è uno dei libri più belli che mi sia mai capitato di leggere...e anche uno dei film che maggiormente mi ha commosso:un raro caso in cui il film non sia stato una delusione rispetto al libro,ma una trasposizione praticamente fedele...
Da non perdere!
La frase finale del film mi ha fatto versare fiumi di lacrime...piangevo anche dal naso...
Kabul 1978. Amir è figlio di Baba, un uomo facoltoso di etnia Pashtun. Il suo migliore amico è Hassan, figlio del servitore di casa e appartenente alla inferiore etnia degli Hazara. Entrambi amano molto far volare gli aquiloni per i quali sono previste gare che coinvolgono molti ragazzi della città. Il vincitore è chi riesce a far restare il proprio aquilone in volo per ultimo dopo che tutti gli altri hanno avuto il filo tranciato. Amir, che ha ritrovato la stima di suo padre proprio in seguito alla vittoria (insieme ad Hassan) nella gara più importante di lì a poco assiste senza avere il coraggio di intervenire ad un atto riprorevole nei confronti del devoto amico,da parte di un terzetto di ragazzi ricchi e razzisti. Da quel momento si porterà dentro un senso di colpa che lo allontanerà vergognosamente da Hassan.
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