Esistono due
ipotesi sull'etimologia del mese di aprile.
Secondo la
prima ipotesi, aprile potrebbe derivare
dal greco ἀφρός (aphròs) , che
significa spuma, in quanto questo mese era
dedicato alla dea Afrodite, nata come sappiamo dalla schiuma del mare.
Nella mitologia greca, Afrodite è la dea
della bellezza, dell'amore, della generazione, della primavera ed è
l'equivalente della dea romana Venere.
La seconda
ipotesi, riconduce aprile al verbo latino "aperire", cioè
"aprire o schiudere”, per indicare il mese in cui si schiudono germogli e
fiori.
Nell’antico
calendario romano, prima della riforma di Numa Pompilio, aprile era il secondo
di dieci mesi e includeva tre importanti festività: i Veneralia, legati al culto
della dea dell’amore e della fertilità femminile; i Cerealia, in onore di
Cerere, dea della fertilità della terra e della coltivazione dei campi; i
Floralia, dedicati a Flora, divinità italica “dea della primavera “.
Possiamo dunque dire che fin dall'antichità
aprile era visto come il mese in cui la natura si esprime in tutto il suo
splendore!
COSI' È APRILE
Ogni albero è una nuvola verdognola di foglie
che incupiscono ad ogni bacio del sole,
a ogni scossa di vento.
E nel vento che odore!
Odore di peschi e di ciliegi e di meli e d'albicocchi
e d'ogni grazia di Dio.
Un frullo da una siepe: c'è un nido;
e la mamma covava.
Eccola li che si lamenta,
ci dice che ci leviamo subito di torno, che le facciamo
paura e le uova si diacciano.
Guardate il grano come cresce:
par che non veda l'ora di buttar fuori la spiga.
E le viti non piangono più: sventolano i pampini teneri
e tra i pampini è il piccolissimo grappolo.
Mimì Menicucci
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