13 luglio 2018

I GERANI e L' ASSENZA - Guido Gozzano


GERANI

Il Pelargonium, genericamente conosciuto come geranio, è dopo la rosa, la pianta più venduta in Italia.
Chiamato anche "fiore di strada", è  considerato il re indiscusso dei balconi e delle terrazze sia per la facilità di coltivarlo in vaso che per l' abbondante di fioritura che ogni anno offre, senza contare il vantaggio che ha di tenere lontane le fastidiose zanzare!
Originario soprattutto  dell’Africa australe, conta circa 250 specie e una gran varietà di colori.
Nel linguaggio dei fiori e delle piante il geranio assume diversi significati in base  al tipo e al colore.

Questi i significati più comuni: il geranio rosso simboleggia la consolazione e il conforto, il geranio rosso scuro simboleggia la malinconia, il geranio rosa simboleggia la nascita di un nuovo affetto, il geranio a cinque macchie simboleggia l’umiliazione, il geranio edera simboleggia l’amicizia sincera e  i gerani rampicanti simboleggiano in generale la fedeltà e la stabilità.


Una leggenda araba narra che il profeta Maometto, dopo un'intensa giornata di sermoni, lavò il suo abito stendendolo ad asciugare sopra delle piantine di malva. 

La pianta ne fu così orgogliosa che i suoi fiori arrossirono e così rimasero per sempre, dando origine al geranio rosso.



L' ASSENZA

Un bacio. Ed è lungi. Dispare
giù in fondo, là dove si perde
la strada boschiva, che pare
un gran corridoio nel verde.

Risalgo qui dove dianzi
vestiva il bell'abito grigio:
rivedo l'uncino, i romanzi
ed ogni sottile vestigio...

Mi piego al balcone. Abbandono
la gota sopra la ringhiera.
E non sono triste. Non sono
più triste. Ritorna stasera.

E intorno declina l'estate.
E sopra un geranio vermiglio,
fremendo le ali caudate
si libra un enorme Papilio...

L'azzurro infinito del giorno
è come seta ben tesa;
ma sulla serena distesa
la luna già pensa al ritorno.

Lo stagno risplende. Si tace
la rana. Ma guizza un bagliore
d'acceso smeraldo, di brace
azzurra: il martin pescatore...

E non son triste. Ma sono
stupito se guardo il giardino...
stupito di che? non mi sono
sentito mai tanto bambino...

Stupito di che? Delle cose.
I fiori mi paiono strani:
Ci sono pur sempre le rose,
ci sono pur sempre i gerani...

(Da “I colloqui”)
Guido Gozzano
(Torino, 19 dicembre 1883 – Torino, 9 agosto 1916)


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