"La
foglia" è la poesia più nota di Antoine-Vincent Arnault, politico, poeta e
drammaturgo francese.
Intrapresi
gli studi di diritto, Arnault si appassionò comunque alla poesia, componendo
eroidi, elegie e romanze, per due volte eletto all'Académie française.
Nominato
segretario di gabinetto di Maria Teresa di Sardegna nel 1786, durante l’ultima
fase della Rivoluzione francese, passata alla storia semplicemente come il
"Terrore", fu costretto a rifugiarsi in Inghilterra e una volta
rientrato il Francia subì un breve arresto.
Sin
da prima del Consolato, Arnault strinse amicizia con Napoleone Bonaparte che lo
incaricò, nel 1797, dell'organizzazione amministrativa delle Isole Ionie,
occupate dalla Francia.
Arnault
accompagnò Napoleone nella Campagna d'Egitto, anche se dovette interrompere il
viaggio a Malta.
Nel
1799, Napoleone lo fece nominare membro dell'Institut e gli procurò un posto al
ministero dell'Interno.
Essendo
stato Ministro della Pubblica Istruzione ad interim durante i Cento giorni,
Arnault venne condannato all'esilio all'epoca della Seconda Restaurazione e
radiato dall'Académie nel 1816.
Richiamato
in patria nel 1819, nel 1829 fu rieletto all'Académie, della quale divenne
segretario perpetuo nel 1833.
Proprio
l'occasione dell'esilio gli ispirò questa poesia, pubblicata nelle Fables del
1802 e in seguito tradotta da Giacomo Leopardi, con le personali
modifiche.
Nel
confronto tra le due poesie, si evidenzia come il poeta francese esprime principalmente
il rammarico per la propria vicenda; il Leopardi, nella "povera foglia
frale", vede invece la sorte di ogni uomo, che ignora il perché delle
cose, ma conosce la propria condanna ad errare da un luogo all'altro, per
poi trovare in fondo al proprio cammino, la morte che si prende tutto,
anche la bellezza e la gloria, magistralmente simboleggiate dalla foglia di
rosa e da quella di alloro.
LA FOGLIA
Staccata dal fusto,
povera foglia secca,
dove vai tu? - Non lo so.
La tempesta ha spezzato la quercia
che solo era il mio sostegno.
Col suo soffio incostante
lo Zeffiro o l'Aquilone
da quel giorno mi spinge
dalla foresta alla pianura,
dalla montagna alla valle.
lo vado ove il vento mi mena
senza compatirmi o spaventarmi,
vado ove va ogni cosa,
ove va la foglia di rosa
e la foglia d'alloro.
Antoine-Vincent Arnault
(Parigi, 1º gennaio 1766 – Goderville, 16 settembre 1834)
IMITAZIONE
Lungi dal proprio ramo
Povera foglia frale
Dove vai tu?-dal faggio
Là dov’io nacqui,mi divise il vento
Esso, tornando a volo
Dal bosco alla campagna
Dalla valle mi porta alla montagna.
Seco perpetuamente
Vo pellegrina, e tutto l’altro ignoro.
Vo dove ogni altra cosa,
Dove naturalmente
Va la foglia di rosa,
E la foglia d’alloro
Giacomo Leopardi
(Recanati, 29 giugno 1798 – Napoli, 14 giugno 1837)
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