10 gennaio 2017

LE MONACHINE - Enrico Panzacchi


Questa poesia mi fa venire in mente i bei tempi in cui bambina, mia nonna, la mia "abuelita”, mi raccontava delle favole prima di dormire.
Ricordo quella che meglio narrava, con più dovizia di particolari intendo, era Alì Babà e i 40 ladroni!
Io sedevo ai suoi piedi accoccolata ad ascoltare mentre guardavo le monachine, cioè le scintille, scoppiettare e ancora non so a darmi più calore era il fuoco che ci teneva compagnia o il suono della sua amata voce...

LE MONACHINE

Siedono i bimbi attorno al focolare
e pigliano diletto
coi visi rubicondi, a riguardare
le monachine mentre vanno a letto.

O monachine scintillanti e belle
che il camin nero inghiotte,
volate forse a riveder le stelle?
buona notte faville, buona notte!

Mandano i tizzi un vago scoppiettio,
mentre che voi partite;
forse e' una voce di gentil desio,
che vi prega a restar, ma voi salite.

Ma voi salite frettolose, a schiere,
pero' che giunta e' l'ora,
e vi tarda le stelle a rivedere,
e a se' vi chiama una miglior dimora.

Dove li avete i candidi lettini,
a cui volate in frotte?
Forse fra i coppi, accanto agli uccellini?
Buona notte, faville, buona notte!

Siedono i bimbi intorno al focolare
assorti in un pensiero:
le monachine seguono a volare
su per la cappa del camino nero.

Enrico Panzacchi

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