei donare una cosa al Signore, 
ma non so che cosa. 
Andrò in giro per le strade 
zuffolando, così, 
fino a che gli altri dicano: è pazzo! 
E mi fermerò soprattutto coi bambini 
a giocare in periferia, 
e poi lascerò un fiore 
ad ogni finestra dei poveri 
e saluterò chiunque incontrerò per via, 
inchinandomi fino a terra. 
E poi suonerò con le mie mani 
le campane sulla torre, 
a più riprese 
finché non sarò esausto. 
E a chiunque venga 
- anche al ricco - dirò: 
”Siedi pure alla mia mensa”, 
(anche il ricco è un povero uomo). 
E dirò a tutti: 
”Avete visto il Signore?”. 
Ma lo dirò in silenzio 
e solo con un sorriso.

Io vorrei donare una cosa al Signore, 
ma non so che cosa. 
Tutto è Suo dono, 
eccetto il nostro peccato. 
Ecco, gli darò un’icona 
dove Lui - bambino - guarda 
agli occhi di Sua Madre: 
così dimenticherà ogni cosa. 
Gli raccoglierò dal prato 
una goccia di rugiada 
- è già primavera, 
ancora primavera, 
una cosa insperata, 
non meritata, 
una cosa che non ha parole; 
e poi gli dirò d’indovinare 
se sia una lacrima 
o una perla di sole 
o una goccia di rugiada. 
E dirò alla gente: 
”Avete visto il Signore?”. 
Ma lo dirò in silenzio 
e solo con un sorriso.

Io vorrei donare una cosa al Signore, 
ma non so che cosa. 
Non credo più neppure alle mie lacrime, 
e queste gioie sono tutte povere: 
metterò un garofano rosso sul balcone, 
canterò una canzone 
tutta per lui solo. 
Andrò nel bosco questa notte 
e abbraccerò gli alberi 
e starò in ascolto dell’usignolo, 
quell’usignolo che canta sempre solo, 
da mezzanotte all’alba. 
E poi andrò a lavarmi nel fiume 
e all’alba passerò sulle porte 
di tutti i miei fratelli 
e dirò a ogni casa: “Pace!”, 
e poi cospargerò la terra 
d’Acqua Benedetta in direzione 
dei quattro punti dell'universo, 
poi non lascerò mai morire 
la lampada dell’altare 
e ogni domenica mi vestirò di bianco.

Io vorrei donare una cosa al Signore, 
ma non so che cosa. 
E non piangerò più, 
non piangerò più inutilmente; 
dirò solo: “Avete visto il Signore?”. 
Ma lo dirò in silenzio 
e solo con un sorriso 
poi non dirò più niente.

padre David Maria Turoldo


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