Guardavo poco fa la mia firma
di quindici anni più antica,
quel sogno bleu sono io
di là da molte stagioni,
estati, autunni, inverni e primavere
con dentro folle di volti e,
tutto intero,
nell'arco di quegli anni,
da me ora a me allora, tu,
che non sei più nella mia vita.
Questa fuga del tempo
che dà e si riprende è il mistero
di dodici anni insieme
compresi nel nulla prima,
nel vuoto poi,
una contabilità sempre in perdita.
Ogni scomparsa nutre una rinascita,
solo così si può amare ancora,
ma l'emorragia
di questo vuoto pieno di anni
educa al nulla
e l'eternità si conquista
non scrivendo più il proprio nome.
di quindici anni più antica,
quel sogno bleu sono io
di là da molte stagioni,
estati, autunni, inverni e primavere
con dentro folle di volti e,
tutto intero,
nell'arco di quegli anni,
da me ora a me allora, tu,
che non sei più nella mia vita.
Questa fuga del tempo
che dà e si riprende è il mistero
di dodici anni insieme
compresi nel nulla prima,
nel vuoto poi,
una contabilità sempre in perdita.
Ogni scomparsa nutre una rinascita,
solo così si può amare ancora,
ma l'emorragia
di questo vuoto pieno di anni
educa al nulla
e l'eternità si conquista
non scrivendo più il proprio nome.
(Roberto Pazzi - da Talismani
Antologia personale 1969-2003
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