6 febbraio 2021

CANTO DI BELLEZZA - Forough Farrokhzad

 

 
Buonanotte con un’appassionata poesia di Forough Farrokhzad, l'emancipata poetessa nata a Teheran il 5 gennaio del 1935, che sfidò le autorità religiose e i letterati conservatori, contestando il ruolo della donna nel matrimonio tradizionale e nella società e rivendicando con veemenza, il diritto femminile di disporre liberamente del proprio corpo.
Compositrice precoce autodidatta, si fa notare a metà anni ’50 con la raccolta "Prigioniera", le cui liriche sono per lo più autobiografiche: è , infatti, lei che si sente in gabbia, tanto che divorzia dal marito, che sposato giovanissima, lasciandogli il figlio ancora piccolo.
A causa del suo stile di vita poco convenzionale, dopo il divorzio consumò difatti diversi amori anche con uomini sposati, e anche per lo stile ardito delle sue poesie, negli anni post Rivoluzione Islamica, alcune delle sue opere furono censurate.
Lei però non si piegò e oltre a scrivere e un po’ dipingere, si occupò anche di girare film e documentari tra cui, nel 1963, il più importante "La casa è nera ", dove mostra la drammatica situazione dei lebbrosi iraniani, vincendo premi in tutto il mondo.
Quasi presagisse la sua tragica fine, la paura della morte traspare nelle ultime liriche.
La sua vita, infatti, s'interrompe bruscamente a trentadue anni, il 13 febbraio 1967, quando l'auto della poetessa, di ritorno da una visita alla madre, scivola su una lastra di ghiaccio, schiantandosi.
L’eco della sua voce però non si è spento e Forough, assurta a simbolo culturale iraniano, continua a essere la poetessa più tradotta all’estero e la più amata in patria, dove la sua tomba è diventata meta di pellegrinaggio.

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CANTO DI BELLEZZA

Sulle tue spalle, rocce di granito dure e superbe
cascate di luce, ruscella l’onda dei miei capelli.

Sulle tue spalle, muro di cinta di un mirifico castello
danzano, come rami del salice, le ciocche dei miei capelli.

Le tue spalle, torri di ferro,
le tue spalle, fulgenti di sangue e di vita,
hanno il colore di un braciere di rame.

Nel silenzio, nel tempio del desiderio,
addormentata vicino a te,
i segni dei miei baci sulle tue spalle,
come morsi ardenti di serpenti.

Le tue spalle, nella rifrazione del sole
sotto le gocce chiare e tiepide di sudore
sfavillano come cime di montagne.

Le tue spalle, Mecca dei miei sguardi appassionati,
le tue spalle, sigillo di preghiera...

Forough Farrokhzad


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