21 maggio 2014

FATE ATTENZIONE AI PICCOLI RICCI


ATTENZIONE c'è un appello molto particolare dal mondo animale!

E' il periodo in cui iniziano a circolare i piccoli ricci, quindi prestate particolare attenzione a non ucciderli inavvertitamente: sono tanti infatti ogni anno i ricci investiti dalle auto, feriti da tagliaerba e falciatrici, caduti nelle piscine o altro ancora.Come sappiamo il riccio è un animale d’indole poco socievole, ma nei mesi che vanno da aprile a luglio, sente il richiamo dell’amore .



Allora va in cerca di una compagna per poi andarsene subito dopo l'accoppiamento; quindi sarà la femmina a occuparsi da sola dei piccoli che nasceranno dopo circa trentacinque giorni di gravidanza.
 In genere nascono da quattro a sette riccetti con gli aculei che non pungono: crescendo sarà la cheratina ( la stessa proteina che gli esseri umani hanno nei capelli e nelle unghie) a renderli  duri e taglienti.   


Alla nascita i ricci sono ciechi e sordi, quindi facile preda dei carnivori come volpi, tassi, civette e la mamma deve proteggerli da vari predatori tra cui lo stesso riccio maschio che, talvolta, divora i piccoli della propria specie. Anche le madri possono mangiare il nido se insidiato ma, fortunatamente molto più spesso si limitano a trasferirlo altrove.
 Dopo quattro settimane i piccoli sono già in grado di lasciare la tana e andarsene in giro.


Il riccio ha abitudini crepuscolari e notturne, mentre durante il giorno si nasconde nella propria tana di paglia e foglie, situata nelle cavità dei tronchi, sotto le rocce o nei cespugli. Procede sul terreno lentamente, esplorando e fiutando qualsiasi oggetto che incontra.
Il riccio è un buon nuotatore, un abile arrampicatore e soprattutto un eccellente camminatore: addirittura arriva a percorrere ogni notte fino a dieci km per procurarsi il cibo. Ha anche un finissimo udito attraverso il quale percepisce il suono dei movimenti delle sue potenziali prede persino sottoterra.
 La vista invece è debole, al massimo ha un campo visivo di una decina di metri, in compenso, però vede di notte.


Caratteristico è il suo modo di difendersi: al minimo rumore sospetto l'animale fa un salto sulle quattro zampe per colpire con gli aculei qualsiasi cosa si trovi vicino, poi si appallottola stretto, nascondendo capo e zampe, trasformandosi in una sfera spinosa difficilmente attaccabile; adotta la stessa tattica anche quando gli succede di cadere da un muro o di scivolare lungo un pendio, evitando in tal modo di ferirsi.In condizioni di tranquillità invece gli aculei sono morbidi ed è possibile toccarli e accarezzarli senza problemi.


Mammifero della Famiglia Erinaceidi è diffuso in Europa, Asia e Africa.
Vive nella macchia e nei boschi sia in pianura sia in montagna al di sotto dei 1600 metri, ma si può trovare anche in campi, praterie e giardini.
Misura circa una trentina di centimetri ed è la femmina ad avere la stazza superiore.
La sua dentatura è completa, formata da 44 denti aguzzi e taglienti, ed è particolarmente adatta a triturare gli insetti.
In natura la sua vita raramente supera i 3-4 anni, in cattività può invece raggiungere i 6-10 anni di vita.


Il riccio, durante la stagione fredda trova un luogo perfettamente riparato e dove essere al sicuro e si appallottola. Riduce le sue funzioni corporee come battito cardiaco e calore e va in letargo e si risveglierà solamente dopo quattro o addirittura sei mesi, periodo in cui si nutrirà del grasso accumulato in precedenza.
Nei paesi a clima temperato può restare attivo per tutto l'anno. 


Il riccio è un animale praticamente onnivoro,pur appartenendo all'ordine degli insettivori . Predilige, infatti, tutti i tipi d’insetti, rane, lumache, ragni, vermi e uova di uccelli e può arrivare a mangiare uccelli di piccola taglia, topi e persino serpenti: l'animale non teme infatti i  loro morsi, in quanto i denti veleniferi sono più corti degli aculei e raramente riescono a penetrare il rivestimento di peli ispidi che lo protegge. In caso di necessità, i ricci mangiano senza problemi anche ghiande, bacche, frutta, e altro materiale di origine vegetale.


In Europa quella dei ricci è una specie protetta dalla legge: non può essere cacciato e nemmeno portato al di fuori del suo ambiente naturale, nel caso a qualcun venisse la tentazione di catturarlo come animale domestico. È previsto che possa essere invece soccorso e trattenuto per brevi periodi in caso di necessità, ad esempio se fosse visto vagare durante le stagioni fredde. Il riccio, infatti, può superare il letargo solo raggiunti gli 800 grammi di peso; è difficile, invece, che un giovane riccio di 350-400 grammi riesca a superare il periodo di letargo e quindi corre il rischio concreto di morire d' inedia se non viene accudito.


                          
Si può anche creare in giardino un ambiente adatto a ospitarlo in piena libertà nel caso vi capitasse, cosa che per voi sarebbe molto positiva, poiché vi libererebbe di tanti indesiderati animali.
Evitate dunque pesticidi e concimi chimici e fate sempre molta attenzione quando pulite il giardino nelle zone con foglie e rametti secchi dove il riccio potrebbe aver fatto la tana.


Nell' alimentazione dei ricci domestici è consigliabile alternare verdura, frutta e carne cotta. Devono essere evitati insaccati, latte e derivati, alimenti di cui va molto ghiotto ma dannosi per il suo metabolismo.
Adorano l'acqua fresca ed è per questo motivo che le piscine possono rappresentano per loro un grosso rischio.


Il riccio adulto di norma è selvatico e quindi non si fa prendere in mano volentieri, si chiude a palla e soffia. Se la situazione richiede che lo prendiate in mano, usate un paio di guanti: vi proteggeranno nel caso acuminasse le spine e proteggerete anche lui dall'abituarsi al vostro odore: il riccio deve restare il più selvatico possibile, anche se sono in grado di affezionarsi (e molto) alle persone. 
Dopo l’ampia presentazione, i ricci ringraziano per l'attenzione, certi che non resterete indifferenti al loro appello!



Il RICCIO

Il riccio è assai carino
ha un muso piccolino
e intorno tanti aghetti
contro chi gli fa i dispetti.

Lui va per la campagna
cammina e non si lagna.
Attento deve stare
quando deve attraversare.

Il riccio è assai carino
ha il muso sbarazzino.
In macchina dirai:
babbo attento al riccio sai!


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