LEGGENDE SULLA LAVANDA
Una delle più note leggende
riguardante la lavanda è legata a Venere, la dea greca dell’amore che la
utilizzava per i suoi incantesimi d'amore: grazie al suo inconfondibile e
dolcissimo profumo credeva, infatti, che potesse attirare gli uomini. Oltre
all'amore, credeva anche che garantisse felicità, protezione, purificazione e
gioia. Nacque così la tradizione popolare, diffusa in alcuni paesi, secondo cui
è importante mettere qualche spiga di lavanda nel corredo della sposa, come
buon augurio di un matrimonio fertile e felice.
La leggenda tuttavia più
bella è quella proveniente dalla terra di Provenza, regione meridionale della Francia nota proprio
per le distese interminabili di campi di lavanda che attirano molti turisti
soprattutto in agosto, nel pieno cioè della fioritura.
Ciò che non tutti sanno
però è che una volta, tantissimo tempo fa, la Provenza non era così bella, anzi
non lo era per niente.
A renderla così splendida
furono le lacrime di una fata.
Secondo una leggenda,
infatti, una meravigliosa fata dai capelli biondi e gli occhi blu, di nome
Lavandula, nata fra le lande selvagge della montagna di Lure, stanca dei soliti
luoghi, decise di cercare un bel posto in cui trasferirsi.
Si mise così alla ricerca del luogo giusto sfogliando un libro di paesaggi, rimanendo
profondamente colpita dal paesaggio spoglio e brullo della Provenza.
Alla vista di tanta bruttezza la fata
s'intristì tanto da iniziare a piangere.
Le lacrime caddero copiose
sull'immagine finendo col macchiarla tutta.
Cercò di rimediare al
disastro asciugandole, ma riuscì solo a rovinare del tutto la pagina.
Fu in quel momento che
Lavandula decise di abitare in quelle terre desolate, rendendole belle,
colorate e fertili come poche al mondo.
Da allora molte ragazze
nate in Provenza hanno occhi blu con screziature color lavanda e capelli biondi
come la fata Lavandula.
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