22 aprile 2019

LA STORIA DELLA COLOMBA DI PASQUA



LA STORIA DELLA COLOMBA DI PASQUA

Molte sono le leggende sull’origine delle colombe pasquali,  dolce d’obbligo sulle nostre tavole il giorno di Pasqua in quanto simbolo di libertà, amore e  pace cristiana.
La prima leggenda risale all'epoca medioevale, quando Re Alboino, re dei Longobardi, calò in Italia con le sue orde barbariche per assalire Pavia.
Dopo un assedio di tre anni, alla vigilia della Pasqua del 572, riuscì ad entrare in città, ricevendo in segno di sottomissione vari regali fra i quali anche dodici meravigliose fanciulle destinate ad allietare le notti del re.
 Mentre Alboino, sovrano feroce, ma per certi versi generoso, stava decidendo sul destino della città, si presentò davanti a lui un vecchio artigiano con dei pani dolci a forma di colomba, quale tributo di pace nel giorno di Pasqua.
Il vecchio s’inchinò solennemente davanti al trono, ubicato nel sagrato della basilica e rivolgendosi con rispetto all’invasore disse: “Sire, sono venuto a porgerti queste colombe, quale tributo di pace nel giorno di Pasqua”.
Il re assaggiò così i pani, che gli piacquero così tanto da indurlo a sentenziare: “Pace sia! Inoltre, rispetterò sempre le colombe, simbolo della tua delizia.”
Il dono fatto dal vecchio pasticcere altro non era che un’astuta idea per salvare la città e i suoi abitanti.
 Quando Alboino interrogò le giovani fanciulle chiedendo loro il nome, tutte risposero di chiamarsi Colomba. 
Egli capì il sottile inganno, ma decise comunque di rispettare la promessa fatta e non solo risparmiò la città ed i suoi abitanti, ma rispettò anche le giovinette a lui donate.

L'assassinio di Alboino - Charles Landseer (1856)


Altre fonti fanno risalire la nascita della colomba a San Colombiano, da cui prenderebbe il nome.
La leggenda vuole il santo abate irlandese al suo arrivo in città, attorno al 612 venisse ricevuto dalla sovrana longobarda Teodolinda e invitato a corte con i suoi monaci ad un sontuoso pranzo.
 Gli furono servite numerose vivande con molta selvaggina rosolata, ma Colombano ed i suoi, rifiutarono quelle carni servite in un periodo di penitenza quaresimale.

Teodolinda, regina dei Longobardi

La regina Teodolinda si offese non capendo, ma l'abate superò con diplomazia l'incresciosa situazione affermando che essi avrebbero consumato le carni solo dopo averle benedette. 
Colombano alzò la mano destra in segno di croce e le pietanze si trasformarono in candide colombe di pane, bianche come le loro tuniche monastiche.
Il prodigio colpì molto la regina che comprese la santità dell'abate e decise di donare il territorio di Bobbio dove nacque l'Abbazia di San Colombano.
La colomba bianca divenne anche il simbolo iconografico del santo, ed è sempre raffigurata sulla sua spalla. 

San Colombano

Secondo alcuni invece la creazione della colomba pasquale è legata ad un’altra leggenda, che risale al tempo della Battaglia di Legnano, nel 1176, quando i Comuni Lombardi sconfissero l’invasore Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero.
Si dice infatti che, proprio durante la battaglia, tre colombe bianche si fossero posate sopra le insegne lombarde, simbolo della protezione divina nei confronti della Lega dei comuni.
 Vinta la battaglia, vennero confezionati dei pani dolci in memoria di quelle tre colombe. 

Federico Barbarossa

Giungendo a tempi molto più recenti, fu Dino Villani, direttore pubblicità della ditta milanese Motta, già celebre per i suoi panettoni natalizi, che intorno al 1930, per sfruttare gli stessi macchinari e la stessa pasta, ideò un dolce simile al panettone, ma con una forma che fosse più consona al periodo pasquale, quindi la colomba sembrò perfetta.
Il dolce raggiunse grande notorietà soprattutto dopo che l’artista Cassandre disegnò il famoso manifesto pubblicitario con sopra una colomba e lo slogan: “colomba pasquale Motta, il dolce che sa di primavera”.


L’impasto tradizionale a base di farina, burro, uova, zucchero e buccia d'arancia candita, con una ricca glassatura alle mandorle, ha successivamente assunto varie forme e varianti, ma senza mai perdere la morbidezza e quel profumo che lo contraddistingue.
La colomba è ufficialmente inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf).

Nessun commento:

POST PIU' POPOLARI

SANTA CHIARA D' ASSISI - 11 Agosto

SANTA CHIARA D' ASSISI "Per la grazia di Dio, l'anima dell'uomo fedele, che è la più degna di tutte le creature, è...