5 aprile 2017

LA CESTA DELLA VERANDA - Demetrio de' Speri




Il plumbago o piombaggine è un nome molto prosaico che evoca tinte grigie, che poco si addice ai suoi fiori che sono invece di una intensa tonalità azzurra.
Forse proprio per questo è chiamato anche gelsomino azzurro, anche se con i gelsomini non ha nulla a che fare.
E' invece chiamato plumbago probabilmente perché anticamente si credeva che avesse poteri curativi contro l’avvelenamento da piombo, in latino “plumbu”.
Anche se viene descritta come una pianta resistente ai rigori invernali, io proprio non riesco a farla sopravvivere al freddo, ma piacendomi tantissimo e sperando prima o poi di averne un'enorme cascata, ogni primavera la ripianto speranzosa... mal che vada avrò un bel cespuglio almeno per qualche mese!

LA CESTA DELLA VERANDA



Nella mezza stagione che ritorna,

 nell’autunno come in primavera,
 fiorisce il plumbago.
 Dai tondi vasi bruni di terracotta spande la sua essenza.
 La veranda paterna ne è colma.
 L’ordine di quel luogo è interrotto al passare di mia nonna.
 Una sigaretta sottile e il profumo di blu si confonde col fumo,
 come d’autunno la nebbia, sempre in quella veranda.
 Tra le pieghe della gonna di lana come le tende, a quadri,
 si celano i fiori del plumbago raccolti inconsapevolmente.
 Ecco io ricordo quei momenti e quell’odore
 di blu e di fumo commisti
 che il sole e l’aria pulita esaltavano
trapelando dalle vetrate socchiuse
 nelle prime o ultime giornate serene delle mezze stagioni
 ormai andate; perdute, come la casa paterna.



Demetrio de' Speri

 11 Ottobre 2013
 

Valerio Borzieri Di Stresa - Plumbago vaso rosso 

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